Prima di parlare di questo strumento nuovo, occorre fare un poco di storia degli organi della chiesa di Saint-Vincent di
Roquevaire. Fino al 1825 la chiesa era rimasta senza organo. In quest'anno viene affidata la fornitura di un nuovo strumento
da parte dell'organaro Blondeau di Marsiglia. Questi inizia il lavoro ma poi, per sopravvenute complicazioni di carattere
finanziario, non lo porta a termine. Sarà solamente nel 1893 che il nuovo strumento, portato nel frattempo a compimento da
Mader, potrà essere inaugurato, rimanendo purtuttavia mancante di alcuni registri.
Dotato di due tastiere, pedaliera e quattordici registri, questo strumento verrà nei decenni successivi ingrandito mediante
l'aggiunta e la sostituzione di altri registri per opera di Negrel, ma a causa di gravi malfunzionamenti e difetti che
si manifestano sempre più pesantemente, nel 1988 non riesce più a svolgere decentemente la sua funzione ed un radicale
lavoro di ripristino si rende urgente e necessario.
La prima ipotesi che viene considerata è quella di una completa ricostruzione al fine di dotare la chiesa di un organo di
dimensioni e caratteristiche adeguate. Nel 1989 viene fondata l'Associazione degli Amici dell'Organo di Roquevaire che
si orienta dapprima per un grande organo di tre tastiere e pedaliera, progetto che viene poi ampliato grazie anche ai
consigli di grandi organisti ed organari che vengono interpellati in proposito. Nel 1992 il progetto definitivo, che
prevede quattro tastiere e 63 registri è pronto e viene inviato al Ministero della Cultura di Parigi, dove viene esaminato
dall'apposita Commissione per gli Organi non classificati (cioè nuovi e senza valore storico), commissione di cui fanno
parte anche Marie-Claire Alain, Michel Chapuis, Francis Chapelet, Philippe Lefebvre ed altri insigni organisti.
Il progetto viene drasticamente bocciato e tra le motivazioni del rifiuto, oltre ad argomentazioni risibili, tra cui il
fatto che il progetto è troppo ambizioso per un paese praticamente sconosciuto come Roquevaire, si cita il fatto che
lo strumento non ha una spiccata impostazione barocca, che le tastiere di 61 note non sono necessarie e che la Commissione
non darà mai pareri favorevoli alla costruzione di organi a trasmissione elettrica, poichè questo sarebbe in contrasto con
le linee estetiche e filologiche che da vent'anni vengono seguite nelle scuole di musica e nei Conservatori e che prevedono
la riscoperta e la valorizzazione degli strumenti con caratteristiche ed impostazione classica (come si vede, anche in Francia,
nonostante tutto, la mania dell'organo meccanico fa le sue illustri vittime.).
Progetto bocciato equivale a contributo statale perduto, ma a Roquevaire non intendono rinunciare al loro nuovo organo
e ben presto, grazie anche ad una pubblica sottoscrizione, riescono a mettere assieme la somma necessaria per iniziare i
lavori. Nel frattempo si presenta una favorevolissima occasione: l'organaro Birouste propone di utilizzare per la realizzazione
il vecchio organo da casa di Pierre Cochereau, un organo di una quarantina di registri su cinque tastiere e pedaliera. Detto
fatto, nel 1994 viene definitivamente fissato il progetto del nuovo organo che, utilizzando il materiale fonico del vecchio
organo già presente ed il materiale fonico dell'organo che era stato di Cochereau, prevede un grande strumento ripartito su
cinque tastiere, pedaliera e che conta 72 registri. Per la cronaca, a questo progetto contribuisce anche Jean Guillou, che
suggerisce di adottare, oltre alla consolle mobile in chiesa, anche le più moderne tecnologie computerizzate. Per ciò che
riguarda la cassa in cui verrà racchiuso l'organo, verrà ripresa ed ingrandita quella già esistente ed il risultato
estetico finale è, effettivamente, di grande effetto e bellezza.
Il risultato finale è un grande organo che viene inaugurato nel Settembre 1997 e che rappresenta uno spettacolare esempio
di come realtà fonico timbriche di diversa estrazione possano venire armoniosamente fuse e compenetrate tra di loro per
formare un insieme eccezionalmente omogeneo e che racchiude in se le voci dell'organo francese classico e sinfonico senza
peraltro rinunciare alle più moderne tecnologie che il progresso mette a disposizione dell'arte organaria.
Questo strumento, giustamente valorizzato e tenuto in grande considerazione, viene utilizzato non solo per gli scopi
istituzionalmente liturgici, ma anche nell'ambito di stagioni musicali di altissimo livello a cui partecipano i più
grandi esponenti del concertismo organistico internazionale tra cui (con notevole ipocrisia) anche coloro che a suo tempo
bocciarono questo progetto in nome della "purezza" dell'organo classico francese.
Di seguito la disposizione fonica:
Positif
Quintaton 16
Principal 8
Bourdon 8
Prestant 4
Flute a Cheminée 4
Nazard 2-2/3
Quarte 2
Tierce 1-3/5
Larigot 1-1/3
Fourniture 4 rangs
Trompette 8
Cromorne 16
Tremblant
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Grand Orgue
Montre 16
Montre 8
Salicional 8
Unda Maris 8
Flute a Cheminée 4
Prestant 4
Gemshorn 4
Flute 2
Sesquialtera
Plein Jeu 7 rangs
Trompette 8
Clairon 4
Chamade 16
Chamade 8
Chamade 4
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Récit
Bourdon 16
Diapason 8
Cor de Nuit 8
Gambe 8
Voix Celeste 8
Octave 4
Doublette 2
Quinte 1-1/3
Mixture 4 rangs
Bombarde 16
Trompette Harmonique 8
Clairon Harmonique 4
Basson-Hautbois 8
Voix Humaine 8
Tremolo
|
Grand Choeur
Pommer 16
Flute a fuseau 8
Flute conique 4
Grande Tierce 3-1/5
Doublette 2
Grande Neuvième 1-7/9
Cornet 2-4 rangs
Tuba Magna 16
Clarinette 8
Chamade 16
Chamade 8
Chamade 4
Tremolo
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Solo
Flute Harmonique 8
Flute Octaviante 4
Nazard Harmonique 2-2/3
Octavin 2
Tierce Harmonique 1-3/5
Septiéme 1-1/7
Piccolo 1
Musette 8
Chamade 16
Chamade 8
Chamade 4
Tremblant
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Pédale
Soubasse 32
Grosse Flute 16
Principal 16
Soubasse 16
Flute 8
Grande Tierce 6-2/5
Theorbe 2 rangs
Flute 4
Flute Creuse 2
Douçaine 32
Bombarde 16
Trompette 8
Clairon 4
Chamade 8
Chamade 4
Chamade 2
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