Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 26 Ottobre 2002: <<Orimulsion. È per certi versi sorprendente...>>

È per certi versi sorprendente dover riferire di quali e quanti "scossoni" sta producendo sotto il profilo politico quel combustibile dal nome esotico, l'orimulsion, tanto vituperato da alcuni quanto difeso da altri. E tutto questo sullo sfondo di una decisione di pochi giorni fa, in base alla quale il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli ha presentato al Cipe un piano che ne prevede l'utilizzo nella centrale di Polesine Camerini, in pratica sconfessando il Centrodestra veneto che è, invece, contrario. Se l'Ulivo è quanto meno diviso nell'area deltizia (cambia addirittura da una sponda all'altra del Po) sull'uso del combustibile che viene dal Venezuela, gli ultimi colpi di coda l'orimulsion li ha dati nel partito di Forza Italia, ad Adria, dove è scoppiato un caso politico nel collegio del senatore Franco Guido Mainardi.

Nella città bassopolesana, infatti, all'indomani della dura presa di posizione del parlamentare, è calato il gotha di Forza Italia, con Mario Borgatti e Renzo Marangon in testa per ribadire il no all'orimulsion, anche se messo in difficoltà dall'inattesa presa di posizione dell'esponente di Governo.

A questo punto sorgono alcuni interrogativi: perchè Franco Guido Mainardi non era presente alla conferenza stampa di palazzo Tassoni? Era stato invitato? O forse l'orimulsion è il casus belli, il detonatore di una situazione di crisi che da tempo cova all'interno di Forza Italia dove si stanno fronteggiando da un lato i fedeli di Borgatti e Marangon e dall'altro quelli di Mainardi con lo sguardo rivolto al congresso provinciale previsto all'inizio del 2003 e alle prossime amministrative? Pochi dubbi sembrano esistere in proposito e, seppure a quattr'occhi, alcuni esponenti di rilievo nel partito azzurro hanno confermato la lotta intestina esistente.

È paradossale che accada ad Adria, dove la maggioranza di Centrosinistra che governa il Comune, nei giorni scorsi, si è fatta viva con un comunicato nel quale, senza tante perifrasi, esprime «la più profonda condanna per le varie minacce alla salute dei cittadini e all'integrità dell'ambiente provenienti sia dalla ventilata conversione della Centrale all'orimulsion, sia dal progetto del terminal gasiero», una posizione che, in un certo senso, spiazza la linea seguita da Marangon e dai suoi nella polemica sull'ambiente. Non solo. La Regione viene invitata a mettere in atto tutta la sua autorevolezza per «contrastare il progetto di conversione Enel ad orimulsion».

E, più o meno sulla stessa lunghezza d'onda, anche in Consiglio provinciale non è stata scartata dal Centrosinistra l'idea di esaminare progetti diversi dall'orimulsion. Dunque, mentre le posizioni fra i due schieramenti sembrano avvicinarsi, emerge il dato politico della divisione in Forza Italia dovuta non tanto dall'esigenza di tutela della salute e dell'ambiente, quanto invece ad una battaglia interna per la leadership. Il maggior partito si presenta lacerato proprio nel momento in cui da ogni parte s'invoca, sui grandi temi che interessano i polesani, almeno l'ideazione di un percorso comune che superi gli schieramenti, come insegna l'esempio delle estrazioni di metano.