Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 30 Agosto 2002: <<L’INTERVENTO Marangon (FI). «No all'orimulsion nel cuore del Delta» «Perchè si deve dire sì all’Enel?»>>

Sulla vicenda dell'alimentazione della centrale Enel di Porto Tolle interviene il capogruppo di Forza Italia in Regione Renzo Marangon.

Perché la Centrale di Polesine Camerini non può essere il punto d'incontro tra tutte le forze politiche del Polesine per la sua conversione a metano? Perché si deve dire sì a Enel Produzione quando propone l'orimulsion come unico combustibile?

Perché l'Ulivo e Rifondazione Comunista non smettono di recitare la parte della coalizione dura e pura che non ritorna mai sulle proprie decisioni?

Questi sono i quesiti che si pongono i cittadini della nostra Provincia (e dalle ultime notizie giornalistiche non solo quelli della nostra) sulla questione politico-amministrativa più importante per il futuro del Delta del Po.

Non concorrere ad una richiesta corale di buon senso e di realismo per il futuro della Centrale, dei suoi lavoratori e, in generale, per l'economia del territorio del Basso Polesine, è un segno di miopia politica.

Mentre tutto il mondo cerca le migliori condizioni, noi ci attardiamo su un dibattito che, per alcuni versi, sembra irreale.

Nel cuore del Delta del Po dal 1970 sorge una grande centrale per la produzione di energia elettrica. Dal 1980 è entrata in produzione e funziona a olio combustibile. Dal 1990 un decreto del Ministero per l'Ambiente impone nuovi limiti alle emissioni di grandi impianti. Il decreto impone la data del 31-12-2002 per l'adeguamento.

Invece, di trasformare la centrale a metano Enel Produzione propone l'ormai notissimo orimulsion.

Ma perché non il metano? Perché non si può, si risponde!

Perché costa di più! Questa è la vera risposta.

Tutte le centrali dell'Italia del nord sono i fase di trasformazione a metano. E noi no! Perché? Perché l'Amministrazione di Porto Tolle e l'Amministrazione Provinciale di Rovigo hanno già espresso il loro parere favorevole e si sono lasciati convincere che se non sarà a orimulsion la Centrale chiuderà con il relativo licenziamento o trasferimento di circa 350 lavoratori?

Ma sarà così? La Centrale di Polesine Camerini produce circa il 9% della produzion nazionale Enel; il nostro Paese importa dall'estero l'11% circa di energia elettrica e non ne può importare di più fino a quando non saranno costruiti nuovi elettrodotti in grado di sopportare il trasporto di energia.

La vita della Centrale è arrivata al 50% e si crede alla minaccia della sua chiusura? Quando mai?

Nel giugno scorso il nostro Paese ha rischiato per 2 volte il black out per eccesso di richieste di energia (grazie agli ormai tanti condizionatori domestici) ed è perciò evidente che ci vuole più energia, ma prodotta salvaguardando l'ambiente.

La richiesta è molto semplice: Enel Produzione è proprietaria dello stabilimento e il territorio chiede che la Centrale continui a vivere con il metano.

Più semplice e chiaro di così!!!

Renzo Marangon

Consigliere Regionale

Forza Italia