"Diventa anche tu esperto di musica!". Questo il messaggio pubblicitario relativo ad un software musicale che in questi
giorni sta passando in televisione.
Se da una parte dobbiamo dare atto all'asserzione pubblicitaria di non essere ingannevole (infatti non promette di diventare
musicisti, bensì solo 'esperti' e, quindi non dice di insegnare a suonare un qualche strumento), dall'altra tutto questo ci lascia un
poco perplessi.
Con l'avvento dell'informatica ad ogni livello ormai tutti i campi dell'umano scibile sono, per così dire, a portata di
mouse. Se poi attiviamo un collegamento Internet, allora possiamo essere certi che qualsiasi argomento noi cerchiamo in rete
lo troveremo in abbondanza. Questo accesso in tempo reale e praticamente illimitato a scienza, arte, cultura e tecnologia
consente a molte persone di accrescere le proprie conoscenze su argomenti specifici e, quindi, di diventare veramente
'esperti'. Il punto in questione è però un altro: con la tastiera del computer non si impara a dipingere, a scolpire, a
suonare; si può solo approfondire la teoria e la conoscenza. In più, per ciò che riguarda le arti in genere, se una persona
non possiede fantasia, creatività, estro ed ispirazione, non è certo l'uso del computer che gliela può dare. Ecco perchè,
personalmente, per il campo strettamente artistico, abbiamo notevoli perplessità circa l'effettivo aiuto che l'informatica
può dare a chi artista non è.
Molti obietteranno che esistono softwares che sviluppano la creatività, soprattutto nel campo dell'arte figurativa (c'è un
sito Internet interamente dedicato alle 'opere d'arte virtuali' realizzate per mezzo di software dedicato) ma secondo noi
si tratta di un approccio abbastanza male mirato. Anche noi utilizziamo spesso programmi di disegno, grafica, pittura,
modellazione 3D, rendering ed altro, e dobbiamo dire che sono strumenti veramente molto potenti che consentono realizzazioni
notevolissime. Il problema è che se spegniamo il computer e prendiamo in mano un pennello od una sanguigna non riusciamo a
cavare un ragno dal buco ed i nostri scarabocchi risultano decisamente penosi. Ecco il nocciolo del problema: l'informatica non
fa diventare artisti, fornisce solamente strumenti nuovi e di eccezionale potenza a chi artista già lo è. Ed è per questo
che un sempre maggior numero di artisti utilizza sempre più spesso il computer per la ricerca di nuove possibilità
espressive.
Questo è quanto riteniamo si debba precisare in merito a questo aspetto dell'informatica. Quanto poi alla musica, il discorso
si fa ancora più limitato poichè entrano in gioco altri fattori, tra cui la tecnica esecutiva, l'interpretazione, il
quotidiano esercizio e tanti altri. D'altra parte, un'ora alla tastiera del computer non sostituirà mai un'ora di 'Gradus'
alla tastiera del pianoforte.
Naturalmente anche qui l'informatica riesce a dare un grande aiuto e molte possibilità in più a chi musicista già lo è.
Basterà pensare, a questo proposito, ai software di sequencing, che utilizziamo abitualmente e riteniamo interessantissimi per chi sviluppa la
composizione o la sperimentazione, ed ai sistemi MIDI, che dal campo della musica leggera stanno ormai acquistando grande
valenza anche nel campo della musica 'seria'.
In definitiva: ben vengano i softwares dedicati alla musica per chi già è musicista e per chi desidera farsi una cultura
a livello conoscitivo. Per gli altri, quelli che vogliono diventare davvero musicisti, qualche anno di Conservatorio non
potrà che fare bene, anche per evitare, in futuro, di avere troppi 'esperti di musica' e pochi musicisti.
Torna all'Indice Considerazioni e Riflessioni
Torna all'Indice Categorie
Copyright "La Pagina dell'Organo" - 1996-2010
|