Duomo di Berlino

Il monumentale strumento che vedete rappresentato a fianco è uno dei più importanti e pregevoli organi costruiti in Germania all' inizio dello scorso secolo. Esso è posto all'interno del Duomo di Berlino e fu costruito da Wilhelm Sauer, l'organaro germanico che già abbiamo visto in passato in queste pagine allorquando abbiamo parlato dell'organo della Thomaskirche di Lipsia. Questo strumento, ultimato nel 1905 e posto all'interno di una splendida cassa disegnata da Otto Raschdorff, figlio di quel Julius Carl Raschdorff che settant'anni prima aveva progettato e costruito il Duomo stesso, è uno splendido esemplare dell'estetica organistica postromantica tedesca del primo Novecento, figlio di quella concezione organistica direttamente discendente dai dettami romantico-orchestrali che ispirarono le monumentali opere di Rheinberger, Reger, Karg-Elert e di tutti quei compositori che rappresentano l'ultima espressione dell'era romantica e postromantica organistica germanica prima dell'avvento dell'Orgelbewegung, che da una parte riaprirà le porte all'organo classico tedesco e dall'altra condannerà alla sparizione tutta un'epoca musicale che solo da pochi anni comincia ad essere nuovamente rivalorizzata ed apprezzata.
Inaugurato il 29 febbraio del 1905, questo strumento ricevette molti benefici dall'anno bisestile, il più importante dei quali fu il fatto di riuscire ad attraversare abbastanza indenne tutte le traversie dei seguenti quarant'anni per poi riuscire ad arrivare fino a noi come splendido testimone di un'epoca musicale di cui purtroppo oggi poco rimane. Negli anni immediatamente seguenti la sua costruzione, fu ampliato in diverse riprese ma durante la Prima Guerra Mondiale venne depauperato di molte canne che vennero inviate alle fonderie per la costruzione delle armi e delle munizioni. Rimesso a posto, negli anni Trenta subì una serie di trasformazioni foniche che ne modificarono l'impostazione timbrica per renderlo più consono alle nuove esigenze dettate dall'arrembante Orgelbewegung e come tale arrivò fino alla Seconda Guerra Mondiale, dalla quale uscì con le ossa rotte grazie ai bombardamenti alleati del Maggio 1944 che praticamente rasero al suolo la città.
Semidistrutto come il Duomo che lo conteneva, questo strumento dovette aspettare fino ai primi anni Cinquanta per poter essere riconsiderato. Tenuto conto delle sue rovinose condizioni, si pensò dapprima di sostituirlo con un nuovo grande strumento di cinque tastiere progettato da Schuke con caratteristiche spiccatamente neoclassiche. Invece, e fortunatamente, prevalse l'ipotesi di un suo recupero e della ricostruzione delle parti distrutte, così come fu deciso di ripristinarlo nelle sue condizioni originarie, cioè eliminando le modifiche effettuate negli Anni Trenta e riportandolo nelle primitive condizioni timbrico-foniche, in ossequio ad un principio di recupero e rivalorizzazione che ci permette di avere ancora tra di noi, oggi, questo splendido organo, la cui unica differenza con l'originale di Sauer è la trasmissione che, invece che totalmente pneumatica, è elettropneumatica. Per il resto tutto quello che era rimasto integro è stato restaurato mentre tutte le parti distrutte sono state perfettamente ricostruite uguali a quelle originali. A questo proposito, per avere un'idea di quanto questo strumento fosse distrutto, basti pensare che nella sola consolle le uniche parti ancora originali sono le tastiere mentre tutto il resto è stato ricostruito perfettamente uguale all'originale.
I lavori di restauro e di ricostruzione sono stati, per ovvi motivi, molto laboriosi ed accuratissimi ed è solo nel 1993 che si sono potuti dichiarare finalmente ed ufficialmente conclusi. Ed è così che noi, oggi, possiamo ammirare ed ascoltare nel Duomo di Berlino una splendida testimonianza di quell'arte organaria germanica postromantica di cui rimangono purtroppo, pochissimi esempi. Bisogna dare atto qui, ed è doveroso farlo, che la scelta del restauro e della ricostruzione è stata veramente coraggiosa, poichè molto più facile e sbrigativo sarebbe stato optare per la costruzione di un nuovo strumento neoclassico o neobarocco, scelta peraltro fatta quasi ovunque in altre situazioni analoghe. L'aver scelto la strada più difficile, lunga e costosa ha avuto il merito di non disperdere uno splendido ed importantissimo organo che per la Germania di oggi costituisce, oltre che una testimonianza musicale di enorme importanza, anche il ricordo di una passata ma mai dimenticata grandezza ed un simbolo di speranza della nuova Germania riunita di ritornare ai fasti ed all'importanza europea di un tempo.

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