Se devo essere sincero, ogni tanto mi prende lo sconforto. Mi guardo intorno e vedo che tutte le grandi speranze che
erano nate tanti anni fa sono svanite, polverizzate, dimenticate. Gli anni '70, gli anni della mia giovinezza, erano
un vulcano di cultura a tutti i livelli e noi vivevamo questa spinta culturale e tecnologica assorbendo ed assimilando
quanto più possibile. Erano i tempi in cui alla Televisione, in prima serata, si poteva vedere ed ascoltare Karl Richter
al cembalo o alla consolle del fantastico organo di Ottobeuren. Al sabato sera, a Canzonissima, verso metà serata, si
ascoltava Fernando Germani all'organo dell'Auditorium RAI di Napoli e la settimana dopo il suo disco 'Cantata per Venezia',
fenomenale esempio di divulgazione musicale 'colta' a livelli popolare, balzava in testa alla Hit Parade. Nei negozi
di dischi apparivano le prime 'integrali' bachiane, che venivano acquistate ed ascoltate insieme ai mitici 'vinile' dei
Genesis, degli ELP, dei Deep Purple e via discorrendo...... Walcha e Peter Gabriel, Chapuis e Greg Lake convivevano nelle
migliori condizioni possibili e, si badi bene, ciascuno nella sua specificità. Ci facevamo una cultura organistica classica e,
allo stesso tempo, una cultura pop-rock senza perdere di vista il fatto che, a differenza di oggidì, tutti i maggiori
esponenti del Pop e del Rock di quegli anni ne arrivavano dritti dritti dal Diploma di Conservatorio. Erano gli anni
in cui al pomeriggio, di nascosto dal Parroco, ci infilavamo all'interno dell'organo della nostra chiesa per 'esplorare'
e capire il funzionamento della trasmissione pneumatica e, alla sera, nella cantina trasformata in laboratorio, saldatore
e schemi elettronici alla mano, assemblavamo le circuiterie di improbabili sintetizzatori da noi progettati che molto spesso
funzionavano per non più di dieci minuti. Erano gli anni in cui, una volta al mese, noi della provincia ci recavamo con il treno
nella città e trascorrevamo ore nelle librerie e nei negozi di musica, ritornando alla sera adeguatamente 'caricati' di tomi di Kant,
Hegel, Schopenhauer, Nietzsche e di dischi di Bach, Franck, Mozart, Reger, Widor, PFM, Banco, ELP, Exheption, Soft Machine,
ecc... In quegli anni mettevamo da parte i risparmi per andare, a settembre, una settimana a Roma per ascoltare i concerti del Settembre
Organistico. Ogni sera un concerto, con i più grandi interpreti del momento. Seduti per terra in chiese gremite all'inverosimile,
abbiamo ascoltato Marchal. Germani, Litaize, Tagliavini, Heiller, Langlais e tantissimi altri. Di giorno, invece, con una
faccia tosta notevole, raccontavamo un sacco di storie ai sacrestani ed andavamo a visitare gli organi delle chiese e delle
basiliche. In quegli anni mandavamo a prendere dalla Francia (da noi erano introvabili) gli spartiti delle musiche
organistiche più diverse. Ricordo che quando arrivò il pacco con l'integrale dei 'Pièces de Fantaisie' di Vierne, assieme
agli altri amici quasi avevamo timore di aprirlo. Oggi di tutto quell'impeto di novità e di cultura nulla rimane.
L'ignoranza, musicale e non, dilaga ed i ragazzi si perdono dietro ad effimere stupidità da baraccone quali sono certe realtà
pseudoculturali e pseudomusicali vomitate a ciclo continuo da un sistema di media il cui fine ultimo, ed ormai molto
prossimo, è la completa massificazione delle persone ed il loro totale rimbecillimento. Tra Spice Girls, letteratura Trash,
Leone di Lernia, libri che di tale hanno ormai solo il nome, canzonette da quattro soldi, body building, discoteche, birrerie, spinelli,
pubblicità demenziali e stragi del sabato sera vedo un abbruttimento generalizzato della gioventù attuale, per la quale il
termine 'canna' non viene certamente riferito ad un Bordone di 8 piedi. Che tristezza.
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