Logo Arretrati

Charles Tournemire : Organ Music and Improvisations




Charles Tournemire : Organ Music and Improvisations
Organista: Andreas Sieling
CD - MDG Scene - MDG 946 1514-6 - DDD

Questo disco, a nostro parere, è veramente bello ed interessante. Si tratta di un'incisione dedicata alla musica organistica di Charles Tournemire in cui troviamo un'accurata e gradevole combinazione di opere scritte e di improvvisazioni trascritte di questo grande rappresentante della musica organistica (e non solo organistica) francese che, forse un poco meno conosciuto dei suoi contemporanei più acclamati, rappresenta una specie di "ponte" tra il sinfonismo organistico di fine Ottocento ed una visione più squisitamente "religiosa" di una musica che trae l'ispirazione più genuina dalle origini di quel "Plain Chant" (Gregoriano) che proprio nella prima metà del secolo scorso vide una sua rivalorizzazione sia come genere musicale "specificatamente" liturgico che come fonte di splendida ispirazione per diversi tipi di musica, tra cui -in primis- quella organistica. E proprio Tournemire (assieme a Bonnet ed altri) occupa un posto di primo piano e rilievo in questo panorama, che amplia ben presto i suoi orizzonti anche in Italia ed in tutti i Paesi in cui la religione cattolica affonda le sue radici, aprendo la strada ad una letteratura organistica che abbandona gradualmente gli aspetti più "spettacolari" ed "appariscenti" del virtuosismo per mediare un carattere più consono a quello che dovrebbe essere sostanzialmente "il posto dell'organo", senza ovviamente rinunciare alle caratteristiche ed alle novità stilistiche di un secolo di grande fermento ed innovazione ma tenendo ben presenti le basi originarie del canto liturgico cattolico, basi che nel corso del tempo, complici le vicende susseguitesi durante quasi mezzo secolo di storia europea, erano state abbondantemente dimenticate.
Charles Tournemire è conosciuto ed apprezzato soprattutto per il suo ciclo di composizioni liturgiche denominato "L'Orgue Mystique", in cui predominano gli stilemi modali, e per i suoi "Sept Chorals-Poèmes pour les sept paroles du Christ"; in questo disco sono invece rappresentate ampiamente sia l'anima "sinfonica" che quella "liturgica" di Tournemire, che nelle improvvisazioni sui temi gregoriani (qui possiamo ascoltare le improvvisazioni sul "Te Deum", sull' "Ave Maris Stella" e su "Victimae Paschali", tutte introdotte dagli originali cantati dalla Schola Cantorum del Duomo di Berlino) trovano una specialissima simbiosi che rende questi brani di una suggestione veramente unica. A queste improvvisazioni se ne aggiungono altre due, la Cantilène Improvisée e la Petite Rhapsodie improvisée, che completano la figura di questo musicista sottolineandone uno degli aspetti più apprezzati della sua arte, cioè una capacità ed una profondissima conoscenza dell'improvvisazione, arte difficilissima in cui musicalità, tecnica, fantasia, inventiva, creatività e profonda conoscenza dello strumento riescono a far emergere forse nel modo più completo la personalità più profonda ed autentica dell'artista. Le improvvisazioni contenute in questo disco sono quelle ricostruite da Duruflé e date alle stampe nel 1958 e sono sicuramente tra le più significative per comprendere ed apprezzare nel migliore dei modi questo musicista.
Alle improvvisazioni si alternano la Pièce Symphonique Op. 16, l' Adagio Op. 19 n. 1 e le Dix Pièces dans le style libre, serie di brani senza pedale obbligato e destinati sia all'esecuzione sull'organo che sull'armonium, che formano un affresco dai mille colori, che spaziano dal descrittivo al solenne, dal brillante al meditativo, dall'appassionatamente melodico al seraficamente introspettivo, il tutto per offrirci un disco veramente bello e di gradevolissimo ascolto.
L'organo del Duomo di Berlino, realizzato da Sauer nel 1905, con le sue quattro tastiere, pedaliera e circa centocinquanta registri reali, si rivela veramente adatto per questo tipo di musica, e le sue sonorità spiccatamente post-romantiche ma nel contempo basate sulle solidissime basi dell'organaria germanica, sottolineano splendidamente tutte le sfumature di questa musica timbricamente molto raffinata che fa dell'arte della registrazione uno dei suoi punti di forza (il finale della "Petite Rhapsodie" ne è qui un significativo esempio).
Andreas Sieling, titolare su questo organo dal 2005, è uno dei più affermati organisti germanici contemporanei. Diplomato giovanissimo in Organo a Düsseldorf, ha conseguito anche il Diploma in Musica Sacra, laureandosi inoltre in Musicologia, Filologia Germanica e Giornalismo. Docente di Organo all' Universität der Kunste di Berlino, svolge un'intensa attività concertistica iinternazionale a cui affianca collaborazioni con radio e televisioni ed un'interessantissima attività di ricercatore sulle musiche organistiche tedesche inedite del XIX Secolo, attività che lo ha portato a pubblicare diversi lavori specialistici in materia con grande successo tra gli organologi europei. In questo disco egli, oltre a sfoggiare una profondissima conoscenza dello strumento di cui è titolare ed un'arte della registrazione di altissima qualità, ci dimostra un'attentissimo approccio musicologico all'opera di Tournemire, della quale coglie e ci offre una lettura che scava in profondità nelle pieghe più nascoste, portando alla luce e facendocene scoprire l'ispirazione più genuina ed autentica.
Pubblicata nel 2008, questa incisione presenta un paio di caratteristiche tecniche molto interessanti. La prima è che le registrazioni sono, rigorosamente, "originali", cioè non trattate in alcun modo nella fase di post-produzione. La seconda consiste nel fatto che il disco è realizzato con la tecnologia "2+2+2 Recording", che sfrutta particolari modalità di presa di suono per ottenere una tridimensionalità del suono non ottenibile con i normali sistemi stereo o surround. Per chi non avesse a disposizione un sistema di riproduzione di questo tipo, nessun problema; esso è perfettamente ascoltabile sia su di un normale sistema stereofonico che su un sistema surround e dobbiamo dire che in entrambi i casi la resa fonico-timbrica è praticamente perfetta.
Coonsigliamo quindi con molto piacere questo disco ai nostri amici lettori, che vi troveranno molti e diversi motivi di soddisfazione.



Torna all'Indice Recensioni
Torna all'Indice Categorie


Copyright "La Pagina dell'Organo" - 1996-2011