Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 24 Dicembre 2002: <<INQUINAMENTO. Avviso di garanzia per Carlo Zanatta. Due le inchieste aperte dal pm Manuela Fasolato Centrale, indagato il direttore In un fienile sequestrati otto scatoloni contenenti studi sull’attività svolta dall’Enel>>

Avviso di garanzia per Carlo Zanatta, responsabile della Centrale Enel di Polesine Camerini. Si tratta di un atto dovuto dopo che, in un fienile del Delta, sono stati sequestrati otto scatoloni contenenti documenti riguardanti la centrale stessa, e al termine di una inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Manuela Fasolato, durata un anno e mezzo. Inchiesta che è divisa in due tronconi: uno è teso ad accertare se l'Enel ha rispettato i livelli di emissioni di fumo e polveri, il secondo a far luce sul perché nella zona del Basso Polesine e del Basso Ferrarese è maggiormente diffuso il fenomeno dei tumori e delle malattie delle vie respiratorie.

Lo scorso 21 novembre, nella fattoria di un agricoltore di Taglio di Po, i carabinieri della locale stazione hanno sequestrato otto scatoloni. Dentro c'erano gli studi sulla centrale Enel effettuati da una commissione. A consegnare questi documenti all'agricoltore, un sessantatreenne, era stato un professore di Ferrara. Il docente aveva chiesto all'uomo la cortesia di conservargli questi otto pacchi in attesa di donare lo studio alla biblioteca comunale di Porto Tolle. Quest'ultima, però, non aveva più spazi per ospitare la documentazione, che era stata allora destinata alla biblioteca civica di Mesola. Dove non sono mai arrivati perché nel frattempo sono intervenuti i carabinieri.

È così arrivata ad una svolta l'indagine coordinata dal sostituto procuratore Manuela Fasolato, la quale si sta avvalendo di due consulenti tecnici d'ufficio di prim'ordine: l'ingegner Paolo Rabitti e il dottor Edoardo Bai. A loro il magistrato ha affidato il compito di verificare se le emissioni della centrale Enel di Polesine Camerini possono aver, in qualche modo, influenzato la salute dei cittadini che abitano nelle zone dove, con molta probabilità, ricadono gli agenti inquinanti. Un altro accertamento lo stanno svolgendo lo stesso ingegner Rabitti e il collega Pini.

L'indagine dovrà fare chiarezza sull'attività svolta dalla centrale dell'Enel dal momento della sua apertura, nel 1981. Ma anche sulla possibilità che venga nel prossimo futuro alimentata con l'orimulsion, un combustibile che da molti viene indicato particolarmente inquinante.