Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 21.9.2000: <<Punta Adige. Gli ambientalisti scrivono a Galan. Contro la proposta di lottizzazione della località "Casoni" a Rosolina>>.

Gli ambientalisti tornano all'attacco contro la proposta di lottizzazione di Punta Adige, a Rosolina Mare (l'estremo nord del Delta; nota degli Amici del Parco).

Nei giorni scorsi il presidente di Legambiente, Angelo Mancone ed il responsabile del W.W.F. di Rovigo Eddi Boschetti hanno inviato una lettera al presidente della Regione, Giancarlo Galan e alla direzione regionale urbanistica e beni ambientali. Una relazione molto dettagliata nella quale, in sostanza, si chiede con chiarezza il rispetto dell'ambiente così come aveva fatto, qualche giorno fa, il consigliere regionale dei Verdi Gianfranco Bettin.

<<Non è la prima volta e, purtroppo non sarà l'ultima, che interessi particolari prevalgano su documentate e legittime esigenze ambientali - affermano in una nota congiunta le segreterie di Legambiente e W.W.F. - A Punta Adige si sta perseguendo la distruzione dell'ultimo pezzo di un ecosistema pregiato, una gemma sottovalutata solo da polesani e veneti a tal punto da farla sparire. Bisogna bloccare questa scelta. In località "Casoni", alla foce dell'Adige, vi sono specie floristiche rare su tutto il territorio nazionale e concentrate solo in quel punto del Delta del Po>>.

<<Davvero una rarità - specifica Eddi Boschetti, responsabile W.W.F. di Rovigo - dovuta alla elevata specificità della riva dell'Adige: suolo torboso accanto a un fiume non rinchiuso da arginature come invece avviene per i rami del Po. Il profilo paesaggistico è anch'esso singolare, è un paesaggio assolutamente distinto sia dagli ambiti salmastri lagunari, sia dalle aree boscate di riva, sia dai bonelli di foce dei fiumi>>.

Per il rappresentante del W.W.F., ora tutto questo potrebbe sparire. Secondo gli ambientalisti, inoltre, la Commissione Tecnica Regionale ha ignorato i pareri tecnici e ha ammesso la possibilità di una lottizzazione.

<<Quando ero amministratore a Rosolina - conclude Simone Zanini, esponente di Legambiente nel Delta del Po - espressi la mia contrarietà a quel progetto, perché risultava evidente la forzatura nei confronti di un'area di pregio. Oggi abbiamo l'occasione per abbandonare le antiquate soluzioni di sviluppo fondate su edificazioni che devastano il nostro territorio e puntare sulla scelta avanzata di una salvaguardia naturalistica che stimola l'economia turistica>>.

Ora la parola passa direttamente alla Regione che dovrà illustrare agli ambientalisti polesani le motivazioni di tale scelta.

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