Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 14.11.2000: <<Porto Tolle. In contrasto con il paesaggio. Centro turistico Forti bocciato a Verona>>

Il villaggio turistico di Forti non s'ha da fare (così speriamo! Nota degli Amici del Parco).

Questo, almeno, è il parere della Soprintendenza ai beni ambientali di Verona che nei giorni scorsi ha bloccato un progetto che, salvo qualche intoppo nella prima fase, negli ultimi mesi sembrava viaggiare su una corsia preferenziale. La notizia, paragonabile ad un secchio d'acqua gelida sul diffuso entusiasmo, è giunta nei giorni scorsi al Consorzio per lo Sviluppo per poi propagarsi fino a diventare di dominio pubblico.

A quanto è dato sapere, la bocciatura del progetto non sarebbe dovuta al terrazzamento dell'area e alle tipologie di materiali impiegati, argomenti che fin qui erano stati motivo di divisione tra fautori del villaggio turistico e chi paventava il pericolo che si venisse a creare solo una discarica, ma alle opere di prima urbanizzazione in generale. Sembra infatti che i tecnici della Soprintendenza ai beni ambientali abbiano lamentato l'impossibilità di stabilire, in base alla documentazione presentata, se il progetto rispetti le direttive regionali per quel che riguarda gli aspetti paesistico-ambientali.

In altre parole, l'intervento entrerebbe in contrasto con la pianificazione fatta attraverso il Piano d'Area, accolta dal Piano Regolatore attraverso l'apposita variante d'adeguamento in cui si era tenuto conto anche della sopravvenuta legge istitutiva del Parco, ed esplicitata mediante appositi quadri di ripristino ambientale. Tra le righe, insomma, è possibile leggere i dubbi circa la volontà di "snaturare" un angolo di Delta con un simile progetto.

Ma in municipio la notizia non è stata interpretata in questi termini. «La Soprintendenza ai beni ambientali - tuona l'assessore all'Urbanistica Danilo Stoppa - non ha ben capito il progetto. I tecnici avrebbero dovuto venire a vedere di persona la zona per rendersi conto di aver sostenuto cose inesatte». Prendendola più alla larga, Stoppa vede nella bocciatura del progetto «la dimostrazione di un pregiudizio nei confronti del Delta. Opere e infrastrutture per il turismo sono possibili dappertutto ma non qui. Una volta per tutte, ci deve essere detto quale tipo di sviluppo si vuole per questo territorio (non certo quello che sta dietro a questo bluff di un campeggio le cui fondamenta poggerebbero su una discarica! Nota degli Amici del Parco) ».

IL PROGETTO

La realizzazione del villaggio turistico di Forti, ad opera della ditta Isa dei fratelli Pagnan, aveva ottenuto il via libera dal consiglio comunale a fine agosto. Ma la storia del progetto risale a qualche anno prima, con la stesura del Piano d'area, la variante al Piano regolatore, i quadri di ripristino ambientale e lo stesso Patto territoriale.

Circa un anno fa la documentazione arrivò in Commissione edilizia, allora presieduta dal Commissario straordinario Pietro Pecorari, dove ottenne la prima bocciatura in cui veniva contestato il terrazzamento in relazione al decreto Ronchi per il riutilizzo dei rifiuti. Già, perché la particolarità del villaggio turistico di Forti sta nel progetto che prevede la realizzazione di tre gradoni che, dall'attuale piano campagna posto due metri e mezzo sotto il livello del mare, portino le piazzole del campeggio ad un massimo di quattro metri sul livello del mare, cioè alla quota arginale. Un altro intoppo si era verificato proprio in merito a questo innalzamento: per il Genio Civile, non ci poteva essere un "ancoraggio" agli argini e, dunque, una delle ragioni per innalzamento (migliorare la sicurezza idraulica) veniva meno.

Le perplessità circa i quasi due milioni di tonnellate di rifiuti riutilizzabili, da trasportare nell'arco di tre anni, erano state risolte in Provincia, dove la Commissione Tecnica Ambiente aveva depennato o sconsigliato l'impiego di alcune categorie. Quanto al villaggio turistico in sè, realizzato su parte dell'attuale azienda agricola, si dovrebbe sviluppare su circa 19 ettari mentre altri 40 sarebbero destinati a verde attrezzato. Un investimento annunciato di circa 60/70 miliardi per realizzare 7/800 piazzole capaci di ospitare attorno ai 3.500 turisti, un'area sportiva e servizi vari oltre ad un generale miglioramento della viabilità dell'isola di Polesine Camerini con tanto di un nuovo ponte che collegherà a Scardovari.

Per quanto riguarda la balneazione, e sarebbe stato il primo stralcio del progetto a diventare operativo, è prevista una teleferica che collegherà al prospiciente scanno del Bastimento. Sulla bontà del progetto l'Amministrazione è sembrata più che convinta tanto che, stando alla convenzione, in caso di inadempimento la ditta Isa sarà tenuta a versare solo 400 milioni.

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