Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 27 Settembre 2002: <<PORTO VIRO. Parte una nuova offensiva dopo che la condotta è passata da 12 a 107 chilometri. «Annullate il decreto Ronchi». Il comitato anti-terminal afferma che sul gasdotto non basta l’ok della Ctr>>

La lotta del Comitato bassopolesano contro il terminal gasiero marino, che l'Edison intende realizzare al largo di Porto Levante, sembrava negli ultimi tempi essersi affievolita.

Era, però, un fuoco che covava sotto la cenere, poiché ora il Comitato stesso esce allo scoperto con un'iniziativa che è forse la più eclatante fra quelle intraprese finora. Il suo portavoce, Luigi Flamini, rende noto che proprio in questi giorni il suo sodalizio, come del resto ha già fatto anche il sindaco Gino Sandro Spinello a nome del Comune di Adria, ha inviato al ministero dell'Ambiente, con il sostegno legale dello Studio Ceruti di Rovigo, specializzato in problematiche ambientali, un'istanza «in cui - spiega Flamini - noi membri del Comitato sottolineiamo l'anomalia dell'iter di tutto il progetto dell'Edison (cioè terminal gasiero marino più gasodotto), che ha portato da un tratto di gasdotto in prima istanza quantificato in 12 chilometri, a un nuovo progetto, in cui tale gasdotto raggiunge i ben 107 chilometri di lunghezza, e, passando per Cavarzere, nel Veneziano, giunge fino a Minerbio, in provincia di Bologna. Nell'istanza abbiamo ricordato che l'impianto dell'Edison aveva ottenuto parere positivo nella Valutazione di impatto ambientale, proprio in riferimento al fatto che a parere della Commissione tecnica regionale, il gasdotto limitato a soli 12 chilometri, con subito dopo l'immissione dello stesso nella rete nazionale preesistente, costituiva condizione per cui l'impatto negativo sull'ambiente era da considerarsi non di grave entità». Flamini assicura di aver già fatto rilevare al ministero dell'Ambiente, che ora la situazione è radicamente mutata, e afferma: «Abbiamo naturalmente fatto rilevare che ora il nuovo tratto di gasdotto, della notevole lunghezza di circa 100 chilometri, viene a incidere in modo sostanziale su tutto il progetto. Quindi tenendo conto che la nostra legislazione prescrive che i grandi progetti debbano avere una valutazione globale, riteniamo sia non più sufficiente il vecchio parere positivo espresso dalla Ctr regionale e dal ministero dell'Ambiente. Pertanto rimanendo nella convinzione che l'impianto, per il nostro territorio, sarà pericoloso e dannoso, abbiamo chiesto al ministero dell'Ambiente di annullare il suo decreto in data 30 dicembre 1999, conosciuto come Decreto Ronchi; inoltre abbiamo anche chiesto di disporre, affinché il complessivo progetto di terminal marino e gasdotto, sia sottoposto a nuova procedura di Via. Abbiamo infine domandato che, nel frattempo, sia decretata la sospensione dell'efficacia del suddetto decreto. Voglio infine rendere noto che al nostro esposto, hanno aderito anche numerosi privati e vaste categorie di operatori turistici del Delta».