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Opere per Organo di Josef Klicka




Josef Klicka - L'Orgue romantique tchèque
Organista: Michel Estellet-Brun
CD - Alpha Productions - Alpha 106 - DDD

Il termine "romantico" viene spesso utilizzato a sproposito, soprattutto quando con quel termine si intende catturare l'attenzione dei lettori o degli ascoltatori. Nel titolo di questo disco l'aggettivo in questione è usato temporalmente a sproposito (in effetti il periodo del Romanticismo musicale è ben delineato nel cinquantennio precedente alla vita ed all'opera dell'autore) ma se andiamo a considerare l'ispirazione (non solo musicale) dei brani in esso proposti l'aggettivazione si rivela pienamente azzeccata, comprendendo in essa quel famoso contrasto kantiano tra la sensibilità e la ragione, contrasto che filosoficamente origina quel sentimento di "sublime" che nelle sue due accezioni, quella "matematica" e quella "dinamica", suscita la formazione nell'uomo di forti emozioni che, se unite al concetto naturalistico di "pittoresco", costituiscono l'essenza del romanticismo. Oltre a ciò, altre caratteristiche proprie del Romanticismo sono il sentimento religioso e la riscoperta dei caratteri nazionali dei popoli. Anche sotto questo punto di vista la musica presentata in questa incisione si rivela pienamente rispondente ai canoni del Romanticismo, in particolare a quello raffigurato nei grandi poemi sinfonici organistici lisztiani, la cui ispirazione forte e profonda si rivela come fondamentale nell'opera di Josef Klicka.
Nato nel 1855, Klicka, allievo di Skuhersky e di Smolik, è una delle figure musicali più importanti della scena organistica boema del primo Novecento ma il fatto di essere nato, purtroppo, nel posto sbagliato nel momento sbagliato ha fatto si che la maggior parte della sua vita (fino al 1918) si dovesse svolgere sotto il tallone dell'Impero Austro-Ungarico. Klicka potè vedere la sua patria libera solo per diciannove anni; morì infatti nel 1937, solamente un anno prima che, nuovamente, essa fosse dapprima sottomessa dalle truppe del Terzo Reich e poi, in seguito alla Seconda Guerra Mondiale, duramente repressa sotto il Regime Comunista, regime che cadrà, assieme al "Muro di Berlino", solamente nel 1989. E sembra impossibile, ma Klicka e la sua musica rimasero "sepolti", o -per meglio dire- "censurati", proprio fino al 1989 ed è veramente sconcertante sapere che i manoscritti di alcune sue opere vennero fatti pervenire in Francia (dove poi furono pubblicate) con grandissimo rischio, nascosti e trafugati come segreti di stato con modalità degne delle più romanzesche operazioni di controspionaggio.
Michel Estellet-Brun ci presenta in quest'incisione tre delle cinque "Fantasie da Concerto" composte da Klicka. La Fantaisie de Concert sur le choral de Saint Wenceslas, poi la Fantaisie de Concert en fa dièse mineur (che fu la prima ad essere pubblicata) e la Fantaisie de Concert en ut mineur, composta nel 1886. A queste tre monumentali e grandiose composizioni si aggiunge la Légende en Re mineur, che fa parte di una raccolta di brani per armonium e di cui Estellet-Brun qui ci propone una sua trascrizione per grande organo.
Chi scrive nel 1968 aveva tredici anni e ricorda ancora le immagini televisive della "Primavera di Praga", culminata con l'invasione sovietica della Cecoslovacchia nell'agosto dello stesso anno. In quel periodo la "Venceslavske Namesti" di Praga divenne il simbolo dapprima di una speranza e poi di una repressione brutale, ed il tutto avvenne sotto gli occhi della statua di San Venceslao, che domina questa grande strada e che è sempre stato il Patrono della Boemia e, attualmente, della Repubblica Céca. Václav, figlio di Vratislav, fu Duca di Boemia nel decimo secolo. Reggente illuminato e sapiente ha un solo difetto: è cristiano, in opposizione a sua madre Drahomira e a suo fratello Boleslao. La sua fede cristiana lo porterà alla morte, assassinato dal fratello proprio mentre è raccolto in preghiera davanti all'altare. Leggenda vuole che nessuno riuscì mai a lavare via il suo sangue dal pavimento della chiesa. Il corale di San Venceslao è un'antica melodia che parrebbe derivare da un "Agnus Dei" gregoriano e si compone di cinque strofe. Il tema di questa melodia è trattato da Klicka con le modalità specifiche del poema sinfonico, sulla traccia delle grandi opere di Liszt e del famoso "Salmo 94" di Reubke. Le varie strofe del corale servono da base per una serie di quadri musicali in cui si susseguono, proprio nel più "romantico" dei modi, dolore, redenzione, misticismo, grandiosità, serena religiosità, speranza e solennità. Il tutto a formare un affresco sinfonico di eccezionale impatto emotivo e musicale.
La Fantasia di concerto in Fa diesis minore, pur ricalcando l'impostazione della precedente, perde un poco i caratteri "epici" per rivestire i contorni di un'opera di carattere più "post-romantico", nella quale gli episodi musicali si avvicinano di molto all'improvvisazione sinfonica, con linee melodiche di struggente dolcezza, episodi ora grandiosi e nagniloquenti, ora intimistici e melanconici. La "Leggenda" in Re minore, basata su due temi, di cui il primo breve e modale ricalcante i temi popolari boemi mentre il secondo è un vero e proprio tema tonale, riveste soprattutto un carattere nostalgico e descrittivo che si distacca dal sinfonismo post-romantico per assumere un carattere prevalentemente lirico-descrittivo che riposa su sonorità delicate mentre il tempo utilizzato (cinque quarti) conferisce al brano un andamento particolare. La "Fantasia di Concerto in Do minore" che chiude il disco, che fu pubblicata solo diversi anni dopo la morte dell'autore, presenta invece un'impostazione alquanto differente dalle due precedenti. Essa inizia con un tema quasi modale che viene sviluppato su rapide modulazioni, arricchite da un cromatismo molto spinto e che, snodandosi su di un caleidoscopio di timbriche assolutamente particolari, vede nella sua parte centrale, costituita da un secondo tema dalla linea melodica di avvincente lirismo, forse il momento più musicalmente interessante che, evolvendosi in una figurazione contrappuntistica in cui le linee melodiche si intrecciano come ghirlande musicali, si risolve in una parte conclusiva (in Do maggiore) di assoluta grandiosità, sottolineata dalle magnifiche ancie e dal "Tutti".
Michel Estellet-Brun, diplomato alla "Schola Cantorum" di Parigi ed allievo di Litaize e di Cochereau, è uno dei più apprezzati organisti e didatti francesi, molto noto per le sue performances concertistiche anche in Germania ed Inghilterra. Docente di organo ed improvvisazione per più di vent'anni al Conservatorio Municipale di Parigi, dal 1979 è titolare alla consolle dello Stolz-Dargassies della chiesa di St. Joseph des Nations, uno splendido tre tastiere e pedaliera dalle caratteristiche assolutamente romantico-sinfoniche, utilizzato per questa incisione, che conta una sessantina di registri reali (45 nominali) e le cui sonorità sono assolutamente perfette per sottolineare tutte le più minute sfumature della musica di Joseph Klicka.
Questo disco, realizzato nel 2006, è tecnicamente molto ben curato. La presa di suono è veramente ottima e sottolinea perfettamente le varie sonorità di questo pregevolissimo organo, preservandone al massimo la resa dei piani sonori senza peraltro nulla mai togliere alla sua completezza d'insieme e dosando nel migliore dei modi anche l'"ambiente". Rumore di fondo assolutamente fisiologico e trascurabile e grandissima "presenza" dello strumento, fanno di questa incisione una vera e propria "chicca" musicale, che ci permette di scoprire la musica e la figura di un autore ancora pressochè sconosciuto ai più ma che ci riserva un'autentica "sorpresa" organistica, che sarà sicuramente molto, molto gradita ai nostri amici lettori.



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