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Orgelschule




Orgelschule
Autore: Rolf Schweizer
Edizioni Bärenreiter - BA 6536-37 - 1986

Chi scrive, in una gioventù ormai lontana, si è, come suol dirsi, "fatto le ossa" sull'immarcescibile Bossi-Tebaldini, sul più recente Molfino-Demonte e sul tosto "Gradus" del Remondi. Stiamo parlando, ovviamente, dei Metodi per lo studio dell'Organo che hanno accompagnato -e accompagnano tuttora- i primi (e non solo i primi) passi dei giovani organisti. Memori quindi, dei passati studi, ci siamo abbastanza incuriositi per l'apparizione sul mercato di questo Metodo tedesco che, edito nel 1986, si presenta come un ottimo testo, finalizzato pressochè esclusivamente all'acquisizione di una buona tecnica organistica, accompagnando lo studente dai primi passi fino alla completa padronanza della consolle. Diciamo "completa padronanza" poichè in questo metodo l'autore insegna anche -e questo non lo si trova negli altri testi similari- ad utilizzare i pedaletti, le combinazioni, il Graduatore e l'Espressione "mentre si suona", proponendo esercizi che mettono in grado l'allievo di inserire pedaletti, azionare combinazioni, aprire e chiudere persiane ed effettuare crescendi e decrescendi in modo impeccabile anche mentre è impegnato in continui cambi di tastiera ed in impegnativi assoli di pedale. Ma, a parte questa particolarità, questo Metodo per Organo si rivela veramente ben fatto e, soprattutto, molto ben organizzato.
Prima di continuare il nostro discorso è però bene fare un discorso di tipo generale. Non vorremmo, infatti, che i nostri lettori che nutrono aspirazioni interpretative pensassero di acquistare questo -o qualsiasi altro- metodo e di risolvere i loro problemi. Non ci stancheremo mai di ripetere che lo studio dell'organo -ma anche di qualsiasi altro stumento- lo si deve effettuare non solo con un buon metodo, ma soprattutto con un buon insegnante ed in una buona scuola.
Detto questo, che vale anche per l'Orgelschule di Rolf Schweizer, passiamo a vedere un poco più da vicino questa interessante pubblicazione. Essa è composta da due volumi, peraltro neppure troppo "corposi" di cui il primo è il "Metodo" vero e proprio e contiene gli esercizi di tecnica, mentre il secondo costituisce "l'antologia", cioè una raccolta di brani che, opportunamente "collegati" agli esercizi del primo volume, ne sviluppano e mettono in pratica la realizzazione "in corpore vili". Leggendo le note a corredo degli esercizi, poi, possiamo notare come questi ultimi debbano essere "integrati" da altri esercizi di tecnica (tra cui quelli per il Pedale di Fernando Germani), dallo studio progressivo di altri brani oltre quelli presentati nel secondo volume, dalla pratica dell'armonizzazione, dell'accompagnamento del "cantus firmus", della trasposizione e dell'improvvisazione. In definitiva, a ben vedere, questo metodo è solamente la base su cui fondare uno studio ben più approfondito. Ma, direte voi, questo è il normale studio che si effettua in ogni classe di organo che si rispetti. In effetti questo metodo ha una particolarità in più, che consiste nella precisa articolazione del piano di studio, che viene qui previsto nei minimi particolari per condurre l'allievo ai risultati migliori.
In questo modo, l'Orgelschule si articola in trenta Lezioni graduate. La prima comprende l'esecuzione e la trasposizione di alcuni elementari esercizi per pedale solo, l'esecuzione e trasposizione di cinque altrettanto elementari esercizi per la sola tastiera e di due esercizi per mani separate e pedale. La trentesima prevede un "riscaldamento" con alcuni esercizi per solo pedale tratti dal Metodo di Germani e con alcuni esercizi per mani separate e pedale. A seguire lo studio della Partita "Sei Gegrüßet Jesu gütig" e di una Sonata in Trio di Bach; per finire è prevista l'improvvisazione di una Partita sopra un tema di corale. Tra questi due estremi si snoda un percorso che tocca tutte le tappe dello studio dell'organo, con una particolare attenzione -e questo testimonia la "germanicità" del metodo- alle melodie corali luterane, di cui si apprende dapprima l'armonizzazione elementare per passare via via all'accompagnamento del cantus firmus nelle varie tessiture, alla realizzazione di "coloriture" del tema, all'improvvisazione dei preludi ai corali per finire, appunto, all'improvvisazione di intere composizioni basate su queste melodie. Accanto a questo aspetto troviamo, nei vari gradi di progressione, lo studio del "Clavicembalo ben Temperato" e degli Otto Piccoli Preludi e Fughe di Bach, lo studio di composizioni di Bohm, di Buxtehude, di Bach e di Reger nonchè di qualche brano di autori più moderni, tra cui diversi brani-esercizi dello stesso autore. A tutto questo si aggiunga una buona ma abbastanza banale serie di esercizi sulle scale, una trattazione relativa all'esecuzione degli abbellimenti, anche qui abbastanza scolastica ma molto chiara ed un capitolo dedicato alla pratica esecutiva all'organo, che tratta alcuni basilari aspetti dell'interpretazione, peraltro ristretta all'ambito della musica barocca.
Sicuramente l'Orgelschule di Rolf Schweizer è un ottimo metodo per imparare a suonare bene l'organo, che deve essere integrato e correlato, almeno, da un buon corso di armonia e di improvvisazione liturgica. Dobbiamo dire, a questo proposito, che l'impostazione prettamente "tedesca" di questo metodo ignora totalmente la musica organistica francese e quella delle altre scuole europee ed è essa stessa abbastanza limitata alla musica germanica barocca e classica, con poche incursioni nei secoli più recenti. Tecnicamente, inoltre, questo metodo ignora totalmente la moderna tecnica pianistica, che è peraltro necessaria base per l'interpretazione della musica organistica moderna e contemporanea. D'altra parte, pèrò, è anche vero che il fine di questa pubblicazione è di fornire una buona tecnica organistica di base che può essere poi sviluppata ed ampliata mediante ulteriori e più approfonditi studi. Indubbiamente, se l'aspirazione dell'allievo è di diventare un bravo organista liturgico (luterano, ovviamente), questo metodo è proprio quello che serve; se il fine dell'allievo è il virtuosismo concertistico, questo metodo gli fornisce ottime basi per poterlo diventare.
Ah... dimenticavo. I testi dell' Orgelschule di Rolf Schweizer sono interamente ed esclusivamente scritti in lingua Tedesca.



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