Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 4.4.2001: <<WWF ALL’ATTACCO. "Incredibile rassegnazione fra la gente nel voler diventare la pattumiera d'Italia">>

Per la sezione rodigina del Wwf, quanto accade a Porto Tolle si può definire "singolare".

"L'istituzione del Parco naturale - sostiene il panda - non ha sanato l'anomalia dell'ultimo Delta di un grande fiume europeo ad essere tutelato. Il comune di Porto Tolle, il cuore dell'area protetta, osteggia il Parco, è volutamente fuori dall'Ente che lo gestisce e ha presentato ricorso al Tar contro la legge istitutiva chiedendone l'annullamento. Un atteggiamento che non si spiega da parte di categorie economiche e sociali come ristoratori, albergatori, panettieri, pescivendoli e commercianti in genere, che avrebbero da guadagnare dal'area protetta. Ma anche agricoltori e pescatori, come peraltro già avviene nella sponda emiliano-romagnola, potrebbero vendere i loro prodotti con un valore aggiunto derivante dalla denominazione di origine controllata".

A dispetto della premessa, il Wwf non intende perorare la causa del Parco ma piuttosto provocare una discussione sulle contraddizioni che emergono nell'estremo Delta e le "pesanti ripercussioni che possono avere in termini di peggioramento della qualità della vita dei residenti".

Al primo posto non può che esserci la centrale Enel di Polesine Camerini: "Questo colosso - ricordano gli ambientalisti - si trova a ridosso del Parco e, secondo la legge istitutiva, dovrebbe essere convertito a metano. Forte del suo enorme potere politico - economico e sotto il ricatto occupazionale, l'Enel ha invece proposto l'utilizzo del più inquinante combustibile conosciuto: l'orimulsion. E a differenza di altre realtà italiane dove questo viene visto con sospetto e si formano comitati di resistenza civile (Brindisi e Sassari), a Porto Tolle si respira un clima di serena, pacata, rassegnazione. Tutto ciò nonostante da anni, e con l'impiego di combustibili meno inquinanti, si paventi l'incidenza sulla salute delle emissioni".

Il secondo caso riguarda la "discarica di due milioni di tonnellate di rifiuti speciali che l'amministrazione comunale propone di realizzare in località Forti, nell'isola di Polesine Camerini, mascherando l'orribile bubbone sotto la fragile foglia di fico di un campeggio fantasma. Non esiste posto al mondo dove i cittadini accetterebbero senza battere ciglio una simile enormità".

Ma per il Wwf c'è un'altra anomalia di livello mondiale: "Ovunque si paventasse la costruzione di un termovalorizzatore con annesse due discariche, sorgerebbero agguerriti gruppi di cittadini avversi all'ipotesi. A Porto Tolle regna il silenzio. Anzi, si verifica qualcosa di più anomalo essendosi addirittura costituito un comitato a favore della costruzione dell'impianto".

"Ci rifiutiamo di credere - conclude la nota - che i cittadini di Porto Tolle siano rassegnati a subire uno stato di cose che ridurrebbe il loro territorio alla pattumiera d'Italia. Che siano cioè disposti a svendere il loro territorio e a veder ancor più contaminata l'aria che respirano senza batter ciglio. In cambio di cosa, poi? Discariche e inceneritori sono attività lucrose per chi le gestisce, per chi vende i terreni, a volte per qualche politico, mentre alla comunità locale restano inquinamento, problemi sanitari, deturpazione dell'ambiente, oneri economici per le bonifiche".

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