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L'Organista a Servizio della Liturgia




L'Organista a Servizio della Liturgia
Autore: Sandro Carnelos
Edizioni Armelin Musica - A1479M - 2009

La pubblicazione che andiamo a recensire entra di diritto a far parte di quella serie di libri che oseremmo definire indispensabili per tutti quegli organisti che del servizio liturgico intendono fare (e fanno) la loro professione e la loro attività.
Il titolo è quantomai eloquente ed in esso è compendiato tutto il contenuto della trattazione. Dedicato all'utilizzo nelle Scuole Diocesane di Musica Sacra, in esso è compreso tutto ciò che serve per svolgere al meglio il servizio liturgico.
La materia, assai vasta per la verità, è qui divisa in cinque capitoli, ognuno dei quali dedicato ad un preciso argomento. Dopo una Presentazione del Direttore della Scuola Diocesana di Vittorio Veneto ed una sentita Prefazione a firma di Giancarlo Parodi, si parte subito entrando nell'argomento del Primo Capitolo, che tratta l'organo nella sua storia, nella sua composizione, nel suo funzionamento e nelle sue particolarità tecnico-foniche, senza tralasciare i vari modi di classificazione dei registri, la loro nomenclatura in Italiano, Francese, Inglese e Tedesco, così come viene fatto per le varie parti della consolle. Al termine del capitolo un nutrito glossario completa questo argomento, che l'autore riesce a rendere esauriente e completo nelle sue parti più significative nonostante l'enorme ampiezza del materiale trattato.
Nel secondo capitolo si entra appieno nell'argomento focale della trattazione: le caratteristiche del servizio liturgico, il ruolo dell'organista nella Liturgia, la sua preparazione, l'esplicazione dei vari Tempi Liturgici, la struttura della Santa Messa e le corrette modalità di intervento dell'organo nei Sacri Riti. Molto interessante e, oserei dire, fondamentale, è l'appendice in cui sono riportate interamente tutte le disposizioni in materia di Musica Liturgica a partire dal famoso "Motu Proprio" di Pio X del 1903 fino a quanto previsto in merito dal Concilio Vaticano Secondo.
Nel terzo capitolo si entra in profondità sull'esecuzione organistica, sul modo di utilizzare l'organo per l'accompagnamento dei canti, con diversi esempi in corpore vili e con una sezione dedicata all'improvvisazione organistica in ambito liturgico dove viene approfondita questa arte musicale purtroppo qui da noi troppo spesso tralasciata e messa da parte.
Nella quarta parte viene ipotizzato un piano di studio triennale che con la dovuta gradualità ed attraverso un serio approfondimento dei vari argomenti sia strettamente musicali che estetici, porti l'allievo a divenire padrone della tecnica organistica e del miglior modo di svolgere il suo compito liturgico.
Il quinto capitolo è, fondamentalmente, un compendio dello studio delle nozioni basilari dell'Armonia applicate all'esercizio dell'esecuzione liturgica che partendo dalla conoscenza delle triadi conduce fino all'esercizio finale, dove l'allievo si cimenterà nella composizione di semplici Preludi ed Interludi da utilizzarsi durante il servizio.
L'appendice che segue è una bella raccolta di composizioni di Sandro Carnelos su temi liturgici, in cui troviamo alcuni pregevoli ed interessanti brani in stili diversi che spaziano dalla Meditazione al Carillon, dall'Entrata al Preludio, fornendo all'allievo non solo una buona base di composizioni da eseguire ma anche una serie di idee musicali da sviluppare per completare il percorso formativo verso un'attività che da troppi decenni ormai viene considerata, se non inutile, obsoleta in molte realtà nostrane in cui imperano -purtroppo- chitarre, tamburi e canti che nulla hanno a che vedere con la musica liturgica e con le sue regole.
Una nutrita e vasta Bibliografia chiude questo trattato, che personalmente riteniamo uno dei migliori finora realizzati per le finalità liturgiche dell'impiego dell'organo.
Sandro Carnelos, organista di fama internazionale, didatta di valore e solido musicista di profonda e vasta preparazione musicale, riesce in poco meno di cento pagine a fornire tutto quanto serve -ed anche molto di più- alla formazione artistica e professionale dei futuri organisti liturgici nel senso più completo del termine. Seguendo gli insegnamenti di questo trattato -e, ovviamente, sviluppando con passione ed assiduità il piano di studio triennale in esso proposto- si diventa musicisti preparati ed in grado di svolgere al meglio un'attività che necessità di una formazione seria, accurata ed approfondita sia sotto il punto di vista musicale che liturgico, sicuramente lontana anni luce dai troppi "organisti della domenica" che popolano molte nostre chiese e che troppo spesso non hanno la conoscenza nè dell'organo e della sua musica nè dei tempi liturgici e che, ammonticchiando accordi spesso casuali, rendono un pessimo servizio alla nobile figura dell'organista "di chiesa", facendogli preferire cantorie scombicchierate accompagnate da terrificanti giri armonici sgranati da chitarre sguaiate e male accordate.
La trattazione di Carnelos mette quindi un punto fermo e chiarissimo in un panorama che appare spesso ancora confuso ma che, grazie ad opere come questa, avrà un solido motivo in più per far tornare il servizio organistico liturgico ad essere una componente fondamentale dei sacri riti e non una più o meno gradita "comparsata" di mediocre consistenza.



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