Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 29 Gennaio 2003: <<L’INCHIESTA. L’accertamento, che proseguirà oggi, è stato ordinato dal pubblico ministero Fasolato. Perquisizioni alla centrale Enel Carabinieri, Forestale e Guardia di finanza sono al lavoro dalle prime ore di ieri mattina>>

Una perquisizione è in corso da ieri mattina alla centrale dell'Enel di Polesine Camerini. L'accertamento è stato ordinato dal pubblico ministero Manuela Fasolato e fa seguito all'iscrizione sul registro degli indagati del direttore Carlo Zanatta. Carabinieri, Squadra di polizia giudiziaria della Procura, Forestale e Finanza stanno compiendo una verifica su ampia scala: si va dai documenti alle emissioni della ciminiera. Ieri mattina, invece, il magistrato ha ricevuto i vertici dell'ente per l'energia elettrica, i quali hanno confermato la massima collaborazione. La perquisizione, che non creerà alcun inconveniente ai servizi, proseguirà anche per tutta la giornata di oggi. Un accertamento riguarda anche le rilevazioni sull'inquinamento che vengono fatte dall'Enel e che vengono poi diffuse agli enti pubblici.

Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 29 Gennaio 2003: <<La centrale dell'Enel passata al setaccio. Gli accertamenti riguardano le emissioni dei fumi e la verifica dei dati forniti agli enti sull’inquinamento>>

Da ieri mattina è in corso una perquisizione nella centrale Enel di Polesine Camerini. Carabinieri di Rovigo e del Noe di Venezia, agenti della Squadra di polizia giudiziaria della Procura, uomini della Forestale e finanzieri del Gat stanno compiendo accertamenti su documenti e sulle emissioni dei fumi nell'ambiente. Si tratta di una vasta operazione ordinata dal pubblico ministero Manuela Fasolato che fa seguito all'iscrizione sul registro degli indagati del direttore della centrale, Carlo Zanatta.

Gli investigatori stanno controllando tutte le documentazioni su ciò che viene scaricato nell'ambiente. In particolar modo, con l'ausilio di una ditta specializzata, è in corso una verifica sulle emissioni della ciminiera. Inoltre, si sta appurando se effettivamente i dati che vengono raccolti dalle centraline dell'Enel sono identici a quelli che poi vengono forniti agli enti pubblici. La perquisizione, che ha richiesto una lunga preparazione per evitare che ci fossero contraccolpi nel servizio, proseguirà nella giornata di oggi. Ieri, inoltre, al secondo piano del palazzo di Giustizia c'è stato un incontro tra i vertici dell'Enel e il pubblico ministero Fasolato. L'amministratore delegato Paolo Scarone, che non potendo essere presente ha inviato il proprio legale Giovanni Battista Murdacca, ha fatto sapere al magistrato di essere a disposizione dell'autorità giudiziaria offrendo la propria collaborazione per fare chiarezza sulla vicenda. L'incontro era stato chiesto proprio dai responsabili dell'ente per l'energia elettrica.

L'inchiesta, avviata oltre un anno e mezzo fa, ha portato lo scorso dicembre all'emissione di un avviso di garanzia per Carlo Zanatta. Si tratta di un atto dovuto dopo che, in un fienile del Delta, erano stati sequestrati otto scatoloni contenenti documenti riguardanti uno studio sulla centrale stessa. L'inchiesta è divisa in due tronconi: uno è teso ad accertare se l'Enel ha rispettato i livelli di emissioni di fumo e polveri, il secondo a far luce sul perché nella zona del Basso Polesine e del Basso Ferrarese è maggiormente diffuso il fenomeno dei tumori e delle malattie delle vie respiratorie.

Lo scorso 21 novembre, nella fattoria di un agricoltore di Taglio di Po, i carabinieri della locale stazione avevano sequestrato otto scatoloni. Dentro c'erano gli studi sulla centrale Enel effettuati da una commissione interna della stessa centrale. A consegnare questi documenti all'agricoltore, un sessantatreenne, era stato un professore di Ferrara. Il docente aveva chiesto all'uomo la cortesia di conservargli questi otto pacchi in attesa di donare lo studio alla biblioteca comunale di Porto Tolle. Quest'ultima, però, non aveva più spazi per ospitare la documentazione, che era stata allora destinata alla biblioteca civica di Mesola. Dove non sono mai arrivati perché nel frattempo sono intervenuti i carabinieri. È così arrivata ad una svolta l'indagine coordinata dal sostituto procuratore Manuela Fasolato, la quale si sta avvalendo di due consulenti tecnici d'ufficio di prim'ordine: l'ingegner Paolo Rabitti e il dottor Edoardo Bai. A loro il magistrato ha affidato il compito di verificare se le emissioni della centrale Enel di Polesine Camerini possono aver, in qualche modo, influenzato la salute dei cittadini che abitano nelle zone dove, con molta probabilità, ricadono gli agenti inquinanti. Un altro accertamento lo stanno svolgendo lo stesso ingegner Rabitti e il collega Pini. L'indagine dovrà fare chiarezza sull'attività svolta dalla centrale dell'Enel dal momento della sua apertura, nel 1981.