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Deszö Antalffy-Zsiross




 Deszö Antalffy-Zsiross Proseguiamo nella trattazione di figure poco conosciute nel vastissimo panorama della musica organistica internazionale.
Dezsö Antalffy-Zsiross deve la sua quasi inesistente conoscenza al fatto di avere trascorso la gran parte della sua vita artistica negli Stati Uniti d'America; in questo modo, mentre là veniva considerato una figura di tutto rispetto nell'ambito della vita musicale, in Europa era assolutamente sconosciuto.
Nasce il 24 Luglio 1885 a Nagybecskerek, allora Ungheria, ma che oggi si trova in Jugoslavia. Dopo avere studiato organo e composizione presso l'Accademia di Musica di Budapest, si trasferisce in Germania e studia con Max Reger e Karl Straube a Lipsia e poi a Bologna con Marco Enrico Bossi. Dal 1906 al 1907 dirige l'Opera di Colonia. Viene poi nominato docente di organo e armonia all'Accademia di Musica di Budapest e Direttore di Cappella e Organista presso la Cattedrale di Santo Stefano della stessa città.
Nel 1921 intraprende una tournée concertistica negli Stati Uniti. Dal 1922 al 1923 rimane presso la Eastman Music School di Rochester. Viene poi nominato professore alla Columbia University di New York. Dal 1932 al 1942 è organista e compositore presso il radio City Music Hall del Rockfeller Center e membro della New York Philarmonic Orchestra.
Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, rinuncia al ritorno in Europa ma le preoccupazioni per la situazione del suo Paese natale lo fanno cadere in gravi problemi di salute da cui non si risolleverà più.
Muore a Denville, nel New Jersey il 29 aprile 1945.
La sua produzione riguarda diversi campi, tra cui musica orchestrale, corale e strumentale, ma la sua opera per organo è la più significativa della sua personalità. Nelle sue opere, tutte improntate al concertismo ed al virtuosismo organistico, si sentono le profonde impronte della grande scuola tedesca di Reger e Straube, mediata però dalla fantasia variegata e melodica appresa alla scuola di Marco Enrico Bossi. Ne salta fuori una musica organistica dalle solide basi formali ma che non rinuncia mai ad un aspetto esteticamente meno rigido e più descrittivo. Il cromatismo, molto accentuato e che rasenta talvolta l'atonalità, il rigore formale ed il contrappunto decisamente 'alla Reger', si stemperano in lunghi accenti cantabili, melodiosi ed intimistici che se da una parte fanno venire alla mente il suo maestro Marco Enrico Bossi, dall'altra valorizzano una personalità spiccatamente marcata dalla tradizione musicale ungherese.
Tra le sue opere possiamo citare la Fantasia Corale e Fuga su Herzlich tut mich Verlangen, di sapore decisamente regeriano, diversi Corali e molte opere descrittive, alcune delle quali dal titolo molto significativo (Canto della Sera, Canto del Cigno, Canzone della Notte, ecc...) ed altri da cui traspare l'ispirazione americana (Sketch on Negro Spiritual Songs).
Le sue opere sono edite dalla Editio Musica di Budapest ma non ci risulta che esistano incisioni discografiche anche parziali. Speriamo che qualche organista desideroso di scostarsi dai normali sentieri musicali organistici, ormai persino troppo battuti, riesca a colmare questa mancanza.



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