Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 28 Agosto 2002: <<L’INTERVENTO. Nonnato (Sdi). «Centrale, fatti non promesse». "F.I. indichi con chiarezza gli obiettivi">>

Se, come io sostengo, il tasso di fiducia nelle relazioni in politica è molto basso (di quello degli elettori verso la politica parlano le statistiche) è sempre più necessario fare in modo che i messaggi siano chiari e comprensibili. Per dare, ad esempio, un senso compiuto alla nostra, spesso ostentata, vocazione ecologista è oggi necessario rendere comprensibile e credibile il grande problema polesano della centrale di Polesine Camerini. Finora l'unico progetto sufficientemente e scientificamente credibile e realizzabile proposto dall'Enel è quello dell'orimulsion. L'Enel ha sempre affermato che l'alimentazione a metano è incompatibile con il mercato dell'energia. Anzi al meeting di GL a Rimini è andata a riproporre il carbone. È ovvio che il male minore fosse rappresentato dall'unica proposta - progetto organica dell'Enel oggi sul tavolo.

Questa avrebbe consentito il raggiungimento di tre obiettivi: 1) abbassamento dei livelli di inquinamento; 2) mantenimento della centrale e dei posti di lavoro; 3) energia a prezzi compatibili, dal momento che rappresenta il 15% della produzione nazionale ed il 50% di quella regionale. Tutto ciò è condiviso anche dall'anomala maggioranza del Comune di Porto Tolle che riesce a coniugare un po' di centrodestra ed un po' di centrosinistra.

Oggi Forza Italia sostiene con forza l'esigenza di trasformare a metano la centrale. Ma chi può essere contrario se davvero ciò diventa in tempi brevi realizzabile e non rappresenta invece soltanto un diversivo per decretare la fine della centrale, già in crisi, per l'attivazione di altre più piccole sparse per il Polesine. Il problema dell'ambientalizzazione, ogni giorno più urgente, non può essere risolto come uno scambio di figurine: io faccio chiudere la centrale Enel grande in cambio di tre Edison piccole e comunque inquinanti.

Se davvero la dirigenza di F.I. è convinta della possibile trasformazione della centrale a metano può tranquillamente saltare la convocazione del Consiglio Provinciale e richiedere formalmente ai «potenti» di oggi se sono in grado di garantire un miglior rispetto del nostro ambiente con l'approntamento di un progetto operativo. Oggi il centrodestra è al governo del Paese con Berlusconi, della Regione con Galan, dell'Ente Parco con Manzolli e governa ora l'Enel con una compagine di fiducia. È sufficiente, quindi, che loro sollecitino e garantiscano questo progetto alternativo all'attuale che offra al Polesine ed al Paese le garanzie previste dai tre punti sopraelencati.

Dica F.I. con chiarezza che questi sono gli obiettivi e ci garantisca che sono realizzabili in tempi stretti. Credo che tutti saremmo più che contenti. Tutto il resto produce solo più confusione e sospetti.

Se Berlusconi e Galan sono in grado di garantirci il gas per la centrale, e non solo quello del Terminal, troveranno tanti sostenitori. Ma in questo caso occorrono fatti e non promesse.