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Alexandre Guilmant




 Félix-Alexandre Guilmant Félix-Alexandre Guilmant nasce il 12 Marzo 1837 a Boulogne Sur Mer da una famiglia di organisti ed organari. Il padre, organista della chiesa di S.Nicola, gli insegna subito pianoforte, organo e, cosa molto importante, i primi fondamenti dell'arte organaria, che Alexandre completerà presto studiando il famoso trattato sull'organo francese di Dom Bédos.
A dodici anni sostituisce già il padre alla chiesa. Nel 1849 studia armonia, fuga e contrappunto con Gustavo Carulli. Contemporaneamente all'organo ed al pianoforte si dedica anche al violino, senza tralasciare l'approfondimento dell'arte organaria, che gli permette di progettare e costruire, unitamente al padre, un piccolo organo da salone, che verrà ultimato nel 1860.
A sedici anni viene nominato organista titolare della chiesa di Saint Joseph a Boulogne, nel 1857 assume la direzione del coro della chiesa di St. Nicolas ed ottiene la cattedra di professore di musica alla scuola civica di musica, sempre di Boulogne. Nel 1859 si reca presso la fabbrica di Aristide Cavaillé-Coll e lì scopre il grande genio dell'arte organaria francese, che rivoluzionerà il panorama organistico europeo nel giro di poche decine di anni.
Nel 1860 Guilmant si reca a Rouen per ascoltare Lemmens, a quel tempo reputato il più grande organista ed interpreta europeo. Guilmant ne rimane affascinato e decide di studiare con lui. Si reca quindi a Bruxelles e vi trascorre un periodo di tempo abbastanza lungo, che gli permette di apprendere l'arte di Lemmens, i suoi principi interpretativi degli autori antichi e di perfezionare il contrappunto grazie ad un accanito studio delle opere di Bach, prima di allora a lui pressochè sconosciute. Studiando fino a dieci ore al giorno, perfeziona l'esecuzione, l'interpretazione e l'improvvisazione, assumendo una personalità ben definita e che lo caratterizzerà poi durante la sua carriera.
La sua prima esibizione importante la fa all'età di venticinque anni, il 29 aprile 1862, quando inaugura, assieme a Franck, Saint-Saens, Bazille e Schmitt, il nuovo organo costruito da Cavaillé-Coll per la chiesa di Saint Sulpice a Parigi. Pochi mesi dopo nella stessa chiesa tiene un concerto personale, con grande soddisfazione della critica e del pubblico. Nel 1868 inaugura, assieme ai più grandi organisti francesi del momento, il nuovo organo di Cavaillé-Coll per la Cattedrale di Notre-Dame di Parigi. Nel 1871 viene nominato organista titolare della chiesa della Trinité, sempre a Parigi, iniziando nel contempo una carriera musicale di rinomanza internazionale.
Guilmant è considerato uno dei primi concertisti 'internazionali'. Le sue tournées rimangono leggendarie e toccano tutti i paesi e continenti. In pratica Guilmant suona in tutto il Mondo, inaugurando strumenti, prtecipando a manifestazioni nazionali ed internazionali che lo rendono famosissimo e conosciutissimo. Ci fa piacere ricordare, tra un viaggio a Londra ed un altro a New York, anche l'inaugurazione, nel 1890, del grande nuovo organo che Trice costruisce a Genova nella chiesa dell'Immacolata Concezione e che è il primo grande strumento che in Italia si ispira alle nuove tecniche organarie francesi ed europee e che rimane un pò il capostipite e l'iniziatore di quel movimento innovatore, detto 'Riforma Organaria Italiana' che avrà poi in Carlo vegezzi Bossi il suo più grande realizzatore ed esponente. Tra i suoi concerti americani ricordiamo anche quello che tiene nel 1904 all'esposizione di St.Louis dove suona l'organo che diventerà poi il famoso 'Organo del Wanamaker', di cui parliamo nelle pagine dedicate ai Grandi organi. Tra i suoi concerti di inaugurazione francesi ricordiamo invece quello del 1878 per l'Esposizione Universale presso il Palazzo del Trocadero, dove Cavaillé-Coll aveva installato un grandissimo strumento di quattro tastiere e 66 registri. Guilmant rimase fedele a questo strumento per tantissimi anni e si esibì regolarmente su questo organo, iniziando anche una famosa serie di concerti denominati 'Concerti Storici' in cui venivano presentati al pubblico brani di musica organistica di altri paesi ed altre epoche. Si può ben affermare, a questo proposito, che Guilmant fece conoscere alla Francia la musica organistica italiana, tedesca, antica e moderna e, soprattutto, la musica di Johann Sebastian Bach che, dapprima non molto gradita, divenne ben presto il piatto forte di ogni concerto, così come le opere fino ad allora totalmente sconosciute di Buxtehude, Frescobaldi, Froberger, Pachelbel, ecc..
Guilmant rimase trent'anni organista alla Trinité e si pensava che nulla potesse smuoverlo. Ma così non fu, perchè perse il posto per un contrasto con l'Abate. E' curioso ricostruire questo fatto per constatare, una volta di più, di quanto il clero sia falso, infido, insensibile ed intrallazzatore e, soprattutto, di quanto poco valga ai suoi occhi il valore umano e professionale delle persone. Orbene, nel 1900 vennero decisi alcuni restauri ed ampliamenti all'organo della Trinité; fu scelto, per questi lavori, l'organaro Mutin, successore di Cavaillé-Coll. Venne anche deciso che i lavori sarebbero iniziati al ritorno di Guilmant da una sua tournée. Ma al ritorno Guilmant trovò che i lavori erano già stati fatti, e grande fu la sua sorpresa quando seppe che l'Abate li aveva fatti fare a Merklin. Il massimo della sorpresa fu poi quando l'Abate, con una faccia tosta 'da prete' gli sottopose da firmare il verbale di collaudo già fatto e pronto. Naturalmente egli si rifiutò ed allora l'Abate lo accusò di essere in combutta con Mutin e di avere con lui accordi personali al fine di avvantaggiarsi finanziariamente in modo illegale. Guilmant mandò l'Abate a farsi benedire utilizzando parole e frasi ben poco ortodosse, dopodichè diede le dimissioni. Questo 'affaire' mise a rumore l'ambiente musicale parigino e Guilmant ebbe la solidarietà di musicisti, compositori, personaggi politici, gente comune ed anche di avversari, i quali gli riconobbero i meriti e la correttezza che egli aveva sempre avuto nei confronti di tutti. Ma fu proprio questa correttezza che non gli fece cambiare idea e le dimissioni furono irrevocabili.
Proseguì quindi ad occuparsi dell'insegnamento presso il Conservatorio Nazionale di Musica, dove era titolare della cattedra di organo. Dalle sue classi di organo uscirono le nuove leve del concertismo organistico francese, tra cui Marcel Dupré, Joseph Bonnet ed altri.
Guilmant muore il 30 Marzo 1911 nella sua casa di Meudon, appena un anno dopo la morte della moglie, morte che lo aveva colpito profondissimamente e da cui non era più riuscito a risollevarsi.
Alexandre Guilmant rientra a pieno titolo in quel numero di compositori ed interpreti dalle variegate possibilità. Come compositore era valentissimo e la sua produzione, di cui le Sonate sono la parte più significativa ma non più corposa, ci fanno vedere un musicista completo sotto ogni punto di vista, a suo agio in ogni forma musicale, che conosce alla perfezione il contrappunto, che non disdegna le forme antiche in combinazione con quelle più moderne, il tutto in un assieme di musicalità e di ispirazione che sembrano senza fine e che attingono dal passato e dal presente e che si fondono in opere di grande respiro e profondità. Come organista liturgico fu perfetto. Effettuava i servizi liturgici con rigorosità e precisione, preparandoli con cura e con una passione veramente sentita. Anche le sue esibizioni durante le cerimonie erano rigorosamente ispirate da quel carattere religiosamente severo ma al tempo stesso sereno che si avverte ascoltando le innumerevoli opere che scrisse appositamente sia per organo che per coro. Come concertista ed interprete fu probabilmente un grandissimo. Le sue interpretazioni bachiane, seppur ispirate dai principi interpretativi di Lemmens, che sono certamente abbastanza lontani dalle nuove e recenti idee stilistiche, e che risentivano anche del tipo di strumenti su cui venivano effettuate, erano ritenute i suoi capolavori. Egli di ogni concerto faceva una specie di lezione di letteratura organistica antica e moderna, spaziando dagli antichi ai contemporanei, anticipando in questo il moderno concertismo organistico. Le sue esibizioni attiravano centinaia di persone ed ovunque veniva richiesto ed acclamato; era considerato tra i più grandi organisti europei e le sue orme furono poi seguite non solo da altri organisti francesi ma anche di altri paesi, tra cui il nostro Marco Enrico Bossi, che fu un pò il capostipite dei grandi interpreti italiani all'organo.
In definitiva, Alexandre Guilmant può essere considerato tra le più grandi figure del panorama europeo organistico di fine ottocento, una figura che sicuramente ha posto diverse pietre miliari in quella che è la grande arte organistica mondiale e che ha aperto strade ampie alla riscoperta della musica antica ma che ha anche dato un grande impulso alla produzione organistica moderna. Tutto questo lo fa annoverare a pieno titolo tra i 'grandi' dell'organo.



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