Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 6.02.2001: <<Estrazioni di metano. Il primo pozzo davanti a Scardovari>>

Ancora un no alle estrazioni di metano in Alto Adriatico. La decisione è stata presa all'unanimità dal Consiglio provinciale in seguito alla recente autorizzazione data dal Ministero dell'Industria all'Eni sulla coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi. L'area interessata sarebbe proprio di fronte a Scardovari e nel testo del Ministero si parla di una concessione di 20 anni per un'area di 403 chilometri quadrati per la coltivazione di idrocarburi gassosi.

«Le conseguenze dell'estrazione provocherebbero gravi danni al territorio (pericolo di subsidenza e scomparsa di spiagge, valli, colture agricole) e delle attività socio economiche. Esiste una legge sul Parco per la salvaguardia del Delta e un anno fa è stato votato un documento contro le estrazioni metanifere». Il Consiglio provinciale, quindi, ribadisce la netta contrarietà al progetto e chiede al ministro Letta di non dare corso al provvedimento autorizzzativo, effetto del discusso decreto Ronchi-Galan ritenendolo molto dannoso e pericoloso per il territorio. «Invitiamo tutti i parlamentari polesani, i sindaci del territorio, la Regione Veneto, la Regione Emilia Romagna, l'Ente Parco del Delta e tutte le forze economiche e sociali - si legge nel testo votato ieri dal Consiglio provinciale - a esprimere il loro dissenso a tale provvedimento ministeriale». Il Consiglio provinciale ha poi dato mandato al presidente Federico Saccardin a richiedere un incontro al ministro Letta per manifestare direttamente la posizione del Consiglio provinciale su questo tema.

(Maledizione! Ancora un problema per il nostro martoriato Delta! Ma possibile che l'uomo abbia una memoria così corta? La subsidenza e le alluvioni non hanno insegnato nulla? Ancora dobbiamo lottare contro l'estrazione di metano? Non è mai finita! Nota degli Amici del Parco)

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