Logo Arretrati

Una voce ritrovata




Una voce ritrovata
Organista: Alberto Sala
Organo della chiesa Parrocchiale di S.Giovanni Battista di Robecco sul Naviglio (Italia)
Produzione Parrocchia S.Giovanni di Robecco sul Naviglio - DDD - 2012

Ci capita ormai molto raramente di rimanere colpiti da un'incisione discografica fin dai primi istanti di ascolto ma questo disco, che è una produzione "privata", ci ha fatto provare una piacevolissima sensazione fin dalle prime note sia per la bontà dell'interpretazione che per la resa fonica, che ci ha subito impressionato per la pienezza, la compattezza e la precisione. Ma di questo parleremo dopo.
Abbiamo parlato di questo strumento in una vecchia pagina (che trovate qui) dove ne trattavamo sia la storia che il recupero, effettuato dall'amico organaro Sergio Castegnaro. In quell'occasione sottolineavamo alcuni aspetti di quel periodo particolare della storia dell'organo italiano che risponde al nome di Riforma e ne mettevamo in evidenza le caratteristiche principali, che diedero origine, appunto, a questo organo, che fu realizzato da Bernasconi nel 1902 riutilizzando il materiale fonico di un precedente strumento. Nella stessa trattazione sottolineavamo come le ristrettezze economiche di quel tempo spinsero ad optare per una soluzione "economica" rispetto ad altre soluzioni più "prestigiose" prospettate anche da Inzoli e da Mascioni e che, alla fine, penalizzarono leggermente la realizzazione limitando lo strumento ad una sola tastiera e ad una composizione fonica che, rispetto ad altri organi di quel tempo, si rivelava certamente "magra" ma che, alla luce del restauro effettuato, si è poi dimostrata ben rispondente alle caratteristiche acustiche della chiesa. Nella stessa occasione lamentavamo, in via teorica, la mancanza di un parco di registri flautati nelle tessiture medie ed acute e l'oggettiva "leggerezza" della basseria al pedale.
L'ascolto di questo disco, però, ha dissipato molti dei dubbi allora espressi e, pur continuando ad osservare una relativa povertà di basseria (una bella ancia di 16 piedi al pedale a nostro parere non avrebbe certo sfigurato), non possiamo che rilevare un'impostazione timbrico-fonica di grande carattere e di splendida presenza, che consente all'organista di proporci un repertorio vario, gradevole e di grande interesse. Un'altra caratteristica che abbiamo rilevato in questa incisione è il fatto di come pressochè trascurabile si riveli la mancanza della seconda tastiera anche nell'esecuzione di brani in cui non solo è richiesta, ma quasi indispensabile. Tutto questo, ovviamente, a grande merito sia dello strumento che dell'organista.
Dicevamo del repertorio. Alberto Sala ci propone qui un programma in cui classici e moderni si alternano in una gradevolissima successione che fa di questo disco un'ottima antologia e che ci dimostra che l'organo riformato italiano non è (come affermano molti detrattori) "proibitivo" per l'esecuzione dei classici. Lo testimoniano la Pastorale di Zipoli (interpretata con l'unico registro di Flauto presente nell'organo), la Ciacona in Fa di Pachelbel, la Toccata e Fuga BWV 565 di Bach ed il brano di Haendel, tratto dalle Musiche per i Reali Fuochi d'Artificio ("La Réjouissance") nel quale la Tromba di 8 piedi ci ricorda molto da vicino gli echi delle migliori Tube britanniche. Troviamo poi il nostro Bossi con l'Entrée Pontificale, l'Ave Maria, il Grand Choeur e la Berceuse op 142; ai quali si aggiunge la Sortie in Fa di Franck tratta da "l'Organiste". Non manca neppure il brillante Bolero de Concert di Lefébure-Wely e la gradevolissima Sonata in Do minore di Alessandro Rolla, valente violinista e compositore pavese a cavallo tra Settecento ed Ottocento che scrisse anche alcuni brani per tastiera in cui lo stile teatrale-operistico dell'epoca si manifesta in tutta la sua magnificenza.
Insomma, un repertorio che spazia ampiamente tra il classico ed il moderno e che si rivela assolutamente perfetto per mettere in luce le ottime foniche di questo organo e, soprattutto, come esse riescano a dare il meglio se utilizzate con sapienza, gusto e padronanza della tecnica della registrazione. Personalmente, poi, abbiamo qui avuto un'ulteriore conferma di come un registro di Concerto Viole ben intonato ed ancor meglio utilizzato riesca a dare risultati molto più espressivi rispetto alle talora banali Voci Celesti che spesso i nostri organisti utilizzano anche a sproposito.
Alberto Sala, organista titolare presso il Duomo di Novara, ha svolto i suoi studi presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Milano con Vianelli, Molfino, Bredolo e Turco, frequentando poi corsi di perfezionamento con Sacchetti, Acciai e Caporali. Organista, compositore e direttore di coro, attivo soprattutto nel campo della musica sacra e liturgica, ha tenuto diversi concerti ed effettuato registrazioni discografiche e radiofoniche e si rivela qui un ottimo interprete, molto attento a cogliere l'essenza e lo spirito delle composizioni proposte, mostrando una tecnica solida e vigorosa, una personalità molto spiccata, una notevolissima padronanza dello strumento ed una particolare e sensibile arte della registrazione, che gli consente di ottenere da una disposizione fonica oggettivamente povera risultati eccezionali. In effetti, se non si andasse a leggere la disposizione fonica all'interno del pieghevole a corredo del disco, anche diversi addetti ai lavori penserebbero di avere di fronte un organo ben più grande.
Dell'organo abbiamo già ampiamente parlato; l'unica cosa che ci teniamo ancora a sottolineare è la spiccata caratterizzazione "italiana" della tavolozza timbrica, in cui possiamo apprezzare il brillantissimo Ripieno.
La registrazione è stata fatta nel Dicembre 2010 in occasione del concerto di inaugurazione dell'organo restaurato e, sinceramente, per essere un'incisione che non fruisce delle risorse di una casa discografica "ufficiale", lascia ammirati per l'effetto fonico che riesce a trasmettere. Il suono dell'organo è pieno, preciso, ben spiccato e presente; la sistemazione dei microfoni ad una distanza ottimale arricchisce inoltre il tutto di una spazialità assolutamente "giusta" e l'effetto finale è assolutamente splendido. Veramente ottimo anche il lavoro di postproduzione. Indossate le cuffie del vostro impianto stereo, chiudete gli occhi e vi sembrerà di essere presenti al concerto. Ed anche il pieghevole all'interno del disco, pur nella sua sinteticità, fornisce tutte le informazioni necessarie per un ascolto ragionato del disco ed esaurienti notizie sullo strumento.
Veramente un disco molto bello, interessante e gradevole, in cui tutti, dall'ascoltatore occasionale al musicofilo più esigente, troveranno molti spunti interessanti sia sotto l'aspetto musicale che organologico.
Abbiamo detto che questo disco non si trova in commercio e ci è stato gentilmente fatto pervenire dall'amico organaro Sergio Castegnaro di Tortona. La produzione ed il copyright sono della Parrocchia di San Giovanni Battista di Robecco sul Naviglio (Milano) Piazza XXI Luglio - Telefono 02-9470718, alla quale si possono chiedere informazioni in merito.



Torna all'Indice Recensioni
Torna all'Indice Categorie


Copyright "La Pagina dell'Organo" - 1996-2012