Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 30 Dicembre 2002: <<PORTO TOLLE. Sentenze stabiliscono la responsabilità dell’impianto di Polesine Camerini sui danni provocati dalle piogge oleose e acide che hanno corroso le carrozzerie delle auto. I giudici di pace condannano la centrale Enel. Il sindaco di Goro, Conventi: «Esistono motivi di preoccupazione, sono le analisi e i numeri dell’Ulss a dircelo»>>

Danni materiali e danni alla salute per le emissioni di fumi e gas dal camino della Centrale di Polesine Camerini che da 20 anni accende le polemiche delle popolazioni del Delta. Sui primi ci sono già sentenze del giudice di pace che ha riconosciuto la «colpevolezza dell'Enel», per i danni alla salute della gente del Delta, invece, è in corso l'inchiesta della procura di Rovigo.

Ma non è un'inchiesta che parte dal nulla. Anzi, l'indagine della procura di Rovigo ha preso il via proprio dalle cause civili intentate contro l'Enel da alcuni cittadini di Polesine Camerini, che abitano vicino alla centrale Enel e che si sono trovati diverse volte nel corso degli anni, le auto completamente «annerite» da macchie sulla carrozzeria.

Questi danni sono già stati riconosciuti direttamente causati dalla centrale in ben due casi, mentre ne sono pendenti altri 4 e altri ancora sono da istruire davanti al giudice di pace d'Adria. In tutti i casi si tratta di emissioni lamentate dai denuncianti di piogge oleose e acide che avevano il potere di corrodere le verniciature delle auto. Molti di questi casi sono stati seguiti dall'avvocato Pietro Turolla di Codigoro che sottolinea come la procura, dopo la sentenza del giudice di pace di responsabilità civile nei confronti dell'Enel condanna a pagare i danni delle spese di carrozzeria, ha acquisito anche questi atti nell'inchiesta che dovrà valutare l'impatto ambientale di quelle emissioni che corrodono la vernice delle carrozzerie.

E allora, allo stesso modo, la gente si chiede: quei fumi e quelle macchie non possono corrodere anche polmoni e vie respiratorie, occhi e mucose del naso?

Domanda cui daranno risposta i periti del pm Manuele Fasolato: i due tecnici, l'ingegner Paolo Rabitti e il dottor Edoardo Bai, gli stessi periti che hanno eseguito la perizia sui camini del Petrolchimico di Marghera, sono già al lavoro. L'inchiesta come ricordiamo vede indagato per «violazione dei livelli di emissione d'inquinanti», il direttore della centrale Carlo Zanatta: un atto dovuto per iniziare le attività peritali sui livelli d'inquinamento delle emissioni della centrale e per verificare il nesso di causalità tra morti di tumore e malattie respiratorie del Delta.

«Attendiamo l'esito di queste perizie senza fare processi alle intenzioni perché la gente del Delta ha il sacrosanto diritto di conoscere quello che respira nell'aria», spiegava ieri il sindaco di Goro Rino Conventi. «Esistono motivi di preoccupazione perché sono i numeri dell'Usl a dircelo. L'indagine aperta non ha stupito molto i cittadini di Goro, perché quel fumo della centrale è sotto gli occhi di tutti i goresi, tutti i giorni. Guardiamo con molta attenzione e un filo di speranza a tutto ciò che possa portare ad un abbattimento di fumi e polveri. Ma prima di dire che l'Enel è responsabile di qualsiasi cosa occorre che le opinioni siano suffragate dai fatti».