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Christmas Improvisations




Christmas Improvisations
Organista: Gerre Hancock
Organi della St.Thomas Church di New York City
CD - DDD - Gothic Records - G49109

Ci stiamo avvicinando al Santo Natale e le varie case discografiche si adoperano per fare uscire sul mercato le nuove produzioni dedicate alla musica natalizia. Anche la Gothic Records, rinomatissima casa di Anaheim (California) che vanta un catalogo dedicato alla musica organistica di tutto rispetto, non è da meno delle concorrenti e propone nel suo ultimo catalogo alcune novità molto interessanti. Tra queste novità abbiamo trovato una scelta abbastanza coraggiosa; si tratta di questo disco, che raccoglie tredici improvvisazioni di Gerre Hancock, organista titolare presso la St.Thomas Church di New York, eseguite alle consolles degli organi di tale chiesa.
Parliamo di scelta coraggiosa non a caso, poichè di improvvisazioni, e non solo natalizie, il catalogo della Gothic è abbastanza fornito, ma pubblicare un disco interamente dedicato ad improvvisazioni e, per di più, su di un unico "argomento" musicale, espone a diversi rischi, il primo dei quali è la possibile monotonia (e conseguente annoiamento degli ascoltatori) per arrivare al rischio, più propriamente musicale, di ritrovarsi un prodotto di musica in qualche modo "già sentita", per non dire, addirittura, "già digerita". In parole povere: musicalmente parlando, sul Natale si è già detto tutto ed il contrario di tutto e, soprattutto nel campo dell'improvvisazione, si rischia fortemente di ripetere cose già fatte da altri.
In pratica, il disco è diviso in due parti ben distinte. Nella prima parte, ove viene utilizzato l'organo costruito nel 1995 da Taylor & Body piazzato nella galleria, sono comprese otto improvvisazioni su altrettanti temi natalizi di diversa estrazione (si va dal gregoriano "Personet hodie" a canti natalizi americani, tipo "Go, tell it on the mountain", ad altri ancora realizzati su temi musicali famosi come "What child is this?") mentre nella seconda parte, in cui si può ascoltare lo splendido Aeolian-Skinner quattro tastiere del 1956, Gerre Hancock si esibisce nell'improvvisazione di una intera sinfonia per organo ("A Christmas Symphony") di cinque movimenti, ognuno dei quali basato, ancora, su temi natalizi gregoriani ("Christe Redemptor omnium", " O Divinum Mysterium", ecc.) e tedeschi ("Es ist ein Ros entsprungen" ed altri).
Orbene, dopo aver ascoltato questo disco possiamo dire che, pur non avendovi trovato particolari spunti di entusiasmo, ne siamo stati moderatamente soddisfatti. Sulla bravura tecnica ed interpretativa di Gerre Hancock non si discute, così come non si discute sulla bontà degli strumenti utilizzati. Qualche perplessità l'abbiamo invece sul modo in cui l'organista "intende" l'interpretazione natalizia. I temi scelti sono tutti natalizi D.O.C., mentre altrettanto non si può dire del modo in cui essi vengono trattati nelle improvvisazioni. Nella maggior parte dei casi, infatti, il carattere stilistico e formale delle improvvisazioni non è per nulla natalizio. Ben raramente Hancock ci fa intendere una "pastorale", così come è più facile imbattersi in una "Fanfare" spiccatamente "country" (finale di "Go, tell it on the mountain") piuttosto che in una placida Ninna Nanna. Ed anche il carattere generale della Christmas Symphony ricalca più atmosfere da "Celebration Day" piuttosto che da "Christmas Time", con rutilanti valanghe di note, spettacolari evoluzioni "pedalistiche" ed intere batterie di ancie orizzontali di tutte le misure che vomitano decibels a destra ed a manca e ci fanno purtroppo perdere di vista il nocciolo della questione, cioè che ci troviamo di fronte ad un piccolo bimbo appena nato a cui, forse, sarebbe più di giovamento una dolce e sommessa ninna-nanna. Questo, secondo noi, è il primo dei grandi difetti di questa incisione. Il secondo, ed ultimo, è, invece, l'utilizzo non proprio "appropriato" che il nostro valente organista fa dei magnifici strumenti che ha a disposizione.
A questo proposito occorre ricordare che se il magnificente Aeolian-Skinner 1956 è "perfetto" per le manie di grandezza sinfonica e "americana" dell'interprete, l'altro strumento è una bellissima realizzazione di organo interamente meccanico dalle timbriche propriamente germaniche, con due tastiere, pedaliera e ventuno registri, le cui caratteristiche timbrico-foniche molto male si adattano ad interpretazioni di tipo sinfonico. Poichè uno dei meriti maggiori di un valente organista è quello di saper adattare il suo modo di interpretare alle caratteristiche dello strumento che ha a disposizione, possiamo affermare, senza tema di essere smentiti, che, almeno sotto questo punto di vista, Gerre Hancock tradisce vistosamente la sua, peraltro meritatissima, fama che lo fa considerare uno dei massimi organisti statunitensi attualmente in circolazione. Su questo organo avremmo gradito moltissimo ascoltare improvvisazioni di tipo più "classico", così come avremmo gradito poterne ascoltare i bellissimi registri solistici (Sesquialtera, Nazardo, Gemshorn....) che Gerre Hancock sacrifica invece sull'altare di uno pseudo-sinfonismo che se da una parte è senz'altro graditissimo al grosso pubblico statunitense, ignaro di organistiche cose, dall'altra fa storcere abbondantemente il naso a chi, come noi, dell'organo e della sua musica ha una concezione più spiccatamente "europea".
In conclusione un accenno alla parte tecnica. L'incisione è perfetta, la presa di suono non fa una piega e tutti i piani sonori sono perfettamente distribuiti ed individuati. La resa timbrica dei due organi è spettacolarmente viva e fedele e tutta l'incisione può essere considerata, sotto questo aspetto, semplicemente perfetta.
In definitiva, un'incisione interessante con diversi pregi ad alcuni difetti. Un disco che, unitamente ad altri già recensiti su queste pagine, ci fa conoscere la musica organistica statunitense e le particolarità che la contraddistingono e la differenziano da quella europea. Un disco di piacevole ascolto che, comunque, ci aiuta a capire qualcosa di più sull'organo e sulla sua musica.


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