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Organ Masterpieces from the Cathedral of St.Patrick - New York City




Organ Masterpieces from the Cathedral of St.Patrick - New York City
Organista: Stanley H. Cox
CD - JAV Recordings - DDD - JAV 136

Oggi recensiamo un bel CD di tipico carattere propedeutico, tipicamente statunitense, che ricalca una consuetudine abbastanza radicata nell'editoria discografica del Nuovo Mondo, privilegiando un approccio diversificato alla musica organistica in termini di repertorio, mescolando ed unendo in uno stesso disco musiche di diversi generi, stili ed accessibilità, rendendo il prodotto finale appetibile ad una vasta gamma di fruitori, dal semplice ascoltatore curioso all'addetto ai lavori più esigente, il tutto in un'ottica che qui da noi, con un pizzico di snobismo mitteleuropeo, definiremmo "nazional-popolare" ma che, a ben guardare, laggiù oltreoceano si rivela vincente, soprattutto quando si condisce il tutto con sapienti e dosati innesti di accenni patriottici, a cui gli Statunitensi sono sempre molto sensibili.
Ed in effetti in questo disco ci sono ben tre brani dedicati alle vittime degli attentati dell'11 Settembre ed alle loro famiglie, di cui due sono ufficialmente patriottici: "The Stars and Stripes forever" di Sousa, presentato in un'ennesima ma comunque riuscitissima trascrizione per organo e flauto piccolo, e le Concert Variations on "The Star Spangled Banner" di Dudley Buck, che sono -lo diciamo per chi ancora non le conoscesse- le più note variazioni per organo composte sull'Inno Nazionale Americano. Il terzo brano dedicato ai caduti negli attentati alle Torri Gemelle, pur non essendo ammantato dell'enfatica magniloquenza dei precedenti, si rivela musicalmente molto più adatto a farci pensare a quella immane tragedia con uno spirito molto più compenetrato e meditativo. Si tratta di O Beatiful for Spacious Skies di Emma Lou Diemer, una delle più note ed affermate musiciste statunitensi degli ultimi sessant'anni. Questo brano, che letteralmente ci rapisce con le sue armonie rarefatte e di amplissimo respiro, riporta spesso alla mente dell'ascoltatore le immagini dell'attentato che per molto tempo i telegiornali hanno mandato in onda. E' un brano molto commovente, che si rivela ancora più struggente se lo si considera alla luce dell'inno a cui si riferisce, i cui versi furono scritti nel 1904 da Katherine Lee Bates, e che rappresenta forse una delle liriche più patriottiche degli Stati Uniti.
Dicevamo della varietà di generi e di accessibilità ai brani di questo disco. Ed in effetti qui troviamo anche alcuni brani di livello molto più "popolare", come l' Ave Maria di Schubert, brano famosissimo qui molto ben interpretato dalla soprano Susan Lewis. E' un brano che chiunque, anche chi non "segue" la musica classica, sa apprezzare e che suscita sempre emozioni forti.
In un'ottica leggermente diversa si inseriscono il Trumpet Tune di Purcell, che peraltro qui ci pare anche un poco "tirato via", e la Londonderry Air, melodia tradizionale nordirlandese (peraltro utilizzata come inno nazionale dell'Irlanda del Nord fino al 1972 su versi scritti nel 1894 da Katherine Tynan Hinkson) che viene qui interpretata in modo magistrale, rievocando alla mente dell'ascoltatore i meravigliosi paesaggi naturali irlandesi.
Dopo queste due trascrizioni, Stanley Cox ci propone due brani genuinamente organistici anch'essi molto noti, il corale In dulci jubilo di Bach, presentato in un modo squisitamente "natalizio", con un simpatico sottofondo di cimbelstern, brano dolce e molto bello, il cui ascolto è indicato a chi resta bambino nell'anima, e che riporta indietro nel tempo l'ascoltatore. Il secondo brano, che viene posto a conclusione del disco, è la Toccata dalla quinta Sinfonia di Widor, che si rivela essere uno dei brani più belli del cd, allegro e piacevole, il cui tema rimane nella mente dell'ascoltatore, che non si stanca di ascoltarlo per oltre 6 minuti.
Ma le "chicche" contenute in questo disco, oltre al già citato brano di Emma Lou Diemer, sono costituite da quattro brani molto, molto interessanti. Il primo è la abbastanza nota Fanfare di John Cook, che qui viene magnificamente esaltata dalle splendide batterie di trombe orizzontali di questo organo, che in dialogo con i rutilanti ripieni ne rendono veramente entusiasmante ed esaltante l'ascolto. Il secondo brano è il Carillon di Leo Sowerby, un brano che utilizza diversi registri a percussione dell'organo, come arpa, celesta e campane, dal carattere dolce e sereno ma forse un poco prolisso. Il terzo brano è il Preludio e Fuga sul nome C.O.L.E.M.A.N., scritto da Peter Stoltzfus nel 2001 in ricordo di Thomas Coleman, presidente e membro di diverse istituzioni assistenziali della città di New York, deceduto nel 2000. Ispirato dalla musica organistica francese del primo Novecento, questo brano presenta un Preludio molto gradevole ed interessante le cui linee melodiche si svolgono sulle onde di un accompagnamento in fluente movimento continuo mentre la Fuga sviluppa i suoi temi in un crescendo che sfocia in un finale di carattere vagamente toccatistico in cui gli ultimi momenti sono solenni e incantevoli. Il quarto brano, Resolution in G, composto da G. Alan Smith nel 1982, è un breve ma raffinato affresco musicale dove si snoda una melodia semplice ma elegantissima, dolce, quasi sottofondo ideale per una fiaba.
Non manca, infine, un'improvvisazione sul tema gregoriano del Adoro te devote, introdotto dalla voce solista di Susan Lewis e sviluppato con fantasia, inventiva, abbondanza di modulazioni e molto mestiere fino ad un finale grandioso ed imponente.
In questo disco Stanley Cox da ottima prova della sua capacità interpretativa, passando disinvoltamente da un genere all'altro, sottolineando sempre e comunque la musicalità e le caratteristiche estetiche dei vari brani, utilizzando di volta in volta tutte, ma proprio tutte, le risorse fonico-timbriche dello splendido Kilgen della St. Patrick Cathedral, che si rivela un organo veramente splendido e di grandissimo carattere.
Tecnicamente perfetta, questa produzione fa parte delle chicche organistiche che la Jav, ottima casa discografica statunitenze dedicata all'organo, presenta nel suo catalogo non molto ampio ma veramente di altissima qualità e che consigliamo con piacere ai nostri amici lettori.

(recensito con la collaborazione di Martina Villa)



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