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The Organ Music of Herbert Howells




The Organ Music of Herbert Howells
Organisti: Stephen Cleobury - Graham Barber - Adrian Partington
Organi: King's College Chapel di Cambridge, Cattedrale di Winchester e Cattedrale di Hereford
3CD - Priory - DDD - PRCD480 - PRCD524 - PRCD547

Ci sono voluti sette anni alla Priory per realizzare e completare questa raccolta di tre CD dedicati all'opera organstica di Herbert Howells, uno dei più grandi esponenti della musica inglese del secolo scorso. Non si tratta, infatti, di un'edizione unica, bensì di tre dischi separati apparsi sul mercato rispettivamente nel 1994, 1996 e 1999, che compongono un affresco musicale che comprende, in ordine cronologico, tutte le composizioni per organo di Howells. Questo trittico quindi, pur non costituendo un "unicum" editoriale, va a rappresentare una splendida testimonianza di un particolare periodo della musica organistica britannica moderna e contemporanea.
Per ottenere questo risultato ci si è avvalsi dell'opera di tre dei migliori interpreti e di tre dei più apprezzati ed importanti strumenti presenti sulla scena organaria inglese.
Il primo disco, che comprende il primo Libro dei "Psalm Preludes", composti tra il 1915 ed il 1916, le Tre Rapsodie, scritte tra il 1915 ed il 1918 ed il Secondo Libro dei Psalm Preludes, che risalgono agli anni 1938-1939, unitamente alla Rapsodia n. 4 del 1958, vede come interprete Stephen Cleobury alla consolle del prestigioso Harrison & Harrison (1934/1968) della King's College Chapel di Cambridge, di cui è titolare dal 1982.
Per il secondo CD, che comprende la Sonata per Organo del 1933 ed i "Six Pieces for Organ", scritti tra il 1940 ed il 1945, tocca a Graham Barber sedere alla consolle del maestoso Willis 1893/Harrison & Harrison 1978 della Cattedrale di Hereford.
Nel terzo disco è il grande organo costruito da Willis nel 1851 e rifatto da Harrison & Harrison nel 1988 per la Cattedrale di Winchester, sotto le abili dita di Adrian Partington, che ci fa ascoltare le altre opere di Howells, composte dagli Anni Cinquanta agli Anni Ottanta del secolo scorso, tra le quali la Partita, il Preludio De Profundis, le "Two Slow Airs", l' Intrada, l'Epilogue ed altri brani.
Inutile dire che i tre organisti esprimono sicuramente il massimo, confortati dal repertorio e dagli organi, che rappresentano in questo caso il "non plus ultra" in fatto di filologia strumentale. Cleobury, Barber e Partington si dimostrano perfettamente a loro agio nell'interpretare queste composizioni, rappresentandoci alla perfezione e sottolineando l'evoluzione stilistica e musicale della produzione di Howells, che ci appare qui in tutte le più sottili sfumature.
Inutile dire che i tre strumenti scelti per le registrazioni sono quanto di meglio possa offrire l'organaria britannica degli ultimi cento anni e le loro sonorità, per le quali sono state composte queste musiche, balzano alle nostre orecchie in tutta la loro splendida magnificenza di Open and Stopped Diapasons, Tubas, Full and Sharp Mixtures, Trumpets and Clarions.
Come in tutte le produzioni di questa casa discografica, infine, la realizzazione tecnica è sicuramente di altissima qualità. La presa di suono, che per alcuni di questi grandi strumenti risulta abbastanza impegnativa, privilegia una rappresentazione fonico-timbrica molto fedele, che passa con disinvoltura dai pianissimi appena sussurrati ai fortissimi di Tube, Ancie e Ripieni senza mai penalizzare neppure minimamente le dinamiche.
Tre ottimi dischi che, secondo noi, non devono mancare nella discoteca degli appassionati di musica organistica.



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