Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 29 Novembre 2001: <<PORTO VIRO. Il vicesindaco Gennari propone l’annullamento degli accordi con l’Edison. Terminal, partita da 10 miliardi. Il Comune chiederà al Consorzio di sviluppo di rinunciare al contributo>>

Nella discussione, lunghissima, articolata ed a tratti molto polemica, che nell'ultimo consiglio comunale ha preceduto l'approvazione di un ordine del giorno sul progetto di terminal gasiero dell'Edison al largo di Porto Levante, presentato dalla maggioranza e da questa poi votato con l'astensione delle minoranze, ad esclusione del consigliere di Rc Tosca Passarella, che, delusa dal mancato accordo sul documento, non aveva voluto partecipare alla relativa votazione, significativo è stato l'intervento del vicesindaco, Geremia Gennari.

Gennari ha iniziato stigmatizzando duramente il precedente intervento del capogruppo di "Nuova città", Andrea Pregnolato, il quale aveva accusato l'Amministrazione Mancin di aver votato favorevolmente al terminal, nella riunione della Commissione Tecnica Regionale Ambiente, tenutasi nell'estate del 2000, mentre aveva difeso la precedente Amministrazione di Franchi, "che non ha firmato nulla, anche se la Consulta del lavoro aveva dato voto favorevole, anche se con paletti precisi".

Pregnolato lamentava anche il fatto che, sul terminal, si sarebbe dovuto formulare un documento comune, per cui concludeva preannunciando che non avrebbe partecipato alla votazione, lasciando liberi i componenti di "Nuova città". L'intervento del sindaco Mancin, che l'aveva preceduto e che tutto sommato, aveva sostenuto sì con vigore le posizioni dell'Amministrazione, formulando un intervento sempre dal tono discorsivo e soft, in cui non aveva mancato di far rilevare, che "la sua Amministrazione non ha mai detto "sì" al terminal, per cui non può aver cambiato idea, ma che ha saputo esprimere un "no" intelligente", proponendo un discorso più pacato ed equilibrato di chi ha fatto del terrorismo".

Invece Gennari è stato sempre all'attacco. Uno dei suoi capisaldi, ripreso poi, impegnando formalmente il sindaco nella soluzione del problema, è stato quello di affermare che il 29 maggio del 1999, era stato sottoscritto, dall'allora presidente del Consorzio di Sviluppo, che rappresentava tutti i Comuni della provincia, un Protocollo aggiuntivo al Patto territoriale (già sottoscritto il 26 marzo di quell'anno), che contemplava, per l'accettazione del terminal gasiero, un benefit di 10miliardi da parte dell'Edison.

Dopo la votazione dell'ordine del giorno in cui la maggioranza ha detto "no" al terminal, Gennari "per andare nella direzione di far chiarezza", ha dato formale mandato al sindaco Mancin di chiedere al Consorzio di Sviluppo, l'annullamento del documento relativo al Patto territoriale aggiuntivo, con cui il Consorzio stesso era autorizzato a gestire i 10 miliardi del benefit Edison, derivante dall'insediamento del terminal gasiero. Inoltre, "visto che vogliamo difendere il territorio", Gennari ha dato anche mandato al sindaco, di verificare lo stato degli accordi con l'Abibes, la società che fa arrivare gas butano a Scanno Cavallari, per poi inoltrarlo tramite chiatte lungo il Po di Levante, onde verificare "se è possibile sganciarsi, per interrompere questo tipo di attività, che è pericolosa".

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