Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 24.02.2001: <<PORTO TOLLE. Emerge dall’aula l’autocandidatura del Comune a ospitare l’impianto per i rifiuti. Danilo Stoppa: "Continuando a dire di no a tutto non si sviluppa il nostro territorio">>

L'Amministrazione comunale si è formalmente "autocandidata" ad accogliere nel territorio comunale un termovalorizzatore. Anzi, con i voti della sola maggioranza (Nuova Frontiera e Bruschi hanno votato contro mentre la Lega Nord si è astenuta), esiste ora un ordine del giorno in cui viene chiesta una modifica del Piano provinciale per la gestione dei rifiuti solidi urbani per prevedere proprio la realizzazione di questo impianto."Su questo impianto vogliamo ragionare -ha spiegato il vicesindaco Gianni Vidali- perchè risponde ad un'esigenza a carattere provinciale.Le scelte fatte con il Piano per la gestione dei rifiuti prevedono l'esportazione a Mestre di risorse perchè, dopo il separatore di Sarzano, manca un termovalorizzatore. Ecco perchè va aggiornato tenendo conto della nostra disponibilità e del fatto che la legge, con il Decreto Ronchi in testa, considera impianti di questo tipo parte integrante del ciclo dei rifiuti". La presa di posizione, insomma, è andata politicamente oltre le richieste della minoranza di Nuova Frontiera ma, nello stesso tempo, ha eluso la sostanza del problema. Nell'esporre le motivazioni che fin dallo scorso ottobre avevano spinto il gruppo a chiedere di affrontare l'argomento, Attilio Pezzolato non si è limitato a polemizzare con la giunta per gli atteggiamenti ostruzionistici.Citando informazioni "ufficiali" come la relazione introduttiva del Gruppo Pubblic Consult Spa di Milano e la possibilità che il sito individuato sia a Cassella, integrandole con l'esperienza Seba (termovalorizzatore di pneumatici), una serie di dati sull'evoluzione del mercato energetico e sulle politiche provinciali per la gestione dei rifiuti, Pezzolato è arrivato a teorizzare l'impossibilità "tecnica" di realizzare l'impianto. "Inoltre -ha sottolineato il vice capogruppo di minoranza- la comunità portotollese ha già dato in fatto di assunzione di responsabilità per il problema dei rifiuti gestendo dal 1987 a pochi mesi fa la discarica di Ca' Mello".Contravvenendo a quella che era sembrata una precisa strategia, cioè la messa ai voti di un documento che, secondo il sindaco Paola Broggio, "rappresenta la posizione di tutta la maggioranza", la discussione si è accesa. Ribadendo le critiche di qualche mese fa ad un certo mondo ambientalista, l'assessore Danilo Stoppa ha affermato che "non è continuando a dire di no a tutto che si può sviluppare questo territorio" mentre ha fatto anche capire che la vicenda Seba non è andata in porto "perchè l'Amministrazione comunale non è stata unita e non ha saputo coinvolgere la Regione".In risposta a Luigino Zanetti (Nuova Frontiera), che ha fatto presente il peso avuto dalla contrarietà della popolazione, Stoppa ha affermato che "i cittadini vanno guidati ed orientati da una buona amministrazione".Non a caso, dopo l'iniziativa di Nuova Frontiera a Santa Giulia, Vidali ha suggerito la possibilità che ora sia la maggioranza ad andare a discutere nelle frazioni del progetto "con dati più precisi". Il capogruppo di maggioranza Lorenzo Carnacina ha quindi tentato di far passare l'ordine del giorno come "la base da cui partire per discutere dell'impianto" ma, ribadendo le proprie perplessità, la minoranza non ha abboccato (Ancora con questa storia! Il Comune di Porto Tolle si ostina a voler insultare il territorio con iniziative contrarie alla salute ed al Parco! Nota degli Amici del Parco)

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