Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 16.1.2001:<<Con l'ultimo dei due consigli comunali ...>>

Con l'ultimo dei due consigli comunali in cui si era discusso, su richiesta della minoranza, del terminal gasiero dell'Edison, che dovrebbe sorgere in mare a 12 chilometri al largo di Porto Levante, non si era giunti a decisioni concrete, cioè non si era andati più in là dell'accordo per una prossima convocazione e la stesura di un documento comune, di maggioranza e minoranza, sulla questione del terminal gasiero stesso.

Quindi, in sostanza, si era fatto solo un piccolo passo in avanti, dopo che si era registrato, nell'ultimo consiglio del 2000, il voto negativo della maggioranza al documento stilato dal consiglio provinciale del 23 ottobre, in cui era dichiarata «l'inopportunità della realizzazione del terminal gasiero, allo stato attuale» documento in loco che era stato votato solo dalla minoranza, ma non da tutta.

Poi sulla questione terminal, si era registrato un intervento del Coordinamento provinciale dei comitati per la difesa dell'ambiente, che, prendendo lo spunto dalle dichiarazioni fatte in consiglio dal vicesindaco Geremia Gennari, polemizzava con lui e lo sfidava ad un pubblico confronto sull'ormai molto dibattuto tema . Ora sulla questione, si registra un nuovo intervento, sottoscritto dal portavoce del Comitato Bassopolesano contro il terminal gasiero, Luigi Flamini, rivolto a tutti i consiglieri comunali, in cui si chiede in pratica che sul terminal siano indetti o un referendum o una consultazione popolare.

Il documento sottoscritto da Flamini, così recita: «Il 10 gennaio scorso si è riunito il Comitato Bassopolesano contro il terminal gasiero. Dopo aver esaminato i risultati degli ultimi due Consigli Comunali e i vari interventi apparsi ultimamente sulla stampa si è giunti alla convinzione che è indispensabile che sia la popolazione a decidere su tale problema nel vero rispetto della democrazia». «Pertanto - prosegue la nota - si chiede ai consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, di presentare una mozione al sindaco per poter discutere e votare in Consiglio comunale la proposta di un referendum o di una consultazione popolare, come previsto nello statuto comunale».

Il documento così termina: «Il Comitato sottolinea che una tale scelta, oltre che positiva perché coinvolge direttamente i cittadini di Porto Viro, libera gli amministratori dal grave peso di una difficile decisione».

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