Da "Il Gazzettino-cronahce di Rovigo" del 5.3.2001: <<Il progetto di un termovalorizzatore a Cassella. L'inceneritore non ci aiuterà a tutelare l'ambiente deltizio Un'altra proposta che vuole screditare l'area protetta>>

Sono apparse sulla stampa in questi giorni le dichiarazioni dell'assessore Stoppa, promotore della realizzazione di un nuovo "termovalorizzatore" in località Cassella.

Come ambientalista sono rimasto negativamente colpito di fronte a quest'ennesimo tentativo di delegittimare l'istituzione dell'area protetta tramite un'altra proposta di cosìddetto "sviluppo" che, in realtà, penalizza il territorio. Non voglio entrare nei termini tecnici, peraltro molto discutibili, di un impianto pensato per la distruzione dei rifiuti (un inceneritore, quindi) e non è mio compito svelare i motivi tecnici che suggeriscono di non realizzare, in una località come Cassella, un impianto di simile portata. Mi limito a ricordare quanto sia lontano il progetto per la costruzione di un inceneritore dall'idea di tutela della salute dei cittadini e di salvaguardia dell'ambiente, specie se inserito in un territorio delicato, come il nostro, che ha già ampiamente assolto i propri "doveri" di produzione energetica con una centrale termoelettrica di rilevanza primaria nell'intero panorama nazionale.

Ciò che lascia veramente allibiti è come, sotto la falsa bandiera dello sviluppo e per un pugno di posti di lavoro, si cerchi di far passare soltanto proposte tese a screditare l'importanza di zona protetta nel Delta, la cui vocazione è invece chiaramente ed innegabilmente volta alla tutela dell'ambiente e verso uno sviluppo turistico sostenibile. Ed invece rischiamo di veder spuntare un terminal gasiero, che la centrale venga fatta funzionare ad orimulsion, o si progettano discariche mascherate da villaggi turistici ed inceneritori. Tutti questi progetti penalizzano fortemente la presenza di un parco che dovrebbe tutelare il più importante complesso di zone umide del Polesine, in grado di creare molti più posti di lavoro di quanti ne creerebbero questi "ecomostri". Senza contare i danni che ricevono tutti quegli operatori che credono nel decollo del Parco del Delta ed investono in ambiente.

Non devo certo ricordare a nessuno che il binomio parco-benessere funziona ovunque, in Italia e fuori; che dove è sorto un Parco i benefici per le popolazioni non si sono fatti attendere. Nell'ottica di quello che deve essere considerato vero sviluppo e progresso non si capisce allora il perchè di una tanto sostenuta lotta al Parco, dove la sua istituzione rappresenta l'unica forma di sviluppo certa, in grado di incrementare notevolmente la crescita economica del territorio sfruttandone le risorse in maniera assennata e responsabile.

Danilo Trombin

coordinamento

"Amici del Parco"

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