Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 29.01.2001: <<Ingiustificate le critiche del Cdu.Sempre battagliera la posizione dei Verdi sul terminal gasifero>>

Apprendiamo che anche la Segreteria Provinciale del Cdu è contraria al Terminal Gasifero nel Delta del Po. Più si allarga il fronte di coloro che sono contrari a questo insediamento Edison di grave impatto inquinante, più si fanno concrete le possibilità di respingerlo al mittente. Da tempo i comitati locali, sorti da Rovigo sino a Porto Viro, si sono espressi e mobilitati contro la costruzione del Terminal, approvato dal Governo e voluto dalla Regione Veneto. La loro mobilitazione ha innescato contraddizioni, fatto emergere dubbi e differenze di opinione in molti amministratori locali, favorito la presa di posizione contraria di alcune amministrazioni locali e di quella provinciale.

Anche i Verdi, così come altre forze politiche, in particolare Rifondazione Comunista, si sono adoperati da subito a favore di questa battaglia, sia direttamente come Federazione, sia partecipando attivamente alle iniziative dei comitati. In merito abbiamo anche presentato un'interrogazione urgente alla Giunta Regionale, chiedendo ragione dei motivi che la spingono a sostenere un progetto così invasivo, pericoloso, di cui non sono certe le garanzie di sicurezza per il territorio. Abbiamo polemizzato duramente con la Giunta quando ci ha risposto con argomentazioni che riteniamo insufficienti ed irresponsabili, giungendo a definire il Terminal come un veicolo fondamentale di sviluppo e salvaguardia ambientale per il Delta del Po.

Forse per questo ruolo di opposizione al progetto siamo stati invitati come relatori ad una recente iniziativa dei comitati in cui si è ipotizzata la possibilità di andare ad una consultazione popolare in merito. Ma leggiamo della lettera inviata dalla segreteria provinciale del Cdu che i Verdi avrebbero dimostrato in merito "una reticenza strana", "latitanti sul terminal di rigassificazione, forse perché il Ministero dell'Ambiente retto proprio da loro ha già dato il suo benestare". Essere poco informati e darsi da fare a dire la propria a destra e a manca perché si avvicinano le elezioni, evidentemente fa fare questi errori.

La questione del Terminal Gasifero non è in piedi da oggi ma sta, invece in questi mesi giungendo alla fine con un il pericolo concreto che comincino i lavori. Noi ci siamo spesi in prima persona contro questo progetto e anche contro chi gli ha dato i permessi a livello nazionale e regionale - i Verdi del Veneto in questa come in altre questioni non hanno censori o padrini da difendere (vedasi il no alle sperimentazioni estrattive in Adriatico o le contestazioni alla partecipazione alla "guerra umanitaria" in Kosovo) - e lo faremo ancora concretamente, sostenendo i comitati, partecipando alle iniziative, insieme a tutti coloro che sono veramente contro il Terminal Gasifero.

Ma lo stiamo facendo anche sulla questione del futuro della centrale Enel che utilizzerebbe orimulsion, sostanza fortemente inquinante, ma non lo sono verso le ipotesi gasifere: sulla pelle delle popolazioni locali si gioca, infatti, una partita di interessi tra chi li ha nel terminal gasifero ed è quindi contrario all'utilizzo dell'ormulsion, e chi li ha in quest'ultima ipotesi di riconversione della centrale Enel e sbandiera le proprietà molto meno inquinanti del metano.

I Verdi non stanno con nessuna delle lobbie affaristiche e relativi agganci politici in sede provinciale, regionale e nazionale: sono per lo sviluppo sostenibile del Delta del Po, per la valorizzazione del Parco, per garantire la salvaguardia dell'ambiente e la salute dei cittadini; dicendo no al Terminal ma anche alla Centrale di Porto Tolle, per dire basta a decenni di inquinamento in questo impianto. Vedremo se in questi mesi elettorali saprà fare altrettanto il CDU dimostrandosi estraneo da vischiosi legami con questa e quella parte affaristica e politica scese in campo da tempo nel Delta.

Gianfranco Bettin

Consigliere Regionale

Verdi del Veneto

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