Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 27 Novembre 2001: <<L’INTERVENTO. Piero Tracco. "Terminal, l'Edison non rispetta i patti". "Gli enti non vengono consultati">>

Il nome Sinone non è da confondersi con quello di Simone, reso celebre per il suo particolare modo di ballare da una canzonetta di fine anni '60. Sinone era, invece, il guerriero acheo che, mentendo abilmente, convinse i Troiani ad introdurre il cavallo di legno entro le mura della loro città. Con quell'espediente, pensato da Ulisse e non compreso affatto nella sua micidiale insidia dai Toriani, i Greci distrussero Troia imprimendo alla storia un corso diverso. L'inganno del cavallo di Troia mi è venuto in mente leggendo il Protocollo aggiuntivo degli adempimenti del Patto Territoriale siglato tra il Consorzio per lo Sviluppo Economico e Sociale del Polesine e l'Edison Gas s.p.a., nel punto dove è scritto «che la costruzione del Terminale marino, completo delle opere accessorie da eseguire a terra è, infatti, in grado di produrre ricadute positive sia sulla protezione e la conservazione dell'ambiente naturale, sia sullo sviluppo industriale, infine, sull'occupazione».

È ormai un fatto acquisito dalla gente che "il metano ti dà una mano", da qui ad attribuirgli un potere taumaturgico tale da far si che la costruzione dell'isola per il deposito del gas, la posa dei tubi ed il trasporto del gas nigeriano liquefatto, faccia del bene all'ambiente naturale del Delta, visto che l'impianto riguarda questa area protetta, ritengo che anche Sinone avrebbe fatto fatica a sostenerlo, e in un caso come questo, almeno, Troia si sarebbe salvata. Ciò non sembra invece possibile per il Polesine, in nome del quale i soggetti pubblici e privati (Regione, Provincia, Comune, Parti sociali, Camera di Commercio, ecc.) interessati allo sviluppo economico e sociale dell'area medesima, attraverso il Consorzio di Sviluppo, soggetto attuatore del Patto Territoriale, hanno dato via libera a questo progetto senza che venisse adeguatamente informata e coinvolta la popolazione ed interessate le attività produttive, come turismo e pesca, che saranno coinvolte da questo progetto.

A questo fatto grave, ora se ne aggiunge uno ancor più grave, come quello della variante al tracciato della tubazione di terra per la quale è stata intrapresa dall'Edison la procedura d'urgenza per motivi di pubblica utilità, senza interloquire con le parti intervenute nel Patto. In questo caso, i Polesani stanno per essere doppiamente beffati, alla faccia del federalismo e della sussidiarietà. I comuni interessati, alla luce di quanto è accaduto, devono chiedere al Consorzio dello Sviluppo di convocare i soggetti del Patto Territoriale per denunciare il Protocollo d'intesa. Protocollo che comunque prevedeva tutta una serie di puntuali precisazioni ed accordi da raggiungere tra le parti nel corso del procedimento burocratico. Come è nell'evidenza dei fatti questo accordo è ampiamente disatteso dall'Edison che, come lamenta il presidente della Provincia Saccardin, diserta e procede spedito per la sua strada.Prima di allargare la porta, come fecero i Troiani per far entrare il cavallo che determinò la loro sventura, i Polesani devono meditare sulle parole usate per giustificare questo progetto. La democrazia e la libertà di vivere in un certo rapporto con il proprio ambiente dipendono anche dal significato che viene attribuito al linguaggio ed alla gerarchia che assumono determinati valori.Tra la centrale Enel di Polesine Camerini e le Istituzioni preposte al governo del territorio chi ha più potere: il Comune, la Provincia, la Regione, lo Stato o il camino della stessa Centrale?

Pensate a quale tra queste Istituzioni, i cui rappresentati vengono eletti democraticamente, potrà regolare la vita del Terminal, visto che per lo stesso, prima di partire, è già stato cambiato il senso delle parole quali "protezione e conservazione dell'ambiente". Pietro Tracco

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