Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 3.8.2000: <<Porto Viro. Raccolte mille firme contro il Terminal>>.

Oltre mille i sottoscrittori che hanno aderito mercoledì scorso all'invito del Comitato contro l'installazione del Terminal Gasifero proposto dall'Edison al largo di Porto Levante. Il coordinatore - portavoce del Comitato Luigi Flamini è soddisfatto per l'esito della "consultazione" avvenuta senza clamore e perciò stesso più significativa del pensiero della popolazione portovirese sul problema.

Il problema è serio e grave e dopo precedenti dibattiti a vario livello, non ultimo quello del 2 agosto presso il Circolo Nautico Po di Venezia alla presenza di molti Amministratori dei Comuni del Delta e dei rappresentanti dei Comitati spontanei sorti in diversi paesi tra cui Luigino Motteran di Adria, fa testo e ha valore di Documento la "Mozione" presentata da Flamini al Sindaco di Porto Viro Doriano Mancin. Tale mozione è articolata partendo da una scelta culturale che intende "collegare l'economia all'ambiente" preoccupati come si dovrebbe essere della possibile, per non dire certa, distruzione delle risorse naturali non riproducibili.

Terminal Gasifero "sicuro"? Lo dirà l'Edison con i suoi tecnici che, al limite, parlano di "rischi tollerabili". Ma sarà tollerabile il rischio di fuoriuscite di gas dalla piattaforma e dal gasdotto? Il rischio di collisione tra navi per cattivo tempo e/o nebbie? Il rischio di atti terroristici o militari?

E' sull'ambiente che si punta per dire "No" al terminal. Con il degrado ambientale - si legge nella mozione - l'impianto creerà alterazione della zona di mare per l'immissione di acqua fredda e ipoclorito di sodio e va ad aggiungersi alla Centrale Enel quale offesa deturpante del Parco del Delta. Tanto più che il Terminal doveva servire alla Centrale che non sarà mai convertita a "gas". Ingenue pertanto le autorità che nel recente passato hanno dato il loro assenso sperando in benefici per le loro Comunità, benefici che potrebbero invece avvantaggiare forze politiche e sociali locali.

Tutta questa faccenda non brilla per "trasparenza" se finora si è agito in sordina da parte di nostri politici. E la sensazione è che appunto i "nostri politici" vadano verso l'accettazione del Terminal. Sta nascendo un ripensamento in alcuni di loro tanto che con molto coraggio l'Amministrazione di Adria ha rifiutato il consenso al terminal così come stanno facendo alcuni sindacalisti e l'Ascom. Il "Comitato per il no" ha sbrigativamente definito il Terminal "il mostro".

Ma servirà a convincere il sindaco Mancin che, secondo una personale impressione di Flamini, sembra "prigioniero" di decisioni prese dal suo predecessore e da altre forze? Oltre 1000 cittadini con le loro firme gli chiedono di ripensarci.

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