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Basilika St. Ulrich und Afra - Augsburg

di Graziano Fronzuto




 Basilika St. Ulrich und Afra - Augsburg
Dalle Confessioni di Augusta al Concilio di Trento

Nella scorsa trattazione eravamo rimasti ad Augusta nell’ottobre 1518 per l’incontro tra Martin Lutero ed il Cardinale Tomaso de Vio, il Cardinal Gaetano.
L’accordo del Cardinale con il banchiere Jakob Fugger "il ricco" aveva funzionato: Carlo d’Absburgo era stato eletto Imperatore ed era divenuto Carlo V.
Ovviamente, si scontrò subito col suo acerrimo rivale Francesco I, Re di Francia, che nel frattempo si era assicurato il favore del nuovo Papa Clemente VII (Giuliano de’ Medici, eletto nel 1523).
Nella battaglia di Pavia (1525) Carlo V sconfisse Francesco I e addirittura riuscì a farlo prigioniero (liberandolo tempo dopo dietro pagamento di un forte riscatto) e ciò gli consentì di dedicarsi alla pacificazione religiosa della Germania. Nello stesso anno l’abate Frosch, amico di Lutero, aveva deciso di dedicare la chiesa di Sant’Anna ad Augusta al culto protestante (fu la prima chiesa del mondo officiata col nuovo rito) mentre la Riforma si espandeva in modo inesorabile e capillare nell’Europa centrale.
Carlo V non intervenne perché voleva prima regolare i conti col nuovo Papa. Dopo inutili tentativi diplomatici, lasciò che le sue truppe, comandate dal Gran Conestabile di Borbone, saccheggiassero Roma (6 Maggio 1527) ove i Lanzichenecchi, comandati dal capitano Von Frundsberg, si resero odiosi per la loro crudeltà.
Lo stesso Cardinale De Vio fu fatto prigioniero, ma fu liberato poco dopo dietro pagamento di un ricco riscatto. Clemente VII, asserragliato in Castel Sant’Angelo, assistette impotente al Sacco di Roma ed alla fine capitolò e si accordò con Carlo V.
Ottenuto l’appoggio del Papa, l’Imperatore volle chiudere, o almeno sanare, la questione religiosa e convocò ad Augusta una "Dieta" (1530). Lutero non si presentò, così le sue idee (le "Confessioni di Augusta" che egli aveva già esposto al Cardinale de Vio) vennero ufficialmente difese da Filippo Melantone, che ne declamò i 21 articoli.
L’Imperatore, valutato anche il forte appoggio che i Protestanti godevano presso numerosi Re e Principi, scese a patti e consentì una soluzione compromissoria. Ulteriori libertà di culto vennero poi concesse con il decreto detto "Interim di Augusta" (1548) con il quale Carlo V concesse ai Luterani -finché non fosse convocato un Concilio- di amministrare e ricevere la comunione sotto le due specie, mentre il clero protestante era libero di potersi sposare.
Così i Fugger, grazie all’ "Interim di Augusta" poterono continuare a commerciare indifferentemente con Cattolici e Protestanti senza avere noie politiche né scrupoli religiosi. Inoltre mantennero la propria cappella (con organo, statue e quant’altro) nella chiesa di Sant’Anna, per quanto ormai officiata da Pastori Protestanti.
Gli effetti dell’ "Interim di Augusta" durarono almeno 60 anni; nel frattempo il Concilio invocato era stato finalmente convocato a Trento e, dopo lunghe interruzioni, concluso. Esso non conciliò, anzi accentuò le distanze e rese vani tutti i precedenti compromessi.
I Fugger, che erano rimasti in larga parte fedeli alla chiesa cattolica, alla fine dovettero scegliersi un’altra chiesa e verso il 1575 Markus Fugger (1529-1597) decise di portare il pantheon di famiglia nella chiesa dei SS. Ulrico ed Afra.

La Basilica dei SS. Ulrico ed Afra

Santa Afra è l’unica Martire d’epoca romana vissuta in Germania di cui sia accertata l’esistenza ed individuato il sepolcro. Fu decapitata nel 304 d.C. durante le persecuzioni di Diocleziano. Sulla sua sepoltura sorse subito una cappella, poi un oratorio ed infine una chiesa, grazie al Vescovo di Augusta Sant’Ulrico (X sec.).
Alla fine del XV sec. le Autorità cittadine di Augusta avevano intrapreso la costruzione di una nuova, immensa chiesa da dedicare a entrambi i Santi. Il progetto, ambiziosissimo (chiesa di 100 metri di lunghezza, tre navate, transetto ed abside poligonale), fu affidato all’architetto Burkhard Engelberg (Augusta, 1440-1512), che lo seguì fino alla morte. Le vicende politiche che abbiamo visto ne resero difficile il completamento, finché non giunse il finanziamento della famiglia Fugger.
La banca della famiglia aveva intanto concesso ulteriori prestiti alla famiglia imperiale e ai Re di Spagna, che però vennero restituiti solo parzialmente; così la prosperità della famiglia decadde e, dopo il 1608, la banca fu liquidata ed ai Fugger rimasero solo (si fa per dire) le enormi proprietà terriere ed immobiliari.
Nel frattempo la chiesa era stata completata con opere d’arte che sono tuttora considerate le maggiori espressioni del primo barocco in Germania: altari e sculture di Hans Reichle, dipinti di Hans Pottenhammer e Matthias Kager.
Nei secoli successivi la chiesa fu ulteriormente arricchita, soprattutto con un’altissima torre campanaria alta 93 metri che ospita un carillon di 10 campane e che domina letteralmente tutta la città.
Per consentire il culto Protestante dei medesimi santi, già agli inizi del XVII sec. fu concesso l’uso della vasta Sala Capitolare, costruita all’esterno del lato sinistro del transetto, che venne trasformata in chiesa evangelico-luterana, oggi nota come UlrichsKirche.
La devozione dei Bavaresi verso i Santi di Augusta fece sì che a partire dal ‘700 e per tutto l’ ‘800 questa chiesa divenisse un vero e proprio Santuario, meta di ininterrotti pellegrinaggi che rendevano sempre piene di fedeli le immense navate. Così il 4 luglio 1937 fu elevata al rango di Basilica da papa Pio XI, pare su suggerimento del segretario di stato cardinale Eugenio Pacelli (futuro papa Pio XII) che era stato Nunzio Apostolico in Baviera (1917-1920) e in Germania (1920-1929) e che aveva notato ed apprezzato la venerazione verso i Santi cui la chiesa è dedicata.
I bombardamenti del 1944 colpirono anche questa chiesa, provocando danni per fortuna piuttosto lievi. I restauri, condotti con meticolosa precisione negli anni successivi, hanno riportato la chiesa all’originale splendore.

L’organo

Ovviamente, i Fugger fecero costruire un nuovo organo e si rivolsero all’organaro Marx Günzer, incaricandolo di realizzare uno strumento che ricordasse quello costruito 94 anni prima da Jan Behaim in Sant’Anna. Le portelle furono commissionate al pittore Matthias Kager cui fu ordinato di dipingere le medesime scene sacre che Jorg Breu "il vecchio" aveva dipinto sulle portelle dell’organo di Sant’Anna.
Queste portelle, nella parte interna (organo aperto) mostrano a sinistra l'Ascensione di Gesù e a destra l'Assunzione di Maria. Nella parte esterna (organo chiuso, rimosse nel 1903 e sistemate sulla parete a destra dell'altare maggiore) mostrano S. Ulrico a sinistra e S.Afra a destra.
Il risultato fu un organo magnifico, non meno bello di quello di Sant’Anna e a questo simile, ma più grande e più monumentale. Non si conosce con precisione la disposizione fonica originale dello strumento, ma si sa che aveva circa 25 registri articolati su 2 tastiere e pedaliera e rimase in pratica immutato per tutto il XVIII sec.
Attorno al 1740 si narra che fu suonato da Leopold Mozart, padre di Wolfgang Amadeus, che era nato nel 1719 qui ad Augusta (la sua casa natale è nei pressi della Cattedrale ed è sede della Fondazione che porta il suo nome). Da notare che il suo antenato Franz Mozart era giunto ad Augusta agli inizi del XVII sec. come muratore, e poi capomastro, del cantiere del quartiere Fuggerei, fondato da Jakob Fugger "il ricco" nel 1520.
L’organo fu ampliato nel 1790, con l’aggiunta di un positivo tergale ad opera degli organari Andreas Stein e Joseph Wirth. Ulteriori modifiche vennero fatte nel 1824. Nel 1859/62 fu dotato di un manuale Espressivo con 8 registri in stile romantico ad opera di Joseph Bohl. Il positivo tergale fu rimosso in questa occasione.
Agli inizi del XX sec. fu decisa una radicale ristrutturazione, trasformando l’organo in senso moderno. Fu effettuata una sottoscrizione popolare, di cui i primi firmatari furono i discendenti della famiglia Fugger.A seguito della sottoscrizione, l’organo fu terminato nel 1903 da Heinrich Koulen, con completo restauro della cassa del 1608 e disposizione su 3 manuali e pedale per un totale di 60 registri e trasmissioni pneumatiche. Parzialmente danneggiato durante la guerra, fu restaurato ed infine dotato di consolle elettrica da Max Offner nel 1972, che realizzò anche un FernWerk situato sulla cantoria del lato sinistro del transetto, sopra la Cappella della Madonna, con consolle propria ma connesso elettricamente alla consolle maggiore. Lo strumento ebbe quindi un un totale di 73 registri articolati su 4 tastiere e pedaliera.
L’organo ha assunto l’attuale conformazione (foto a lato) con un radicale intervento iniziato nel 1980 e concluso nel 1982.
Il lavoro fu affidato all’organaro Hubert Sandtner di Dillingen, che riutilizzò buona parte del preesistente materiale fonico e costruì nuovi registri, per un totale di 68 registri disposti su 4 tastiere e pedaliera. Fu anche effettuata la ricostruzione del Positivo Tergale in base agli schemi originali e con trasmissioni meccaniche. Il FernWerk venne definitivamente separato ed attualmente funge da ChorOrgel azionato dalla propria consolle.
Le tastiere hanno estensione di 58 note, la pedaliera conta 30 note. La trasmissione è mista, meccanica per le tastiere e la pedaliera, elettronica per i registri e le combinazioni. La consolle è separata dai corpi d'organo.

Rückpositiv

Principal 8
Rohrgedeckt 8
Quintade 8
Octave 4
Spitzflöte 4
Sesquialter
Superoctav 2
Larigot 1-1/3
Scharff 3 fach
Dulcian 16
Cromorne 8
Tremulant
Hauptwerk

Praestant 16
Copel 8
Principal 8
Gamba 8
Flute Harmonique 8
Octave 4
Blockflöte 4
Terz 3-1/5
Quinte 2-2/3
Octave 2
Cornet 5 fach
Mixtur 7 fach
Cimbel 3 fach
Chamade 16
Chamade 8
Trompete 8
Schwellwerk

Bourdon 16
Principal 8
Holzflöte 8
Salicional 8
Vox Coelestis 8
Prestant 4
Flute Octaviante 4
Violine 4
Nasard 2-2/3
Octavin 2
Terz 1-3/5
Flöte 1
Mixtur 4 fach
Fagott 16
Trompette 8
Oboe 8
Clairon 4
Tremulant
Zimbelstern
Brustwerk

Holzgedackt 8
Principal 4
Rohrflöte 4
Octave 2
Hohlflöte 2
Tertian 1-3/5
None 8/9
Cymbel 3 fach
Vox Humana 8
Tremulant
Glockenspiel
Grosspedal

Principal 32
Principal 16
Octave 8
Basszink 5-1/3
Octave 4
Mixtur 6 fach
Bombarde 32
Posaune 16
Kleinpedal:

Subbass 16
Spielflöte 8
Nachthorn 4
Pfeiferl 2
Basson 16
Trompete 8
Schalmey 4
Tremulant



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