APPELLO CONTRO IL RITORNO DEL NOMADISMO VENATORIO, CONTRO UN ISTITUTO FAUNISTICO REGIONALE SOTTOPOSTO ALLA VOLONTA' DEI CACCIATORI, CONTRO LA LIBERALIZZAZIONE DELLA CACCIA IN VENETO

Al Presidente della Giunta Regionale del Veneto

Al Presidente del Consiglio Regionale del Veneto

Agli Assessori della Giunta Regionale del Veneto

Ai Consiglieri della Giunta Regionale del Veneto

Oggetto: No al ritorno del nomadismo venatorio.

No ad un istituto faunistico regionale sottoposto alla volontà dei cacciatori.

No alla liberalizzazione della caccia in Veneto.

Noi sottoscritti cittadini siamo venuti a conoscenza che la Regione Veneto intende liberalizzare ulteriormente la caccia agli uccelli migratori ancora di più di come è stato pesantemente fatto negli ultimi 10 anni.

L'Assessore alla caccia della Regione Veneto ha annunciato pubblicamente che, con il nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale di prossima approvazione, sarà consentita la mobilità dei cacciatori in tutta la regione per la caccia agli uccelli migratori.

Questo comporterà la reintroduzione del dannosissimo nomadismo venatorio e l'eliminazione del legame cacciatore- territorio, vincolo introdotto nel '93 dalla legge n.50 con l'istituzione degli Ambiti Territoriali di Caccia.

Con il nomadismo venatorio saranno agevolati in particolare i cacciatori vicentini (circa il 40% di quelli veneti), i cacciatori verranno deresponsabilizzati, torneranno a manifestarsi pericolose concentrazioni di cacciatori soprattutto dove svernano gli uccelli migratori, causando stragi di uccelli e rischi per l'incolumità dei cittadini chi vivono in queste zone.

Siamo inoltre preoccupati dal fatto che la Regione vuole istituire un “Istituto regionale della fauna selvatica” che dovrebbe sostituire l'INFS, Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica; si tratta di un tentativo di eliminare gli scomodi pareri tecnico-scientifici dell'INFS per ottenere pareri addomesticati di un istituto sottoposto al controllo e alla volontà politica locale a tutto vantaggio dei soliti cacciatori.

Chiediamo quindi fermamente che sia mantenuto il legame cacciatore-territorio e non sia creato un istituto surrogato dell'INFS.

 

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