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Luciano Berio




 Luciano Berio
Luciano Berio è morto il 27 Maggio 2003 al Policlinico Gemelli di Roma, dove era stato ricoverato per complicazioni sopraggiunte a seguito di un intervento chirurgico alla spina dorsale. Con lui scompare una delle figure più famose ed importanti della musica italiana.
Nato ad Oneglia, in Liguria, nel 1925, Berio aveva studiato a Milano con Paribeni e Ghedini. Fondatore, con Bruno Maderna, nel 1954 dello Studio di Fonologia della RAI di Milano, lo abbandonerà solo sette anni dopo a causa del sopravvenuto disinteresse dell'Azienda ed all' inizio di -sono parole sue- "quel lento processo di degenerazione radiofonica che doveva culminare nella sconcertante chiusura delle Orchestre Sinfoniche di Milano, Roma e Napoli".
Direttore del Dipartimento di Elettroacustica dell' IRCAM di Parigi dal 1973 al 1980, ha svolto intensa attività docente negli Stati Uniti (Mills College of California, Harvard University, Juilliard School di New York, ecc.) ed in Europa (Darmstadt, Parigi, ecc,).
E' stato insignito di diversi Premi (Premio Siemens, Premio Fondazione Wolff, Leone d'Oro alla Biennale di Venezia, Premio Imperiale dell' Imperatore del Giappone, ecc.) e le Università di Londra, Siena, Torino e Bologna gli hanno conferito Lauree Honoris Causa.
La figura di Luciano Berio giganteggia nel panorama musicale italiano degli ultimi cinquant'anni e fa di lui un punto di riferimento per tutta la cultura musicale europea del secondo Novecento. Sperimentatore e ricercatore minuzioso e sottile, nelle sue composizioni ha sempre cercato di esprimere un concetto di musicalità che affonda le radici nella musica italiana dei secoli passati tramite mezzi espressivi sempre nuovi e talora sconcertanti, andando a sollecitare i limiti fisico-acustici della voce umana e dei vari strumenti, trasformandoli spesso in "essenze" musicali da cui la sua produzione traeva linfa sempre nuova. Anche la sua unica opera per organo, "Fa-Si", composta nel 1975, rispecchia questi principi, presentandoci un'ispirazione che si rifà alle costruzioni contrappuntistiche frescobaldiane assunte come modello concettuale che viene posto come base metafisica per uno sviluppo che dall'organo e dalle sue caratteristiche sonore e tecniche prende le mosse per arrivare ad una specie di "trasfigurazione" della sostanza fonica dello strumento stesso, che grazie ad alcune tecniche interpretative di nuova concezione, unite ad altri procedimenti tecnici già adottati dalla Scuola organistica germanica di quegli anni, riesce quasi a superare i suoi limiti intrinseci (fissità e immutevolezza del suono).
Presidente-Sovrintendente dell'Accademia di Santa Cecilia in Roma dal Settembre 2000, Luciano Berio se da una parte ha assunto sulle sue spalle tutto il merito della realizzazione del nuovo poliauditorium di Roma, agli occhi della cultura organistica ed organaria italiana ed internazionale ha avuto svariate manifestazioni di biasimo per non aver voluto -o potuto- dotare neppure una delle sale del nuovo auditorium di un organo. Questo, sia ovvio, non scalfisce neppur minimamente la sua statura di grande musicista, ma lascia noi tutti con una delusione molto simile a quella che si prova per uno sgarbo ricevuto da un amico.
Nonostante questo, la Pagina dell'organo in queste poche righe intende rendere doveroso ed affettuoso omaggio a Luciano Berio, uno degli ultimi "Grandi" della Musica Mondiale.



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