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Sinfonie d'Opera e Sonate




Sinfonie d'Opera e Sonate
Organista: Giancarlo Parodi
Organo Chiesa di S. Maria del Cerro di Cassano Magnago
CD - AMS - DDD - AMS42

I nostri lettori ricorderanno una recente recensione di un disco di musica organistica italiana contemporanea inciso l'anno scorso da Giancarlo Parodi. Per non perdere un'ottima abitudine (ma quasi oserei dire che il Parodi ci sta abituando troppo bene...), il Giancarlo nazionale anche quest'anno non ha perduto l'occasione per dimostrarci la sua arte organistica. Lo ha fatto cambiando radicalmente genere e passando con splendida disinvoltura ad un periodo della musica organistica italiana che da qualche anno si sta riscoprendo e rivalutando: l'Ottocento "operistico" e "sinfonico" che vede in Morandi, Moretti e Petrali alcuni dei suoi maggiori esponenti.
Ma il Parodi, da cultore raffinato di organistiche armonie qual'è, non cade nel tranello della banalità di una scelta di repertorio che potrebbe rivelarsi risaputa e volge le sue attenzioni ad una serie di autori che, almeno per la maggior parte di essi, risultano pressochè sconosciuti non solo al grande pubblico, ma financo agli addetti ai lavori più scafati. Ed è così che saltano fuori alcune splendide perle di una raccolta che trovasi custodita presso il Conservatorio di Brescia e che, collazionata da Francesco Pasini, curiosa e particolare figura della Brescia di fine Ottocento, costituisce oggi una corposa fonte di musica che comprende oltre un migliaio di brani di diverso genere e di varia destinazione strumentale (canto e pianoforte, romanze, brani concertanti, trattati di teoria ed armonia, ecc.) tra i quali spicca una collezione di "Sonate per organo" che risultano copiate e/o trascritte nel decennio tra il 1820 ed il 1830 dall'organista bresciano Michele Nicolosi e da cui sono tratti i brani compresi in questo disco.
Ed ecco che ci troviamo di fronte ad un mondo musicale che se da una parte non raggiunge le vette di espressività musicale del tardo Ottocento operistico, dall'altra ci si presenta con spiccati accenti di una freschezza e spontaneità che trae le sue origini da quel periodo musicale dei decenni immediatamente precedenti e che, a cavallo tra il Settecento e l'Ottocento, diede origine a quella che diventerà e rimarrà per diversi decenni la musica organistica italiana e che vedrà nel connubio tra i grandi compositori prima citati e l'arte organaria dei Serassi e degli altri grandi organari dell'epoca la sua massima espressione.
Tra gli autori presenti nel disco troviamo rappresentate alcune tra le grandi scuole organistiche di quell'epoca (napoletana, veneta e lombarda) e se gran parte dei nomi ci giungono nuovi (Uboldi, Pucitta, Fogazzi, Pavesi), le musiche che possiamo ascoltare ci arrivano direttamente da un'epoca in cui echi mozartiani risuonano ancora prepotentemente e fortemente nella musica europea (ascoltare, per credere, il "Rondò-Allegro" di Guglielmi o l'incipit della "Sinfonia" di Nasolini) ma che qui da noi si stemperano in quello stile prettamente italiano che prende linfa dall'aria operistica e ne traspone gli stilemi nella musica strumentale in generale ed organistica in particolare.
E così, tra Sonate, Sinfonie e Sonate Concertate (ma non manca neppure una graziosa ed ispiratissima "Pastorale") ecco che Giancarlo Parodi ci disvela un mondo musicale con caratteristiche ben definite e ci fa entrare più in profondità in un'epoca particolare dell'organo italiano, dimostrandoci che i suoi protagonisti non furono solo i Petrali, i Moretti ed i Valerj, ma che tutto il mondo organistico italiano di quell'epoca fioriva di talenti e di musicisti ricchi di idee e di fantasia, musicisti di cui oggi si riscoprono le composizioni e che si dimostrano degni comprimari di un secolo di musica organistica italiana.
Giuseppe Gazzaniga, Carlo Uboldi, Vincenzo Pucitta, Pietro Alessandro Guglielmi, Giovan Antonio Fogazzi, Pietro Generali, Albin Angelo Bartoli, Sebastiano Nasolini, Paolo Nevodini, Gaetano Valerj e Stefano Pavesi sono i musicisti di cui possiamo apprezzare le composizioni in questo disco, composizioni che Giancarlo Parodi ci propone nel migliore spirito interpretativo, nel quale si colgono da una parte i frutti della musica del secolo precedente e, dall'altra, i fiori di quella che sarà la grande musica operistico-organistica del pieno Ottocento.
Inutile dire che con l'interpretazione dei questi brani l'organista ci va a nozze, sfoderando tutta la profondissima conoscenza che egli possiede di questo tipo di musica, della quale egli si riconferma non solo profondo conoscitore ma, anche, raffinatissimo interprete.
Ovviamente, anche la scelta dell'organo non poteva essere più azzeccata. Alla consolle del magnifico "Carrera 1834" della chiesa di S. Maria del Cerro in Cassano Magnago, Giancarlo Parodi ci sciorina i risultati di un perfetto connubio tra musiche e strumento. Bisogna dire, a questo proposito, che questo organo, dotato di due tastiere ed una ricca seppur non ridondante tavolozza timbrica, pare ritagliato su misura per l'esecuzione di armonie di tal fatta e non possiamo che complimentarci per la splendida scelta.
Tecnicamente perfetta, infine, la realizzazione dell'incisione, effettuata nel Marzo scorso, che si presenta con una presa di suono particolarmente accurata che privilegia le sonorità brillanti e spiccate di questo strumento tipicamente ottocentesco del quale vengono messe in luce tutte le notevolissime possibilità timbriche. Nessun apprezzabile rumore di fondo, eco e riverbero misurati e mai invadenti, ottima "presenza" dello strumento con particolare riguardo alla differenziazione dei piani sonori delle due tastiere (Grande Organo ed Organo Eco) fanno, assieme a tutto il resto, di questo CD un gradevolissimo quanto particolare documento della discografia organistica italiana che consigliamo ai nostri amici lettori di non lasciarsi sfuggire.



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