Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 27 Giugno 2001: <<AMBIENTE. In un capannone a Papozze smaltite abusivamente scorie provenienti dalla Lombardia. Traffico illegale di rifiuti, terminal in Polesine>>

Anche la nostra Provincia era coinvolta in un vastissimo traffico illegale di rifiuti. In località Tiese vicino a Papozze, infatti, c'era un capannone nel quale uno dei 23 indagati nella maxi inchiesta milanese aveva depositato falsi combustibili da rifiuto. Si tratta di un ferrarese, S. T., difeso dall'avvocato Michele Ravenna. Secondo l'accusa del Corpo forestale dello Stato di Brescia, nel paese bassopolesano, l'imprenditore di Massa Fiscaglia aveva portato alcuni rifiuti da smaltire in un capannone dell' "Ecoeuropa". Il trasporto e l'abbandono del materiale, a parere della procura di Milano, sarebbe stato effettuato, violando la legge sullo smaltimento dei rifiuti.

La tranche polesana è il risultato di un'inchiesta molta vasta, coordinata dal giudice Paola Pirotta della Procura della repubblica di Milano. Si tratta di un consistente traffico illegale di rifiuti di varia natura che da diverse regioni del Nord Italia e, in particolare dalla Lombardia, venivano trasportati e smaltiti abusivamente. Proprio la nostra Provincia era uno dei "terminali" di questa organizzazione. Il lavoro degli inquirenti è stato sicuramente dai grandi numeri: sono state svolte oltre 30 perquisizioni, 35 sequestri, 130 interrogatori di persone e 60 sopralluoghi. Alla fine è emerso un capo d'imputazione con cifre da record: sono accusate 31 persone, soprattutto lombarde con 51 diversi reati. Dati da capogiro anche per quello che riguarda la quantità di rifiuti smaltita: si tratta, infatti, di 18mila tonnellate, ufficialmente destinate a diventare materiale combustibile ma che venivano smaltite, invece, in discariche abusive. Il danno ambientale procurato si aggira a diverse miliardi di lire. In realtà, la nostra zona è coinvolta in modo consistente anche perchè gli agenti del corpo forestale dello Stato sono arrivati sul Delta seppur dalla parte ferrarese. Dopo una perquisizione, gli agenti hanno constatato che, dietro ad un capannone, al lido di Spina erano stati smaltiti 300mila kg di rifiuti. «Abbiamo sequestrato tutta l'area - fanno sapere gli inquirenti da Brescia - così come d'altra parte era già successo a Papozze». Ora, riferiscono ancora gli inquirenti, una parte dell'inchiesta da Brescia è passata alla procura di Rovigo che dovrà accertare eventuali ulteriori illeciti. Non si esclude che in Polesine possano essere stati trovati altri responsabili del vastissimo traffico illegale di rifiuti. Al secondo piano del Palazzo di giustizia, il procuratore della Repubblica, Lorenzo Zen smentisce e sostiene che fino ad oggi non è arrivato nessun fascicolo scottanteda Milano sullo smaltimento illegale dei rifiuti.

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