Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 12.1.2001:<<Energia. Proposto il referendum. Progetto democratico: "L'Enel è totalmente inadempiente"»

Non esistono vuoti autorizzativi e su tutta la vicenda di Polesine Canerini l'Enel è totalmente inadempiente. Lo affermano i consiglieri provinciali di Progetto democratico Antonella Bertoli e Giuseppe Zogno. «Non esistono vuoti autorizzativi - affermano i consiglieri - il piano del 1994 è stato approvato e quindi l'Enel è in grado di rispettare il livello di emissioni stabilito. L'Enel è inadempiente perchè questo piano prevedeva l'entrata a regime dei gruppi ambientalizzati nel 2001 e nel 2001. Non solo non sono state ridotte le emissioni, ma l'unico gruppo ambientalizzato viene tenuto in stand-by e l'azienda non ha ancora consegnato lo studio d'impatto ambientale sul nuovo progetto». Secondo Pd non esistono pericoli di chiusura della centrale perchè l'attuale sistema non può prescindere da Porto Tolle e ci sarebbero 5 grandi gruppi pronti a comprare la licenza e riconvertire la centrale a metano. «Le centrali di Sermide e Ostiglia - aggiungono Bertoli e Zogno - inserite nella società Elettrogen in via di privatizzazione, saranno cedute con l'obbligo della trasformazione a metano. Il piano orimulsion, complessivamente, costerà 1100 miliardi e a detta dell'Enel garantirà la sopravvivenza della centrale per 20 anni con una occupazione di 240 unità e un rendimento del 40 per cento. Costruire una nuova centrale a turbogas costa 1800 miliardi, l'impianto durerà 50 anni, occuperà 250 persone con un rendimento del 50 per cento». Dopo aver attaccato l'attegiamento di Provincia e Comune di Porto Tolle, Progetto democratico afferma che sulla vicenda orimulsion si vuole che si firmi a scatola chiusa senza nessuna garanzia reale. «Saccardin e Valentini - concludono Bertoli e Zogno - ci spieghino come faranno a vendere il Parco del Delta arricchito con vanadio e nichel. In caso di incidente, inoltre, l'inquinamento sarebbe il dopo rispetto a quello attuale. Su questa materia serve un referendum».

<<Sdi, perplessità sull'intesa per l'Enel>>

La bozza del protocollo d'intesa per l'ambientalizzazione della centrale Enel di Polesine Camerini è "lacunosa ed insufficiente".

A dirlo è il direttivo dei Sdi che, dopo aver esaminato l'ipotesi di accordo, elenca una serie di obiettivi che "devono essere definiti con maggiore chiarezza": «Una drastica riduzione delle emissioni atmosferiche - dicono i socialisti democratici-, idonei sistemi di monitoraggio e controllo gestiti da pubblici organismi, garanzie di mantenimento dell'attività, come elemento portante per l'economia bassopolesana, tempi certi per gli interventi di ambientalizzazione». Richiamando un'interrogazione del consigliere regionale Elso Resler che, da quasi sei mesi, il presidente della Regione Giancarlo Galan non ha evaso, lo Sdi chiede alla Regione "una chiara assunzione di responsabilità e l'esercizio del potere-dovere di assumere provvedimenti di tutela della salute della collettività, espressamente previsti dalle leggi dello Stato".

L'Sdi prosegue sollecitando un preciso impegno di Comune e Provincia per ottenere dalla Regione provvedimenti per definire i limiti alle emissioni prodotte dall'impianto, e questo indipendentemente dai combustibili che saranno utilizzati, ma anche risorse finanziarie per realizzare efficaci sistemi di monitoraggio e controllo dell'inquinamento ("che non possono rimanere affidati al soggetto da controllare"), ed infine la definizione di tempi certi per la presentazione del progetto Enel e per l'espletamento delle procedure di Valutazione impatto ambientale (Via) e autorizzative, da parte dei Ministeri interessati.

Inserendosi nella polemica seguita alla visita del sottosegretario all'Industria, Cesare De Piccoli, lo Sdi esplicita il suo dissenso "sul metodo seguito dal sindaco e maggioranza portotollese, per la definizione di un accordo costruito con poca trasparenza e senza alcun dibattito". «Particolarmente grave è che un'amministazione che si definisce di centrosinistra escluda il sindacato confederale dai confronti ministeriali e dalla necessaria concertazione - commentano i socialisti democratici -, perchè reo di aver sostenuto la scelta del Parco. Ciò è un grave errore, un danno alla capacità contrattuale delle istituzioni locali e agli interessi complessivi della comunità portotollese».

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