Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 31 Maggio 2002: <<AREA PORTUALE DI CA' CAPPELLO. MA C’È CHI DICE NO. Rifondazione e Verdi: «Sarà un disastro per il nostro territorio»>>

Un giudizio totalmente negativo sul Piano di settore dell'area portuale di Ca' Cappello, arriva invece da Tosca Passarella, segretaria di Rc e consigliere comunale, e da Vincenzo Mancin, consigliere comunale dei Verdi.

«Si tratta - rileva Passarella - di un progetto fortemente voluto dall'amministrazione comunale Mancin, senza tener conto dell'enorme impatto ambientale che esso avrà sul nostro territorio. Sembra addirittura che per i futuri insediamenti di industrie nella zona portuale si dovranno eseguire delle palificazioni di una ventina di metri di profondità, causa le falde acquifere quasi affioranti. Siamo stati e rimaniamo contrari a questa variante - conclude - che ha creato il più grande porto della provincia, stravolgendo il Piano d'Area». «Siamo stupiti dal fatto che la Ctr abbia approvato all'unanimità questo Piano - afferma a sua volta Vincenzo Mancin - che prevede un insediamento eccessivo di industrie. Con gran probabilità saranno quelle industrie che il Nordest delocalizzerà in una zona come la nostra, in cui è ancora disponibile del territorio. Con la dimensione voluta l'area portuale diventa industriale e non rispettosa dell'ambiente del Parco del Delta in cui viviamo. Per noi Verdi, sembra che la Ctr abbia espresso una valutazione più politica che tecnica».

Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 31 Maggio 2002: <<«L'approvazione del Piano di settore...>>

«L'approvazione del Piano di settore dell'area portuale di Ca' Cappello è una conquista per l'intero Delta, non in contrasto con Chioggia e capace, in sinergia con l'interporto, di aumentare le grandi potenzialità del Polesine».

Al di là del legittimo compiacimento per l'approvazione, da parte della Commissione tecnica regionale del Piano di settore dell'area portuale di Ca' Cappello, lungo l'asta navigabile del Po di Levante, dal sindaco di Porto Viro, Doriano Mancin, giungono messaggi rassicuranti per quelle realtà che hanno scommesso sul futuro della portualità, quali Chioggia e Rovigo.

«Non abbiamo alcun problema verso la portualità di Chioggia - afferma infatti il sindaco portovirese - e non avremo alcun contrasto sia nel tipo di dialogo da instaurare che sul tipo di attività che si svilupperà nella nostra area portuale». Alla domanda sull'interporto di Rovigo, la risposta del primo cittadino è altrettanto pronta: «L'interporto è governato da persone intelligenti. La sinergia tra le nostre due realtà potrà solo aumentare le potenzialità per raggiungere obiettivi comuni nella realtà della nostra provincia. Quando si lavora per il territorio e in sintonia - aggiunge il primo cittadino - il futuro non può che essere positivo. Mercoledì 29 maggio resterà per noi una giornata storica che segnerà in positivo, sia sotto l'aspetto economico che sotto quello sociale, il futuro del territorio deltizio e provinciale. Mai come in questo momento una conquista così importante e determinante, merita di esssere accolta con favore non solo dai cittadini di Porto Viro, ma da quelli di tutto il Delta per i quali viene aperta una porta di sicuro progresso, di crescita sociale ed anche di prospettive occupazionali per i loro figli».

Per Mancin, "decretare Porto Viro città portuale assume una valenza ed un rilievo unici a livello regionale e nazionale". Poi un riconoscimento del primo cittadino al suo vice, considerato il vero artefice del successo politico-amministrativo: «Ringrazio in modo non formale, ma veramente sentito, l'assessore all'Urbanistica e vicesindaco, Geremia Gennari, per le doti dimostrate, di spiccata capacità, lungimiranza ed acume politico. Non ho esitazioni a definirlo il vero artefice di questa conquista. Il Piano di settore appena approvato - rileva ancora il sindaco - interessa ben 370 mila metri quadri di terreno che ospiteranno piccoli e grandi insediamenti produttivi, con notevoli prospettive di occupazione. Sarà quindi cura di questa amministrazione regolare la futura crescita con insediamenti compatibili con il Delta».