Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 25 Novembre 2001: <<PORTO VIRO. Amministratori, ambientalisti, associazioni di categoria bocciano il progetto dell’Edison per Porto Levante. La piazza dice no al terminal del gas."Questo territorio ha una vocazione diversa da quella industriale e poi non siamo stati coinvolti">>

Qualche anno fa il progetto era stato approvato da molti, ma ora il Delta del Po non ne vuole sapere del terminal gasiero dell'Edison. La risposta chiara è arrivata ieri dalla manifestazione organizzata a Porto Viro dal comitato antiterminal e dalle associazioni ambientaliste che da tempo hanno focalizzato la loro attenzione contro il progetto Edison. Una manifestazione ordinata, alla quale hanno aderito oltre cinquecento persone (secondo gli organizzatori si sarebbe arrivati a quota 800). C'erano i sindaci di Porto Viro, Adria, Rosolina, Taglio di Po, Corbola, il presidente della Provincia Federico Saccardin con alcuni assessori, i parlamentari Grotto e Baratella, delegazioni di altri Comuni che hanno aderito alla protesta (come Chioggia e Cavarzere), studenti, centri sociali, alcune associazioni di categoria del turismo, della pesca del mondo agricolo, sindacalisti (folta la delegazione della Cgil) e tanta gente comune che ha sfidato il clima rigido per prendere parte alla manifestazione che si è sviluppata per le vie del centro per poi approdare davanti al Municipio. Sono in molti a temere che questo terminal possa in qualche modo danneggiare l'ambiente provocando seri problemi alla pesca ma anche al turismo. A Rosolina, infatti, c'è chi ritiene che questo progetto possa far diminuire i turisti tedeschi. «Questo terminal - è stato detto - serve solo all'Edison, non siamo stati coinvolti, lo sviluppo di quest'area è la pesca e il turismo». Il colorito corteo è poi confluito in piazza. «Questa manifestazione mi ricorda quella del dicembre 1993 a favore del Parco. All'Edison abbiamo spiegato le nostre preoccupazioni sulla dispersione del gas e sulla temperatura dell'acqua - ha detto il presidente della Provincia Saccardin - ma fino ad oggi non ci hanno detto nulla. Meglio che lo facciano altrove».Per l'onorevole Franco Grotto, che ha definito comunque difficile questa battaglia, resta importante che su problemi di questa natura ci siano risposte chiare. Il senatore Fabio Baratella ha invece parlato di giornata storica ed ha sostenuto che il progetto deve essere respinto. Più articolato, soprattutto dal punto di vista tecnico, il giudizio dello studioso Virginio Bettini. «Il Delta è fragile e questo terminal chiamerà altre strutture. Che impatto avranno? Questa area umida produce molto ossigeno e per questo bisogna proteggerla. Il rischio è stato sottostimato, ci hanno imbrogliato. E poi quando verrà chiusa la centrale di Polesine Camerini sarebbe bello creare lì dentro un centro congressi, e un museo per spiegare a tutti come è stato gestito questo territorio». «È opportuno rivedere il progetto - conclude Paolo Perlasca del Wwf - nell'ottica di una revisione complessiva delle politiche energetiche in Polesine, che preveda anche il passaggio al metano della centrale di Polesine Camerini. Solo in quest'ottica il terminal proposto da Edison potrebbe essere considerato».

I COMMENTI. I sindaci: «Per noi nessun vantaggio»

A coronamento della manifestazione antiterminal di ieri, sulla grande scalinata del Municipio numerosi sono stati gli interventi. Il sindaco di Porto Viro, Doriano Mancin, ha definito la manifestazione corretta e civile, fatta da persone che, quando si trattava di difendere il proprio territorio, sapevano rimanere unite. «Il nostro "no" al terminal - ha rilevato - è giunto dopo un'attenta valutazione del problema. Il progetto dell'Edison non ci dà nè certezze di sicurezza nè di una vera ricaduta di vantaggi sul territorio. Il nostro è un "no" certo, deciso e convinto».Il sindaco di Rosolina, Luciano Mengoli, ha subito rilevato che «è importante salvaguardare il nostro, che è un territorio delicato e che si deve sviluppare attraverso attività ecocompatibili ed attraverso il commercio. L'intero consiglio di Rosolina, maggioranza ed opposizione, è per il "no" al terminal». Per Rosolina, l'insediamento non porta vantaggi al territorio, ma anzi costituisce un danno per il turismo e per tutte le altre attività, che sono realizzate lungo la costa.Il sindaco di Adria, Gino Sandro Spinello, ha rilevato a sua volta che «qui è stata ritrovata l'unità sostanziale tra cittadini ed istituzioni, per dire "no" al terminal, che non abbiamo scelto noi. Non dobbiamo però riunirci - ha ammonito - solo per dire "no", ma dobbiamo continuare l'impegno civile contro il terminal, presso i governi regionale e nazionale».«Diciamo no al terminal gasiero - ha puntualizzato il sindaco di Taglio di Po, Adriano Mischiatti - un impianto che non porta alcun vantaggio, ma solo danni, perchè siamo stufi che il nostro sia considerato un territorio di conquista, con estrazioni metanifere ed alluvioni, nonchè conseguente esodo. Anche allora si conoscevano i fenomeni della subsidenza e del bradisismo. Però, grazie alla carta dell'occupazione, è stato possibile anche insediare quel mostro che è la Centrale enel, che ora, cosa ancor più grave, si vorrebbe far funzianare ad orimulsion».«Quella odierna - ha rilevato il sindaco di Corbola, Doatti - è una manifestazione di pace che vuol dire "no" al terminal. Noi abbiamo voluto e deciso di essere dentro il Parco, e nel Parco non può essere inserito un terminal. C'è già la centrale Enel, che è pericolosa». Dall'assesore Sergio Vianello del Comune di Chioggia, è venuto l'impegno che martedì prossimo, il suo consiglio ufficializzerà un ordine del giorno, in cui si oppone al terminal. «Propongo - ha detto poi - che Regione e Governo lascino ai Comuni di decidere sui loro territori, perchè un'aggressione come quella odierna contro il territorio del Delta del Po, deve essere sventata».Luigi Flamini, portavoce del locale Comitato antiterminal, era soddisfatto. «Siamo riusciti ad avere la presenza di numerosi amministratori, che si sono assunti l'impegno di portare avanti, di fronte alle loro popolazioni, la lotta contro il terminal, anche in sede regionale. Cosa fondamentale è che si sia recepita la necessità di rivedere la Valutazione di Impatto Ambientale, che ha concesso parere positivo, senza tener conto della normativa del Piano d'Area. Tale errore iniziale - ha proseguito - ha dato poi il via a tutte le altre autorizzazioni avute dall'Edison. Ribadisco che questa è solo la prima tappa della lotta: andremo presto in Regione, in folta delegazione, poi adiremo finalmente al Tar».

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