Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" dell'8.11.2000: <<Porto Tolle. Il Gruppo Public Consult spa di Milano ha ufficialmente avanzato la richiesta in Comune. Nella relazione si parla di struttura alimentata da combustibile derivato da scarti per produrre energia.Rifiuti, l'impianto cade su Cassella.Il termovalorizzatore - dicono - dovrebbe dar lavoro a circa 80 persone creando una rete di indotto>>

C'è una relazione, sia pur introduttiva, che illustra il funzionamento e la fattibilità del termovalorizzatore di Cassella. Al sindaco Paola Broggio, infatti, il Gruppo Public Consult Spa di Milano ha presentato sommariamente l'impianto nelle sue caratteristiche, il contesto normativo in cui si muoverebbe e le modalità con cui andrebbe ad inserirsi nelle politiche provinciali.

La relazione, che è stata protocollata in arrivo il 19 ottobre scorso, curiosamente solo due giorni dopo la decisione del sindaco di non convocare il consiglio comunale richiesto dal gruppo d'opposizione Nuova Frontiera perché «l'argomento non si basa su argomenti concreti in possesso dell'Amministrazione», è stata portata a conoscenza anche dei capigruppo di minoranza Lorenzo Gibin e Renzo Mirimin. Un chiaro segnale che sulla questione la discussione andrà fatta nella più assoluta trasparenza.

A leggere la relazione e la lettera accompagnatoria, ignorando perciò le dichiarazioni anteriori di amministratori, imprenditori interessati e la stessa visita ad un impianto similare a Riccione, sembrerebbe che l'iniziativa sia partita dalla società milanese. Questa, attirata dal modo in cui la Provincia di Rovigo si è attivata per applicare il Decreto Ronchi, ha previsto la selezione dei rifiuti solidi urbani prevedendo il recupero della sostanza secca in combustibile: il Cdr (combustibile derivato da rifiuto). Secondo il Gruppo Public Consult spa, attivo da quarant'anni nell'impiantistica ambientale, la valorizzazione della produzione di Cdr e l'esaurimento del ciclo dei rifiuti all'interno del territorio provinciale, passa attraverso la realizzazione di un termovalorizzatore, alimentato appunto da Cdr, che consentirebbe di produrre vapore ed energia elettrica.

Realizzato l'impianto di separazione secco - umido a Sarzano, cui collegare un impianto di produzione di Cdr, insomma, per chiudere il cerchio manca solo un termovalorizzatore. Naturalmente, quella di Porto Tolle è "la possibile localizzazione" individuata dopo "una più attenta analisi" del territorio provinciale. Questa, per il momento, è la proposta del gruppo privato perché, "alla luce di queste brevi considerazioni", l'Amministrazione comunale viene pregata di manifestare "l'eventuale interesse ad approfondire la fattibilità dell'iniziativa". Dopo mesi di voci, parziali ammissioni e plateali infingimenti, ora c'è qualcosa di concreto su cui discutere. Nella relazione il Gruppo Public Consult Spa si è potuto così esimere dal fornire dati sufficienti per alimentare tesi pro o contro, i punti cardine sono perciò la produzione di energia elettrica, l'occupazione di diverse 80/90 persone, lo smaltimento di rifiuti, la possibilità di avviare un indotto e oltre a garanzie ambientali. (Sembra, quindi, purtroppo, che il progetto di insediamento nel delicato territorio del Delta, ai margini del Parco già "compromesso" dalla Centrale Enel di Polesine Camerini e da altre strutture poco "ecocompatibili" in discussione, come il Terminal Gasiero di Porto Levante ed "Il Villaggio Turistico di Forti" che dovrebbe sorgere su una nuova discarica, di questa nuova struttura che dietro le solite promesse di posti di lavoro porterà, per l'ennesima volta, ad "insultare" il nostro territorio già pesantemente "violentato" in altre circostanze, vada avanti. Continua la nostra opera per bloccarlo, sensibilizzando la popolazione e cercando di trovare possibili "crepe" nelle autorizzazioni, concessioni edilizie, permessi necessari, ecc., che possano invalidare la fattibilità dell'opera. Nota degli Amici del Parco)

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