Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 20.02.2001: <<TAGLIO DI PO. Ora interviene la Fiamma tricolore."Le estrazioni ci faranno affondare del tutto"»

"Dopo il terminal gasiero di Porto Levante, un'altra tegola cade sul capo della gente del Delta: ci vogliono affondare".

Questa è la convinzione del Movimento Sociale Fiamma Tricolore di Taglio di Po. Si tratta questa volta della concessione, data dal Ministero dell'Industria all'Agip, per la realizzazione di una piattaforma per l'estrazione di metano, nel mare di Scardovari.

"Vorremmo ricordare a chi compete che il Delta del Po è una terra giovane, alluvionale, con un delicato e particolare equilibrio idrogeologico, che richiede interventi continui per la tutela della sua integrità - si afferma nel volantino distribuito ai tagliolesi - ma, cionostante, sempre più spesso ci dobbiamo misurare con il problema della sicurezza idraulica, che ci fa tenere tutti con il fiato sospeso, memori delle grandi tragedie che ci colpirono in passato".

"Da qualche anno poi, questa è diventata zona protetta, il tanto discusso Parco del Delta è diventato realtà, almeno sotto l'aspetto burocratico, con tanto d'organigramma e dirigenti. Ci si aspetterebbe quindi una valorizzazione del territorio per le sue indiscusse peculiarità naturalistiche ed invece per gli avvenimenti di questi giorni, si fa sempre più strada l'idea che ci vogliano affondare: tutti sanno quanto questa terra ha pagato, in termini d'erosione e bradisismo, causato proprio dalle perforazioni in terraferma negli anni '60".

Poi la domanda: "chi ci garantisce che l'abbassamento dei fondali, non avrà ripercussioni sulle terre emerse? E' ormai fin troppo chiaro che prima l'Enel con la sua centrale termoelettrica, la più grande d'Europa, dalle emissioni inquinanti indiscutibilmente più nocive del consentito, poi l'Edison con il mega terminal e adesso l'Agip, s'insidiano nel Polesine perché trovano un'attenzione molto scialba, in ogni caso minore rispetto ad altre parti d'Italia".

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