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Luigi Molfino

di Federico Borsari




 Luigi Molfino Il 27 Luglio scorso eravamo con Giancarlo Parodi ed altri amici in Ovada per un concerto che Giancarlo avrebbe effettuato la sera stessa, quando è giunta la notizia della morte di Luigi Molfino.
Inutile dire che la notizia ci rattristò moltissimo; in effetti tutti noi, per motivi diversi, avevamo avuto modo di conoscere, direttamente od indirettamente, questo grande personaggio della musica liturgica italiana. Oltre a Giancarlo, che con Molfino ha sempre avuto un rapporto di particolare amicizia e vicinanza, alcuni avevano avuto l'opportunità di studiare con lui a Milano od a Genova mentre altri, come chi scrive, di conoscerlo attraverso le sue composizioni e le sue opere, in primis il famoso "Molfino-Demonte" di giovanile memoria.
Luigi Molfino era nato nel 1916 a Lugano ed è unanimemente riconosciuto come uno dei più grandi musicisti liturgici del secolo scorso, alla cui scuola si sono formati decine di splendidi musicisti che oggi, continuando la sua opera come organisti, direttori di coro, compositori e docenti, rappresentano la punta di diamante della musica sacra e liturgica contemporanea.
Diplomato in Organo nel 1938 con Galliera, Musica Corale e Direzione di Coro nel 1939 con Schinelli, Composizione (1943) e Polifonia Vocale (1953) al Conservatorio di Milano, è stato titolare alla consolle della Basilica di S.Fedele di Milano ed al Teatro alla Scala della stessa città. E' stato poi a Genova, dove ha dapprima diretto il Coro del Teatro "Carlo Felice" e poi insegnato Organo al Conservatorio dal 1959 per poi assumere, nel 1974, la cattedra di Organo e Composizione Organistica al Conservatorio di Milano; dal 1955 è stato anche docente di Organo, Armonia e Composizione al Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra della stessa città.
Nella sua lunga attività, Luigi Molfino si è dedicato molto attivamente alla composizione. La sua produzione è esclusivamente dedicata alla musica sacra e liturgica; Motetti, Messe, Brani Vocali e composizioni per organo sono la testimonianza della sua arte e della sua concezione di musicista "liturgico" molto legata alla tradizione italiana di inizio Novecento. In lui troviamo tutte le caratteristiche proprie di quelle grandi figure musicali che alla notorietà del concertismo virtuosistico fine a se stesso preferivano un lavoro quotidiano, solerte, approfondito e che facevano del servizio liturgico il fine più grande della loro vita artistica, affiancandolo ad un intensissimo lavoro propedeutico nei confronti dei giovani che si avvicinavano alla musica.
I risultati dell'opera, e della vita, di Luigi Molfino nel panorama musicale organistico e liturgico italiano sono sotto gli occhi di tutti e se da quasi mezzo secolo la nostra grande tradizione musicale è riuscita a mantenersi viva e ben rappresentata nonostante tutti gli oggettivi problemi che la affliggono, è sicuramente e per buona parte merito suo. Con queste poche righe "La Pagina dell'organo" intende porgere un sentito omaggio ed un particolare ringraziamento a questa importante figura, in attesa di poterne riparlare più ampiamente ed approfonditamente in un prossimo futuro.



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