Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 22 Luglio 2001: <<VILLAGGIO FORTI. Appello degli ambientalisti ai cacciatori: "Uniti per la salute">>

Resta alta l'attenzione delle associazioni ambientaliste sul progetto del villaggio turistico che la ditta Isa Spa intende realizzare in località Forti sopra un terrapieno costituito da circa due milioni di tonnellate di rifiuti speciali.

Un'iniziativa che qualche settima fa ha portato alla ribalta nazionale il sindaco Paola Broggio e l'assessore all'urbanistica Danilo Stoppa con l'assegnazione della "Bandiera nera" da parte di Legambiente.

In questi giorni, invece, la sezione rodigina del Wwf ha preso carta e penna ed ha scritto ai consiglieri comunali con licenza di caccia per far presente nel territorio deltizio "che a ogni piè sospinto affermate di amare più degli stessi ambientalisti", si sta materializzando l'ennesima offesa mortale all'ambiente. In realtà, il Wwf sa benissimo che la "discarica-campeggio" è passata poco meno di un anno fa in Consiglio comunale anche grazie ai voti dei consiglieri-cacciatori, ma tenta di mettere qualche pulce nell'orecchio sollevando la "foglia di fico" rappresentata dal campeggio ed evidenziando la realtà della discarica di rifiuti speciali.

Il Wwf ricorda che "sulla base di una consolidata esperienza, in tutte le circostanze in cui si è avuto a che fare con questi problemi, si è sempre arrivati ad una degenerazione del "progetto" iniziale. Nella quasi totalità dei casi, poi, a pagare le conseguenze sono i residenti della zona, le attività economiche, le amministrazioni comunali e provinciali che ospitano gli impianti".

Sulla base di queste considerazioni, il Wwf invita i consiglieri comunali - cacciatori ad affiancarlo nella battaglia contro questo mostro facendo appello "al vostro più volte manifestato interesse per l'ambiente e il territorio" o, se non ci fosse comunità di vedute sulla necessità di salvaguardare Forti dalla valanga di rifiuti, "per tutelare la salute e il rispetto delle attività economiche dei vostri concittadini".

L'occasione per combattere fianco a fianco viene individuata dal Panda nella mancanza del nulla osta paesaggistico che l'Amministrazione provinciale avrebbe necessariamente dovuto rilasciare. In una lettera inviata al responsabile dell'Ufficio tecnico comunale, al Presidente dell'Ente Parco, al Soprintendente per i beni architettonici e ambientali e al Presidente della commissione Via provinciale, infatti, Wwf e Italia Nostra hanno fatto notare che l'impianto meccanico a fune e l'intero villaggio turistico deve essere soggetto a preventiva procedura di Via (valutazione d'impatto ambientale) che precede il nulla osta paesaggistico rilasciato dall'Amministrazione comunale sia quello dell'Ente Parco. E questa precedenza varrebbe anche nel caso in cui venga scelta la strada della più ampia semplificazione procedimentale utilizzando la conferenza dei servizi per acquisire in un'unica sede tutti gli assensi necessari. Secondo Wwf e Italia Nostra, il comune di Porto Tolle e l'Ente Parco dovrebbero annullare gli atti autorizzativi già rilasciati. Qui dovrebbero entrare in campo i consiglieri comunali-cacciatori che le associazioni ambientaliste auspicano possano intervenire per agevolare la revoca del progetto.

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