Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 28 Dicembre 2002: <<L’INTERVENTO. I Verdi: il centrosinistra blocchi l'Enel e l'Edison>>

L'avviso di garanzia emesso dalla Procura di Rovigo nei confronti del direttore della centrale Enel dopo il ritrovamento di alcuni faldoni di uno studio sull'attività della centrale mai resi noti, è l'ultimo di tanti fatti che dimostra quanto inaffidabile sia la gestione di questo impianto. Un impianto obsoleto, con seri problemi di manutenzione interna che continua ad immettere in atmosfera inquinanti che dovrebbero da tempo essere stati abbattuti con ammodernamenti mai completati.

Usando la forza contrattuale che ha sempre avuto, Enel aggira gli ostacoli ogni qual volta non riesce a rimuoverli: ecco allora l'intervento del Governo per aggirare l'opposizione della giunta regionale per concedere proroghe all'attività che evitino il rispetto dei lavori di riconversione previsti. Altre volte Enel usa il ricatto occupazionale, la "paura" del rischio energetico per convincere sindacati e centrosinistra che la centrale, con l'arrivo di orimulsion, è meno inquinante. Insomma il male minore di fronte alla prospettiva di chiusura e disoccupazione.

La scelta-orimulsion rappresenta un passo indietro rispetto al peggio di quanto utilizzato finora dall'Enel. Per il Delta, ma anche per tutto l'ecosistema della Laguna veneziana, questa scelta sarà devastante: pensiamo solo al rischio connesso al traffico di bettoline cariche di questo materiale, di gessi e polveri. Il Delta del Po ha bisogno di una prospettiva nuova senza impianti pericolosi ed inquinanti come la centrale che rimarrà in vita solo sino a quanto l'Enel la potrà utilizzare senza aggiungere costi di ristrutturazione e ammodernamento significativi. A quel punto ogni disoccupazione sarà pienamente giustificata dalle "leggi di mercato". Perché allora non prevedere subito la chiusura di un impianto che non dà garanzie e ragionare su un piano di bonifica dell'area con garanzie occupazionali per gli attuali addetti in altri settori? Il settore turistico in un quadro di sostenibilità degli interventi in quest'area e quello della pesca, già ora garantiscono un futuro diverso, sicuramente migliore al Delta.

Nella stessa misura va rifiutato anche il progetto Edison del terminal gasifero al largo di Porto Viro, altra opera inutile e devastante per il territorio. Il centrosinistra ha la possibilità, rifiutando entrambi i progetti e puntando allo sviluppo ambientale, occupazionale e economico del Parco del Delta del Po, di essere effettivamente forza di cambiamento e di rispondere nei fatti a Galan e compagnia che si accreditano, da un lato, la patente di ambientalisti in quanto rifiutano l'orimulsion e, dall'altro, di convinti assertori del terminal gasifero.

Gianfranco Bettin consigliere regionale Verdi

Paolo De Marchi presidente regionale Verdi

Donatella Barion Verdi Rovigo