Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 28 Ottobre 2001: <<Terminal. IL DOCUMENTO>>.

Dunque, da Palazzo Tassoni arriva una stroncatura in toto del metanodotto Porto Viro - Cavarzere - Minerbio e una conseguente netta e decisa opposizione alla richiesta di dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità. Anche perché, sta scritto nella nota, non si può passare sopra all'aspetto della sicurezza complessiva, "che si compendia in una presenza di una massa imponente di gas liquefatto, pari a circa 250.000 metri cubi, il che corrisponde a circa 150 milioni di metri cubi allo stato gassoso, posizionati ad una distanza dalla costa che si attesta sui 10 chilometri. Pericolosità accentuata dalla attuale situazione internazionale che ne farebbe un obbiettivo sensibile". Spinello ovviamente si fa forte della copertura fornita da due ordini del giorno approvati dal consiglio comunale. L'uno, del 3 febbraio, che invitava "gli Enti locali, la Provincia e la Regione a farsi interpreti presso il Ministero dell'ambiente per respingere il progetto", l'altro, del 27 aprile, ricordava che "anche nel Patto l'ipotesi del terminal è collegata e funzionale alla riconversione del sistema di alimentazione della Centrale di Polesine Camerini, peraltro esclusa dalla stessa Enel".

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