Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 17.01.2001: <<RENZO MARANGON (FORZA ITALIA). "Enel, non ci sono tutte le garanzie">>

È ormai rivalutata la posizione della Regione sull'ambientalizzazione della centrale Enel di Polesine Camerini. Se il recente vertice istituzionale in Provincia ha sposato la necessità di attendere il parere della commissione di Valutazione di impatto ambientale (regionale e nazionale) prima di andare a modificare la legge sul Parco, significa infatti che ancora non ci sono tutte le garanzie del caso.

Per questo il capogruppo di Forza Italia in Regione Renzo Marangon ha deciso di replicare alle dichiarazioni e agli atti con cui si è mossa la giunta portotollese ed in particolare il vicesindaco Gianni Vidali.

"L'incontro con pescatori e agricoltori - sostiene Marangon - è stato fuorviante. In questa maniera si incancreniscono i problemi invece di risolverli, dimostrazione di improvvisazione e malafede. Perchè la Regione deve modificare la legge sul Parco quando l'Enel non ha ancora presentato il progetto? Siamo di fronte ad una relazione approfondita, un pre-progetto, ma la difesa della salute e dell'ambiente deve venire sempre prima dei posti di lavoro, anche se questi vanno attentamente salvaguardati".

Marangon riscontra almeno due gravi manchevolezze: "Posso capire che a Porto Tolle facciano finta che il Parco non esista, ma è stucchevole che la Provincia subisca questa posizione. La presenza del Parco nel gruppo di lavoro che ha esaminato il pre-progetto dell'Enel era necessaria. L'altra ombra è la gestione politica del problema nell'ultimo mese: perchè il sottosegretario Cesare De Piccoli ha incontrato a Rovigo e a Porto Tolle solo il centrosinistra?" Più nello specifico, liquidato come un ricatto senza fondamento il rischio di chiusura dell'impianto se non passerà questo tipo di ambientalizzazione, Marangon è dell'avviso che "il Parco non costituisce un problema ma, anzi, è uno strumento per fare investimenti consapevoli e duraturi. La chiusura, ipotesi che nessuno dell'Enel ha mai avanzato, è un bluff che si regge sul potere condizionante dell'azienda (370 dipendenti e 200 nell'indotto) nel territorio. Ma basta guardare a Brindisi, dove non c'è un Parco, per capire che semmai è il tipo di combustibile a creare problemi. E non erano stati proprio l'amministrazione portotollese, le associazioni ed i cittadini a denunciare l'aumento di inquinamento e di rischio incidenti?"

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