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Église de Saint-Thomas de Strasbourg




 Organo Saint-Thomas Strasbourg L'Organo della chiesa di St. Thomas di Strasbourg fu costruito tra il 1737 ed il 1741 da Johann Andreas Silbermann, figlio dell'altrettanto noto Andreas Silbermann e componente di quella splendida stirpe di organari franco-germanici che rappresentarono -e rappresentano tuttora- una delle pietre miliari della storia dlel'Organo Europeo.
E' da notare che Johann Andreas Silbermann costruì a Strasburgo anche un altro strumento, più grande ed importante, quello del Temple-Neuf, il quale però verrà distrutto nel 1870 assieme alla chiesa. Un'altra curiosità è che quando Mozart, nel 1778, si recò in questa città, nonostante vi fossero anche diversi altri organi di buon prestigio nelle altre chiese, volle suonare solo questi due strumenti.
Lo strumento di St. Thomas rimase integro fino al 1908 quando, sull'onda delle novità fonico-timbriche che prendevano allora campo in tutt'Europa, fu pesantemente rimaneggiato. Gli interventi riguardarono soprattutto la disposizione fonica, che vide la sostituzione di quasi tutte le Mutazioni con altri registri più "moderni" ed una notevole modifica della tastiera dell' Echo che, in origine di estensione ridotta, venne portata all'estensione delle altre tastiere (49 note). In questa occasione, che di solito portava alla distruzione del materiale sostituito, fu provvidenziale la presenza di Albert Schweitzer il quale si oppose alla distruzione e fece in modo che pressochè tutte le canne dei registri tolti venissero conservate, dando così prova di quello che diventerà poi il nocciolo da cui avrà origine la rinascita dell'organo classico, di cui Schweitzer può a buona ragione essere considerato il padre e primo rappresentante.
Ma il trascorrere dei decenni ed il susseguirsi delle novità estetico foniche non salvarono l'organo da un paio di "ingrandimenti", avvenuti rispettivamente nel 1926 e nel 1956, che quasi raddoppiarono il numero dei registri, facendogli perdere totalmente le caratteristiche originarie, a totale dispetto e spregio del nome prestigioso del suo costruttore.
Negli Anni '60, finalmente, si aprì una disputa per stabilire il futuro di questo strumento. La decisione fu, ovviamente e saggiamente, improntata al ritorno alle origini. Grazie ai salvataggi effettuati da Schweitzer nel 1908 si apriva un panorama abbastanza favorevole ad un restauro che riportasse lo strumento il più possibile aderente alla situazione originale del 1741. Ovviamente non tutto era possibile, ma il recupero dei somieri e delle canne originali, rendeva possibile la ricostruzione quasi totale degli antichi registri, ricostruzione a cui si potevano affiancare alcuni accorgimenti "tecnici", tra cui l'estensione della pedaliera da 25 a 27 note, che avrebbero permesso l'esecuzione di un più ampio panorama di letteratura organistica senza peraltro penalizzare la sostanza dello strumento.
Ed è così che l'organaro Alfred Kern in due anni, dal 1977 al 1979, ha fatto resuscitare questo strumento, che possiamo oggi ammirare ed ascoltare nelle sue splendide sonorità grazie soprattutto all'opera di conservazione di Albert Schweitzer, senza la quale oggi in questa pagina parleremmo d'altro, dolendoci per la perdita di un altro grande organo europeo.

Di seguito la Disposizione Fonica:

I - Rückpositiv

Bourdon 8
Prestant 4
Flûte 4
Nazard 2-2/3
Doublette 2
Tierce 1-3/5
Fourniture 3 rangs
Cromorne 8
II - Grand Orgue

Bourdon 16
Montre 8
Bourdon 8
Prestant 4
Nazard 2-2/3
Doublette 2
Tierce 1-3/5
Cornet 5 rangs
Fourniture 5 rangs
Cymbale 3 rangs
Trompette 8
Clairon 4
Voix Humaine 8
III - Echo

Bourdon 8
Salicional 8
Prestant 4
Flûte 4
Doublette 2
Larigot 1-1/3
Flageolet 1
Cornet 4 rangs
Cymbale 3 rangs
Trompette 8
Pédale

Soubasse 16
Octavbass 8
Quinte 6
Prestant 4
Bombarde 16
Clairon 4



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