Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 30 Maggio 2002: <<ECONOMIA. Porto Viro diventa cittā portuale...>>

Porto Viro diventa cittā portuale, il terzo porto della Regione Veneto, dopo Venezia e Chioggia. La Commissione Tecnica Regionale ha approvato, ieri pomeriggio, definitivamente la variante al Piano Regolatore di Donada, tuttora vigente per la zona (visto che il nuovo Prg che unifica quelli dei due ex Comuni č in fase di elaborazione) relativa al Piano di settore dell'area portuale di Ca' Cappello. E' stato il vicesindaco ed assessore all'Urbanistica e all'Industria, Geremia Gennari, a partecipare all'importante riunione veneziana, dove č stato approfonditamente analizzato e discusso il progetto. Da Gennari č venuta una decisa sottolineatura della funzione e del ruolo dell'area portuale, per il futuro sviluppo non solo di Porto Viro e del Bassopolesine, ma anche per tutta la provincia e per la regione stessa. Si tratta di un Piano di settore che porterā l'area portuale di Ca' Cappello, che attualmente interessa un centinaio di ettari, su cui da anni si sono installate ditte che fruiscono dell'asta navigabile del Po di Levante, ad acquisire la rilevante dimensione di ben 370 ettari complessivi. L'approvazione della variante, č venuta con voti unanimi dei componenti la Commissione Tecnica Regionale, a significare che la progettualitā espressa da Porto Viro, era valida e convincente. Positivo il giudizio espresso dal vicesindaco Gennari, convinto sostenitore della validitā del futuro insediamento portuale, in favore del quale non aveva esitato anche a scendere in polemica dura sia con la minoranza consiliare di "Nuova cittā" (che, in tale sede, non aveva ritenuto di partecipare al voto sulla variante), sia con l'Amministrazione provinciale, che aveva fatto pervenire osservazioni contrarie a tale Piano. "Si č raggiunto un obiettivo perseguito con tenacia da lungo tempo da tutta l'Amministrazione di cui faccio parte. Ora - afferma Gennari - con questa approvazione si volta pagina, sia per l'economia portovirese che per quella dell'intera provincia, a livello di sviluppo futuro. Adesso bisogna comunque attivarsi per trovare forme societarie, onde gestire la infrastrutturazione dell'area. Svaniscono quindi nel nulla tutte le diatribe e le polemiche della minoranza consiliare e dei Verdi, che potranno solo vantarsi di non aver partecipato alla realizzazione di questo grande progetto".