La classe d'orgue et les orgues du Conservatoire Royal de Musique de Liège
Autore: Jean Pierre Felix
Edito in proprio - 1996
Jean Pierre Felix, organologo, musicologo ed autore di numerosi saggi sull'arte organaria belga, ha edito un bel volume dedicato alla Classe di Organo del Conservatorio di Liegi dalla fondazione (1862) fino
all' inizio del XX secolo. Con l'accuratezza che lo contraddistingue, Felix ha preparato, dopo anni di studi e
di ricerche, un'opera che costituisce forse la prima ed unica trattazione organica e completa dell'argomento.
Il volume è diviso in quattro parti. Nella prima Felix traccia una precisissima storia della Classe d' Organo del
Conservatorio di Liegi a partire dal 1862, quando ancora il Conservatorio si chiamava Ecole Royale de Musique,
passando a descrivere con dovizia di notizie ed informazioni tutte le classi d'organo dal 1862 in poi, senza
dimenticare notizie biografiche sui titolari della cattedra, partendo da Jules Duguet ed arrivando fino a Fernand
Mawett-Rutten, passando per Charles Marie Danneels. In questa parte si possono trovare riportate le composizioni
delle varie classi d'organo dal 1862 al 1900. La seconda parte è dedicata agli organi del Conservatorio. Si parte
dal Merklin 1862 da studio con due tastiere e pedaliera, rimpiazzato nel 1979 da un nuovo strumento e spostato
nella chiesa di St. Denis, e si arriva al primo organo della grande sala da concerto, costruito da Schyven nel 1888
per l'Esposizione Internazionale di quell'anno e poi installato nel Conservatorio. Questo strumento, inaugurato da
Widor, Mailly e Danneels, sarà poi ricostruito da Francesco Vegezzi Bossi nel 1925, ed è l'unica opera di Bossi
realizzata in Belgio. Questo strumento fu inaugurato da Joseph Bonnet. Si passa per
il rimodernamento effettuato da Delmotte nel 1939 per arrivare infine all'ultimo strumento, realizzato sempre da Delmotte
nel 1956, inaugurato da Jeanne Demessieux. In questa parte l'Autore è prodigo di notizie e di descrizioni
particolareggiate sia dello strumento che della sua realizzazione. La terza e quarta parte riguardano, infine,
la documentazione bibliografica e fotografica. In queste pagine si possono trovare copie di documentazione relativa
agli strumenti, agli organari, agli organisti... insomma, tutto ciò che Felix ha potuto trovare su tale argomento.
Degna di nota è la documentazione riguardante gli organari e gli organisti, che spazia fin nei minimi dettagli.
Adeguatamente ricca la parte fotografica, che conta una trentina di immagini, tutte molto interessanti.
In conclusione, si tratta di una pubblicazione molto interessante che anche se a prima vista può sembrare
limitata ad un argomento ristretto, per la ricchezza dei riferimenti e delle trattazioni spazia un pò su tutto
il panorama della musica organistica di quel periodo, dandoci nel contempo un ottimo giro d'orizzonte
anche sulla situazione dell'organaria europea del tempo. La lettura è piacevole e ricca di spunti e di
curiosità, mentre per il lettore più appassionato la grande mole di approfondimenti e riferimenti è fonte di
sicuro interesse.
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